Riforma Dogane: merci "più veloci" nei porti - QdS

Riforma Dogane: merci “più veloci” nei porti

Rosario Battiato

Riforma Dogane: merci “più veloci” nei porti

venerdì 10 Marzo 2017

Il fascicolo elettronico per il controllo dei beni in arrivo ha migliorato i tempi di sdoganamento negli scali nazionali. Notevoli passi avanti per le prestazioni delle strutture meridionali, comunque ancora indietro rispetto a quelle del Nord

PALERMO – La digitalizzazione accelera il controllo delle merci nei porti italiani. Merito dell’Agenzia delle Dogane che ha messo a punto, tra le altre cose, il fascicolo elettronico, un sistema che permette di controllare le merci in arrivo per via telematica ancora prima dell’ingresso della nave in porto e che di fatto consente di mantenere attive le operazioni di sdoganamento per tutto l’arco delle 24 ore.
Operazioni di questo genere hanno permesso un generale innalzamento della media delle dichiarazioni sdoganate nei porti nazionali e un miglioramento delle medie dei porti meridionali che erano lievemente indietro rispetto ai colleghi del Nord.
In Italia il 92,6% delle dichiarazioni viene sdoganato entro cinque minuti. I dati dell’Agenzia delle Dogane, aggiornati al dicembre del 2016, sono stati pubblicati da Il Sole 24 nelle scorse settimane. Un processo lungo che comincia da molto lontano: le novità più importanti sono state introdotte a partire dallo scorso maggio col nuovo codice doganale dell’Unione.
“In base a quanto stabilito dall’ art. 163 (2) del Cdu (codice doganale dell’Unione, ndr) i documenti necessari all’applicazione delle disposizioni che disciplinano il regime doganale e che accompagnano la dichiarazione sono forniti alla dogana, – si legge in una nota dell’Agenzia delle Dogane – non più sistematicamente, ma solo se sono necessari per controlli doganali o se la normativa dell’Unione lo richiede”.
Una novità sostanziale che ha permesso di introdurre semplificazioni nazionali come il fascicolo elettronico. In particolare, spiega l’Agenzia, gli operatori hanno facoltà di utilizzare il fascicolo elettronico “sia per la dichiarazione ‘Ordinaria c/o dogana’ (art. 162 del Cdu) sia per la dichiarazione ‘Ordinaria c/o luogo’ (art. 139 del Cdu)”. Tutte le facilitazioni connesse e le istruzioni per l’utilizzo e la gestione del fascicolo elettronico sono contenute nella nota n. 45898 del 19 aprile 2016 – “Codice Doganale dell’Unione (Cdu). Novità introdotte ed istruzioni operative a decorrere dal 1° maggio 2016”.
Ottime prestazioni per tutti nella graduatoria pubblicata dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore. Nella classifica dei primi 18 porti nazionali ci sono Palermo e Catania, rispettivamente all’undicesima e dodicesima posizione. Nello scalo etneo il 69,9% delle dichiarazioni viene sdoganato entro cinque minuti, mentre nel porto del capoluogo la prestazione è lievemente migliore con il 71,3%. Ai primi posti ci sono Venezia (96,5%), l’unico al di sopra della media nazionale (92,6%), La Spezia (91,6%) e Livorno (91,3%). Il primo dei meridionali è Brindisi, al quarto posto, che permette una gestione entro 5 minuti dell’88,4% delle merci. Un percorso lungo e complesso, avviato oltre un anno fa in vista dell’entrata in vigore del nuovo Codice Doganale dell’Unione e delle relative disposizioni attuative. “L’Agenzia ha definito una specifica strategia e un piano di implementazione per limitare gli impatti operativi e adottare le misure atte a garantire agli operatori di potere beneficiare sia delle semplificazioni previste dal complesso delle disposizioni del nuovo codice sia di quelle già adottate a livello nazionale”. L’iter per l’implementazione delle nuove disposizioni si protrarrà almeno fino al 2020, data in cui si prevede “il completamento dei sistemi informatici unionali e nazionali a supporto, secondo il calendario stabilito dal Work Programme definito dall’Ue”.

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