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Migranti, arriva la legge che tutela i minori stranieri non accompagnati

redazione

Migranti, arriva la legge che tutela i minori stranieri non accompagnati

venerdì 31 Marzo 2017

Via libera finale alla Camera: più assistenza sanitaria e protezione integrata tra le strutture d’accoglienza. Il principio base: assicurare gli stessi diritti di cui godono i cittadini italiani ed europei

ROMA – Con il via libera alla legge sui minori stranieri non accompagnati, la prima volta, vengono disciplinate per legge le modalità e le procedure di accertamento dell’età e di identificazione, garantendone l’uniformità in tutta Italia. Prima dell’approvazione del ddl non esisteva infatti un provvedimento di attribuzione dell’età, che d’ora in poi sarà invece notificato sia al minore che al tutore provvisorio, assicurando così anche la possibilità di ricorso. Viene garantita inoltre maggiore assistenza, prevedendo presenza di mediatori culturali durante tutta la procedura.
Viene regolato anche il sistema di accoglienza integrato tra strutture di prima accoglienza dedicate esclusivamente ai minori, all’interno delle quali i minori possono risiedere non più di 30 giorni, e sistema di protezione per richiedenti asilo e minori non accompagnati (Sprar), con strutture diffuse su tutto il territorio nazionale, che la legge estende ai minori stranieri non accompagnati. Viene poi attivata una banca dati nazionale dove confluisce la “cartella sociale” del minore, che lo accompagnerà durante il suo percorso.
È inoltre prevista per tutti la necessità di svolgere indagini familiari da parte delle Autorità competenti nel superiore interesse del minore e vengono disciplinate le modalità di comunicazione degli esiti delle indagini sia al minore che al tutore.
La competenza sul rimpatrio assistito passa inoltre da un organo amministrativo, la Direzione Generale dell’immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Tribunale per i minorenni, organo costituzionalmente dedicato alla determinazione dell’interesse del minore.
Spariscono i permessi di soggiorno utilizzati per consuetudine o mai utilizzati, come ad esempio il permesso di soggiorno per affidamento, attesa affidamento, integrazione del minore, e si fa invece più semplicemente riferimento ai soli permessi di soggiorno per minore età e per motivi familiari, qualora il minore non accompagnato sia sottoposto a tutela o sia in affidamento. Il minore potrà richiedere direttamente il permesso di soggiorno alla questura competente, anche in assenza della nomina del tutore.
Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, ogni Tribunale per i minorenni dovrà istituire un elenco di “tutori volontari” disponibili ad assumere la tutela anche dei minori stranieri non accompagnati per assicurare a ogni minore una figura adulta di riferimento adeguatamente formata. La legge promuove poi lo sviluppo dell’affido familiare come strada prioritaria di accoglienza rispetto alle strutture.
Sono previste maggiori tutele per il diritto all’istruzione e alla salute, con misure che superano gli impedimenti burocratici che negli anni non hanno consentito ai minori non accompagnati di esercitare in pieno questi diritti, come ad esempio la possibilità di procedere all’iscrizione al servizio sanitario nazionale, anche prima della nomina del tutore e l’attivazione di specifiche convenzioni per l’apprendistato, nonché la possibilità di acquisire i titoli conclusivi dei corsi di studio, anche quando, al compimento della maggiore età, non si possieda un permesso di soggiorno. Viene prevista infine la possibilità, esercitata ad oggi sulla base di un vecchio Regio Decreto, di supportare il neomaggiorenne fino ai 21 anni di età qualora necessiti di un percorso più lungo di integrazione in Italia.
Per la prima volta sono sanciti anche per i minori stranieri non accompagnati il “diritto all’ascolto” nei procedimenti amministrativi e giudiziari che li riguardano,  e il diritto all’assistenza legale, avvalendosi, in base alla normativa vigente, del gratuito patrocinio a spese dello Stato. È prevista inoltre la possibilità per le associazioni di tutela di ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per annullare atti della Pubblica amministrazione che si ritengano lesivi dei diritti dei minori non accompagnati e di intervenire nei giudizi che li riguardano.
Una particolare attenzione viene infine dedicata dalla legge ai minori vittime di tratta, mentre sul fronte della cooperazione internazionale l’Italia si impegna a favorire tra i Paesi un approccio integrato per la tutela e la protezione dei minori, nel loro superiore interesse.
In Italia sono già circa tremila i minorenni stranieri non accompagnati sbarcati nel 2017, secondo dati di Save the Children. Un numero in linea con quello record raggiunto nel 2016, quando i minori soli arrivati via mare furono 25.846, il doppio dell’anno precedente. Per l’accoglienza di ciascun minore straniero non accompagnato lo Stato prevede un finanziamento di 45 euro al giorno. L’escalation di sbarchi ha portato l’Italia a chiedere un aiuto alla Commissione europea e Bruxelles ha stanziato 13 milioni di euro.
 

 
Chinnici (S&D):  “L’Italia indica la strada all’Europa”
 
ROMA – Grande soddisfazione per l’approvazione della legge è stata espressa dall’eurodeputata siciliana di S&D, Caterina Chinnici “L’Italia dà l’esempio e indica la strada all’Europa realizzando, in ambito nazionale, ciò che da tempo l’intergruppo europarlamentare sui diritti dei minori da me co-presieduto chiede alla Commissione Europea su scala sovranazionale: predisporre una specifica strategia dell’UE con misure concrete per la protezione dei bambini e degli adolescenti migranti che arrivano in Europa senza genitori o altri adulti che ne abbiano la responsabilità legale. Misure – ha aggiunto la co-fondatrice dell’organismo che nel Parlamento Europeo promuove i diritti dei minori-  con cui porre al centro delle politiche europee sulla migrazione il principio del superiore interesse del minore, affermato dalla convenzione Onu sui diritti del fanciullo, recepito nella Carta europea dei diritti fondamentali e ribadito dalla Corte europea di giustizia”.
“Questa importante legge – ha concluso Caterina Chinnici – afferma fra l’altro un principio essenziale, quello della parità di trattamento tra minori migranti non accompagnati e minori di cittadinanza italiana o europea. Anche in Europa, dopo tanto discutere, occorre adesso attivare con urgenza un sistema di tutela dei minori che non discrimini in base allo status di migrante, che garantisca indistintamente a tutti i bambini, in ogni momento e luogo, l’effettivo godimento dei diritti loro riconosciuti dalle norme internazionali”.

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