Piano prevenzione vaccinale: linee guida trienno 2017-2019 - QdS

Piano prevenzione vaccinale: linee guida trienno 2017-2019

Maria Francesca Fisichella

Piano prevenzione vaccinale: linee guida trienno 2017-2019

giovedì 02 Marzo 2017

Il Programma, che dovrà essere recepito dalla Sicilia, punta ad uniformare le strategie di immunizzazione nel Paese, indipendentemente dal luogo di residenza degli utenti. Tra gli obiettivi: garantire l’offerta dei vaccini e aumentare le adesioni nelle fasce d’età a rischio. Previste sanzioni per gli operatori sanitari inadempienti

PALERMO – “Il futuro delle vaccinazioni in Italia” è racchiuso nei dieci principi guida contenuti nel documento sancito dall’intesa tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale serie generale n.41 del 18 febbraio 2017, ossia al Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019, le cui disposizioni è chiamata a recepire anche la Sicilia. Approvato in Conferenza Stato-Regioni lo scorso 19 gennaio, è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss), l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e Regioni, e con il supporto delle società scientifiche maggiormente attive nel campo delle vaccinazioni (Società italiana di igiene, Federazione italiana medici di medicina generale, Federazione italiana medici pediatri, Società italiana di pediatria).
Cosa ci si aspetta dai programmi di vaccinazione in linea con i principi guida? Sicurezza, efficacia, efficienza; e ancora, programmazione, organizzazione e gestione dei suddetti programmi da parte delle strutture sanitarie; un comportamento “eticamente obbligato” ad informare, consigliare e promuovere le vaccinazioni da parte degli operatori sanitari, e inoltre un’adeguata formazione universitaria sulla vaccinologia e sulle strategie vaccinali. Ed ancora, che i principi guida del Piano prevedano la valutazione periodica relativa all’impatto di un intervento vaccinale sulla salute della popolazione. Per sostenere, infine, la sicurezza, l’efficacia e l’efficienza dei vaccini dovrà essere favorita – con la collaborazione delle massime Istituzioni nazionali e delle società scientifiche – la ricerca e l’informazione scientifica indipendente sui vaccini.
Il documento prosegue sulla scia del precedente Piano nazionale prevenzione vaccinale (Pnpv) 2012-2014, con l’obiettivo generale di armonizzare le strategie vaccinali nel Paese, indipendentemente dal luogo di residenza degli utenti, dal reddito e livello socio-culturale, puntano all’equità nell’accesso e a servizi di immunizzazione di livello eccellente.
Non si tralascia l’accenno all’aspetto economico del Piano. Si legge, infatti, che essendo il Pnpv un livello essenziale di assistenza (Lea), le vaccinazioni prevedono un investimento economico e organizzativo stabile, programmato attraverso una periodica pianificazione nazionale (nel Dpcm relativo ai nuovi Lea per la prevenzione sanitaria, ossia i vaccini, è stato previsto un investimento di 220 milioni di euro). Pianificazione economica avvalorata da quanto emerso da uno studio riportato nel Pnpv, ossia che “1 euro speso per la vaccinazione può liberare fino a 24 euro reinvestibili in assistenza clinica per chi si ammala”.
Tra gli obiettivi specifici del Pnpv vi sono: mantenere lo stato polio-free; raggiungere lo stato morbillo-free e rosolia-free; garantire l’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni nelle fasce d’età e popolazioni a rischio; aumentare l’adesione consapevole alle vaccinazioni attraverso campagne d’informazione; migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili con vaccinazione; promuovere nella popolazione e nei professionisti sanitari una cultura delle vaccinazioni, prevedendo anche interventi sanzionatori per gli operatori sanitari qualora siano riscontrati comportamenti di inadempienza; attivare un percorso di revisione e standardizzazione dei criteri per l’individuazione del nesso di causalità ai fini del riconoscimento dell’indennizzo (ai sensi della legge 210/1992) per i danneggiati da vaccinazione; e infine, attuare l’anagrafe digitalizzata nazionale dei vaccinati, per monitorare l’andamento delle coperture.
 

 
Il nuovo piano estende ai maschi la vaccinazione contro il papilloma
 
PALERMO – Il nuovo Piano, oltre alle vecchie vaccinazioni (contro difterite, tetano, polio, epatite B, Hib, pertosse, pneumococco, morbillo, parotite, rosolia, meningococco C nei nuovi nati, Hpv nelle ragazze undicenni e influenza nei soggetti di età ≥65 anni) introduce le vaccinazioni anti-meningococco B, anti-rotavirus e antivaricella nei nuovi nati, estende la vaccinazione anti-Hpv ai maschi undicenni, introduce la vaccinazione antimeningococcica tetravalente ACWY135 e il richiamo anti-polio con Ipv negli adolescenti; ed ancora, prevede le vaccinazioni anti-pneumococco e anti-Zoster nei sessantacinquenni.
Tutti i vaccini contenuti nel nuovo Calendario del Pnpv sono stati inseriti nel Dpcm di definizione dei nuovi Lea, per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

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