Le colpe dei padri non ricadano sui figli - QdS

Le colpe dei padri non ricadano sui figli

Carlo Alberto Tregua

Le colpe dei padri non ricadano sui figli

sabato 04 Marzo 2017

Il solito tritacarne mediatico

Sarà un caso, ma il ritorno sulla scena politica di Matteo Renzi è stato “salutato” dalla velocizzazione delle indagini sugli appalti Consip e dal coinvolgimento del di lui padre, Tiziano, sul quale le Procure di Napoli e di Roma hanno formulato ipotesi di reato per traffico di influenze illecite.
Non entriamo nel merito di tali ipotesi, ovviamente, anche se riteniamo che i magistrati requirenti stiano lavorando su indizi fortemente probanti, gravi, precisi e concordanti, per precostituire le prove necessarie a formulare eventuali accuse davanti al Giudice delle indagini preliminari. 
Il tritacarne mediatico, però, prescinde dalla procedura penale e mette alla gogna cittadini che hanno il difetto di essere parenti di personaggi noti. Molti giornalisti dovrebbero ricordarsi del Testo unico dei Doveri del giornalista ed applicarlo in ogni articolo che redigono. Secondo il documento, fino alla conclusione delle indagini non si dovrebbe dare notizia dell’informazione di garanzia, cioè di quegli atti a tutela dei cittadini.

Il tritacarne mediatico, violando tutte le regole etiche e i Doveri, invece, approfitta dell’informazione di garanzia per crearci un castello di illazioni da dare in pasto all’opinione pubblica come quando i cristiani, nell’arena romana, si davano in pasto al pubblico, il quale voleva vedere il sangue, indipendentemente dalle ragioni o dai torti.
La conseguenza di quanto precede è che, subdolamente, si vogliono intossicare i cittadini con idee preconcette in modo da indurli ad esprimere la loro volontà politica in un senso piuttosto che in un altro.
Non sappiamo quando verrà il giorno in cui i giornalisti si decideranno a non utilizzare più l’informazione di garanzia, ricordiamo a tutela dei cittadini, invece che contro gli stessi.
Il malcostume dell’informazione ormai è diventato comune, tanto che lettori, radioascoltatori e telespettatori, prendono per verità notizie che vere non sono, per cui il cittadino indagato diventa automaticamente colpevole: un obbrobrio sociale e mediatico. C’è un rimedio a questa distorsione dell’informazione? C’è, l’abbiamo scritto più volte. Rendere non pubblicabile l’informazione di garanzia.
 

Le colpe dei padri non ricadano sui figli. Non sappiamo se Tiziano Renzi diventerà imputato e oggetto di un processo penale, ovvero se sarà prosciolto in quanto estraneo ai fatti ipotizzati, e solo ipotizzati. Sappiamo per certo che delle sue azioni non può essere imputato il figlio, anche se maliziosamente si tenta questo trasferimento generazionale.
Vi sono stati casi in cui figli di mafiosi sono diventati cittadini perbene, professionisti o imprenditori. ma essi hanno avuto difficoltà a togliersi di dosso l’impronta paterna perché l’opinione pubblica spesso è malvagia e colpisce, o tenta di farlo, anche chi non ha colpe.
Le difese contro le distorsioni e le malvolenze sono deboli sul momento ed anche quando i cittadini, tenuti sulla graticola dei media e della giustizia per anni, ottengono il riconoscimento della loro innocenza, questo fatto non fa notizia e viene relegato in fondo a radio e telegiornali o quotidiani e in molti casi non viene neanche riportato, proprio perché non fa notizia. 

Si è creato un clima di disordine generale in cui ogni fascia sociale è contro l’altra, ogni gruppo di cittadini è contro gli altri, perché si sono persi di vista i valori etici di equità,  giustizia e di rispetto del prossimo.
Ciò è accaduto anche perché il Paese non ha una guida sicura continua e certa. Tutto è continuamente ballonzolante, l’azione istituzionale ha il fiato corto, guarda più ai mesi seguenti che non agli anni seguenti. Non si possono attuare progetti di medio e lungo periodo, le campagne elettorali sono diventate continue e quasi mai c’è il momento in cui si passa dalla disputa politica all’azione di governo, di Regioni o Comuni.
Il ceto politico è debole perché la qualità dei propri uomini e donne è modesta, essendosi abbassata di molto in questi ultimi decenni. Però c’è bisogno di nuovo di energie e positività. Questi due requisiti si possono ottenere se il sistema elettorale produce governi e maggioranze stabili e non vergognosi accordi di caminetto, tristemente noti ai tempi democristiani.
Bisogna augurarsi che dalle prossime elezioni escano governo e maggioranza che durino cinque anni senza traballamenti per imboccare decisamente la strada della crescita e dell’ooccupazione.

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