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Palermo – Centri mobili per la differenziata, 300 mila € lasciati ad arrugginire

Claudio Di Gesu

Palermo – Centri mobili per la differenziata, 300 mila € lasciati ad arrugginire

venerdì 11 Dicembre 2009

Al loro interno attrezzature dimostrative con il compito di favorire la cultura del riciclaggio. I paradossi di una città che in questi giorni sta affondando nell’immondizia

PALERMO – È trascorso più di un anno da quando furono acquistati dall’Arra (Agenzia regionale per i rifiuti e le acque) attraverso un finanziamento della Comunità europea, per un importo di ben 295 mila 421,76 euro e dati in dotazione alla Palermo Ambiente (Ato Pa 3), ma da allora sono fermi, in un garage all’aperto nei pressi della Zisa, inesorabilmente destinati ad arrugginire e, tranne qualche sporadica “messa in moto” di routine, completamente inutilizzati.
Si tratta di due centri mobili (mini-cam), attrezzatura evoluta costituita da una motrice con annessi due box carrabili, totalmente automatizzati e con un sistema elettro-idraulico che permette di essere pronti all’uso in un paio di minuti. Al loro interno sono contenute tutta una serie di attrezzature dimostrative che avrebbero avuto il compito di favorire la raccolta differenziata o, perlomeno, promuovere nella nostra città il senso della necessità di sviluppare questo tipo di cultura. Tutto ciò doveva essere realizzato disponendo questi mini-container in luoghi particolarmente frequentati, in grandi piazze o in prossimità di importanti centri commerciali, dove sarebbero dovuti diventare dei piccoli centri di raccolta dimostrativi.
All’interno di questi mezzi sono posizionati, oltre i contenitori per la raccolta differenziata (carta, vetro e plastica) anche una bilancia pesa rifiuti e un crea badge per personalizzare e individuare i cittadini che, con l’uso di questi ultimi, avrebbero accumulato punti premio in base alla quantità di differenziata conferita. Tutto a titolo dimostrativo, ma anche premiale nei confronti di quei cittadini che conferendo immondizia differenziata, avrebbero ricevuto in dono dei gadget oppure sconti e, nell’ottica futura di un più diffuso utilizzo, una riduzione sulla Tarsu.
Nel frattempo, il tempo inesorabilmente passa e, fra un po’, questa innovativa attrezzatura potrà essere considerata poco più di ferro vecchio. Il tutto mentre la città affonda nell’immondizia, tra cumuli di rifiuti che crescono giorno dopo giorno, roghi che si susseguono ogni notte e la solita tiritera: “La strada per uscire da questa crisi è quella della raccolta differenziata”. Belle parole. Peccato che i fatti, alla fine, siano ben diversi e nascondano situazioni a dir poco paradossali.
 


Incontro. Appuntamento con Amia e Comune
 
PALERMO – Il perché di questa inerzia e di questo spreco di denaro pubblico lo abbiamo chiesto a Patrizia Musumeci, responsabile degli Affari generali e Relazioni esterne della Palermo Ambiente: “I mezzi sono a tutt’oggi fermi perché alla richiesta di ritiro dei rifiuti differenziati raccolti su questi mezzi dimostrativi, inoltrata a più riprese all’Amia (l’unica titolata a potere  trasportare rifiuti), ci è stato più volte risposto che non era in grado di garantirne il ritiro e, per problemi strutturali, non poteva essere coinvolta in questo progetto”.
“Comprendiamo – ha proseguito – che tutto ciò è avvenuto a scapito della comunità ma noi, purtroppo, non siamo autorizzati a circolare con i mezzi carichi di rifiuti.  In ogni caso stiamo cercando di riprendere le fila del progetto attraverso una riunione con il Comune di Palermo e l’Amia che si terrà prima delle festività natalizie per l’utilizzo dimostrativo dei mini-cam nelle scuole.

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