Studio Sif per sostenere le vaccinazioni: "Hanno aumentato le aspettative di vita" - QdS

Studio Sif per sostenere le vaccinazioni: “Hanno aumentato le aspettative di vita”

redazione

Studio Sif per sostenere le vaccinazioni: “Hanno aumentato le aspettative di vita”

mercoledì 22 Marzo 2017

Un Libro bianco realizzato dalla Società italiana di farmacologia con la collaborazione e il supporto di altri importanti soggetti

in collaborazione con ITALPRESS
 
BOLOGNA – “I vaccini e le vaccinazioni” è il Libro bianco della Società italiana di farmacologia (Sif) che interviene per fare chiarezza “all’indomani dei diffusi e ingiustificati allarmi a causa dei quali il rischio di scatenare epidemie di malattie infettive, considerate debellate o comunque circoscritte a pochi distretti del mondo, è divenuto non più trascurabile anche nell’Occidente istruito”.
Coautori del Libro bianco sono la Società italiana di igiene medicina preventiva e sanità pubblica (Sitl), la Società italiana pediatria (Sip), la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), la Federazione italiana medici pediatri (Fimp). Il lavoro è approvato dall’Istituto superiore di sanità, sottoscritto dall’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Bologna e dall’Ordine dei farmacisti della provincia di Bologna.
In Italia le malattie per le quali sono state condotte vaccinazioni di massa o universali nell’infanzia sono pressoché eliminate (poliomielite, difterite) o ridotte a un’incidenza molto bassa (tetano, epatite B, haemophilus influenzae di tipo b). Per altre malattie, tipiche dell’infanzia, si è pervenuti a una veloce e costante incidenza grazie all’aumento delle coperture vaccinali (pertosse, morbillo, rosolia, parotite).
“Dati alla mano – hanno ricordato dalla Sif in una nota stampa – nei decenni le vaccinazioni hanno permesso un aumento della speranza di vita e un aumento della qualità di vita, paragonabile alle più grandi scoperte mediche di sempre e conquiste civili come l’acqua potabile”.
“La vaccinazione – hanno aggiunto – non comporta benefici soltanto per l’effetto diretto sui soggetti vaccinati, ma anche in modo indiretto, fornendo protezione a coloro i quali non sono vaccinati. Anche questi, infatti, vivendo in una società dove la maggior parte dei soggetti è sana, sono a loro volta ‘coperti’, dal momento che è molto basso il rischio che vengano in contatto con persone infette”.
“Purtroppo – hanno scritto i rappresentanti Sif – va segnalato che negli ultimi anni si è assistito a un progressivo calo delle coperture vaccinali, sia nazionali che regionali, per singola malattia prevenibile. Si osserva, infatti, una flessione delle coperture vaccinali per vaccini contenuti nel vaccino esavalente (poliomielite, diferite, tetano, pertosse, epatite B e haemophilus influenzae), mancando pertanto il raggiungimento degli obiettivi di copertura previsti”.
“Se il mantenimento di elevate coperture nei bambini – ha raccomandato la Sif – può garantire ancora il controllo delle malattie infettive in età infantile, le istituzioni sanitarie devono confrontarsi con nuove sfide della salute pubblica, sempre più importanti e derivanti dall’incremento della speranza di vita”.
La domanda di salute – e di conseguenza le risorse sanitarie – nei prossimi anni è destinata a crescere, spinta da fattori di tipo socio-demografico, epidemiologico e tecnologico. Le dinamiche più importanti sono quelle legate all’invecchiamento demografico e alle cronicità. La percentuale di soggetti adulti europei di età superiore agli 80 anni aumenterà ancora, raggiungendo il 10% nel 2050. In Italia, l’aspettativa di vita alla nascita nel 1920 si attestava intorno ai 54 anni, mentre chi nasce oggi si prevede possa vivere mediamente fino ad oltre 80 anni.
“È ragionevole ritenere – hanno concluso i rappresentanti della Sif – che il trend di crescita dell’aspettativa di vita alla nascita prosegua anche nei prossimi decenni. Nel 2050 più di un terzo della popolazione italiana avrà più di 65 anni: si tratta della quota di popolazione che già oggi assorbe circa il 50% della spesa sanitaria”.

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