Trasporto pesante, ma sostenibile. In Sicilia boom di veicoli a metano - QdS

Trasporto pesante, ma sostenibile. In Sicilia boom di veicoli a metano

Rosario Battiato

Trasporto pesante, ma sostenibile. In Sicilia boom di veicoli a metano

martedì 14 Marzo 2017

Federmetano: tra 2012 e 2016 crescita del 45% del numero di autocarri alimentati con l’eco-carburante. Le ragioni del successo: risparmi, incentivi e un minore impatto ambientale

PALERMO – Risparmi economici, incentivi e minore impatto sull’ambiente. Sono queste le ragioni principali che negli ultimi anni hanno spinto il mercato degli autocarri a metano per trasporti merci. In Sicilia, dal 2012 al 2016, sono passati da 1.114 a 1.626 per una crescita di 45,96%, superiore a quella media nazionale (29,2%) che ha raggiunto complessivamente quota 85.381. Questi dati sono stati elaborati dall’Osservatorio Federmetano.
In cima alle ragioni di questa crescita sembrerebbe esserci la convenienza economica dei veicoli alimentati a metano. L’Osservatorio, in un recente studio, ha quantificato il risparmio che “è possibile ottenere grazie all’uso di un autocarro pesante a metano (invece di uno diesel) in 5.000 euro all’anno su una percorrenza di 100.000 km”. In questo caso si tratta comunque di metano compresso (cng) e non di metano liquido (lng). 
L’acquisto di mezzi pesanti a metano (cng o lng) offre inoltre degli incentivi. Questi ultimi – la domanda si può presentare fino al 15 aprile – prevedono “un importo di 3.500 euro per automezzi industriali nuovi a cng con ptt (portata totale a terra) – si legge nella nota –  pari o superiore a 3,5 tonnellate e fino a 7 tonnellate”. Si prevede inoltre un incentivo di 8.000 euro per automezzi industriali nuovi a cng con ptt pari o superiore a 7 tonnellate. Per la medesima tipologia di mezzi (ptt pari o superiore a 7 tonnellate) alimentati a lng è previsto un incentivo di 20.000 euro. Complessivamente l’importo massimo ammissibile per gli investimenti di una singola impresa non può superare i 600mila euro.
Il terzo aspetto è quello ambientale, cioè la riduzione delle emissioni di sostanze nocive nell’ambiente. Nella nota della Federazione si citano alcuni casi studio derivati dalle esperienze di aziende di trasporto che già utilizzato autocarri pesanti a metano. “La riduzione delle emissioni di CO2 possibile con l’uso di autocarri pesanti a metano gassoso (CNG) – si legge nella nota –, rispetto a quelli diesel convenzionali, è di circa il 16%, a fronte di un tempo medio di rifornimento che si aggira intorno ai 15 minuti (e quindi perfettamente comparabile al tempo necessario per fare rifornimento agli autocarri diesel) e ad un’autonomia che raggiunge i 520 km”. Dati migliorabili con l’alimentazione a metano liquido (lng).
La crescita si è registrata anche nell’Isola con una distribuzione abbastanza variegata. La provincia in cui il parco circolante di autocarri a metano per il trasporto merci è cresciuto di più è Palermo (+77,54%), seguita da Trapani (+76,47%), Catania (+50,98%), Messina (+40,48%), Ragusa (+32,94%), Siracusa (+31,58%), Enna (+21,05%), Agrigento (+7,32%) e Caltanissetta (+3,92%). In valore assoluto si è passati da 1.114 a 1.626, tra il 2012 e il 2016, con la quota più elevata che si è registrata a Catania (616), seguita da Palermo (332) e Ragusa (226).
Ad oggi ci sono oltre un migliaio di distributori di cng sul territorio nazionale che sono  “perfettamente in grado di supportare le attività delle aziende di trasporto”. Lo ha spiegato Licia Balboni, presidente di Federmetano, aggiungendo che per “i distributori di metano liquido (lng) il recente decreto legislativo num. 257 del 16 dicembre scorso, che recepisce la direttiva europea Dafi, fissa gli obiettivi obbligatori in tema di distributori di metano (cng e lng) per poter al più presto di una rete di rifornimento che consenta la circolazione sull’intero territorio di mezzi alimentati a metano liquido”.
Attualmente ci sono sette impianti che erogano metano nella forma liquida, altri otto distributori di tipo l-cng, che riforniscono metano in forma compressa anche ai mezzi pesanti, tre stazioni in costruzione e 18 procedure autorizzative in itinere.

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