Davide Faraone a muso duro sull'ultima legislatura - QdS

Davide Faraone a muso duro sull’ultima legislatura

Raffaella Pessina

Davide Faraone a muso duro sull’ultima legislatura

sabato 11 Marzo 2017

Il sottosegretario: “Fosse stato per me, saremmo andati al voto ancipato”. “C’è chi ama lavorare e chi passa i pomeriggi da Giletti”

PALERMO – Finalmente riprenderanno la prossima settimana i lavori all’Assemblea regionale. Come è noto nella seduta di martedì pomeriggio si discuterà dei documenti economici di Finanziaria e Bilancio preventivo.
Quindici giorni per approvare i documenti e per porre fine all’esercizio provvisorio, già prorogato perché alla fine di febbraio i partiti non avevano trovato un accordo. Intanto, prosegue in commissione Bilancio l’esame di questi documenti. Il presidente della commissione, Vincenzo Vinciullo di Ncd, ha fatto sapere che “a oggi (ieri per chi legge), il governo non ha fatto ancora sapere quali sono le risorse destinate alle ex Province e, in modo particolare, alla ex Provincia regionale di Siracusa, che è gravata da gravissimi debiti e dove, da mesi, i lavoratori non percepiscono lo stipendio”. E prosegue spiegando di avere ancora una volta posto il problema senza però ottenere una risposta. “È chiaro, quindi, che la manovra rischia di continuare a rimanere in alto mare. Una manovra – critica Vinciullo – dove sono state soddisfatte le richieste di tutti gli assessori, e che non può non vedere soddisfatti i legittimi interessi dei lavoratori”.
Vinciullo afferma che il governo non ha ancora predisposto la nota con la quale ritira il provvedimento “iniquo e ingiusto, a suo tempo proposto al ministro Delrio e, da quest’ultimo, accettato con eccessivo entusiasmo e che riguarda lo scippo dell’Autorità di Sistema portuale che ha subito la città di Augusta e, quindi, la provincia di Siracusa”. E infine avverte che senza la risoluzione di questi due problemi “la Finanziaria rischierà di non essere approvata”.
Il presidente Crocetta intanto è ancora nell’occhio del ciclone per la vicenda dell’assistenza ai disabili. Chiara Di Benedetto, del M5s incalza: “Alla fine il governatore Crocetta ha dovuto chiedere scusa per le pesanti deficienze burocratiche della Regione Sicilia sull’assistenza ai disabili, di cui si è accorto con grave ritardo e soltanto per le proteste delle associazioni”. Di Benedetto sottolinea la inadeguatezza “del sistema regionale di gestione e monitoraggio delle pratiche, lasciato irresponsabilmente in un limbo di inefficienza, peraltro senza preoccupazione sugli effettivi raccordi tra le strutture amministrative”. E conclude avvertendo che “non è peregrino né retorico ricordare le tutele preminenti in capo ai diversamente abili che, dato il lassismo al vertice della Regione Sicilia, corrono il rischio di subire ulteriori mortificazioni e ingiustizie imperdonabili. Non consentiremo al fantozziano Crocetta di continuare nell’improvvisazione che ne ha caratterizzato il mandato”.
Contro Crocetta e la situazione politica siciliana scende in campo anche il sottosegretario alla Salute, il renziano Davide Faraone che sperava che la legislatura finisse prima del previsto: “Fosse stato per me, saremmo dovuti andare al voto anticipatamente in questa legislatura – ha detto Faraone – Ma ero in assoluta minoranza. Non so come sarebbe finita, ma sicuramente sarebbe stato più producente. Ma è più facile che il Palermo o il Catania vincano lo scudetto, che interrompere anticipatamente una legislatura in Sicilia”. “Non voglio dire avevo ragione io – ha aggiunto l’esponente del Pd dell’area renziana – ormai è il passato, amen. Si è deciso di andare avanti e allora il governo nazionale ha lavorato, con Baccei e con le forze più responsabili, per risanare il bilancio della Regione, per stabilizzare i precari, per programmare gli investimenti con il patto per la Sicilia e per le aree metropolitane, per la rete ospedaliera territoriale”. Faraone interviene anche sul presenzialismo del presidente della Regione Sicilia. “C’è chi ama lavorare, chi ama fare provvedimenti concreti e chi ama invece passare pomeriggi all’ Arena di Giletti o intere giornate a costruire dossier fasulli nei confronti di avversari politici ed alleati. Buttare fango su persone perbene”.
 
E conclude: “Abbiamo lavorato nonostante una zavorra non da poco e siamo stati una sorta di girello. Ma con il girello, lo so, ti muovi a fatica, resisti, certamente non corri. Avremmo voluto fare più in fretta e meglio, avremmo voluto chiudere Riscossione Sicilia e creare un fisco amico dei siciliani, avremmo voluto che tutti i soldi destinati fossero stati ben spesi in Sicilia…”. Ma Crocetta non molla e rilancia dicendo di avere chiesto all’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, chiarimenti in merito all’incarico regionale, a titolo gratuito,  assegnato il 16 dicembre scorso in qualità di consulente dell’assessore Baccei a Domenico Casalino, ex amministratore delegato di Consip. Casalino a.d. dell’ente dal 2011 al giugno 2015, non è indagato nell’inchiesta sul sistema Consip, ma il suo nome emergerebbe in alcune intercettazioni. “Voglio capire. Sono un garantista – ha detto Crocetta – ma non ammetto sgarri”.

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