Manovra "pasticciata", seduta d'Aula rinviata - QdS

Manovra “pasticciata”, seduta d’Aula rinviata

Raffaella Pessina

Manovra “pasticciata”, seduta d’Aula rinviata

sabato 08 Aprile 2017

Giovanni Ardizzone: “No a Finanziaria omnibus, documentazione incompleta”. Nulla di fatto ieri a Sala d’Ercole che tornerà a riunirsi l’11

PALERMO – Nulla di fatto ieri mattina in Aula a Palazzo dei Normanni nell’unica seduta della settimana. Ieri, secondo il calendario stabilito dalla conferenza dei capigruppo, si sarebbero dovuti incardinare i documenti contabili per procedere all’esame dell’articolato la prossima settimana. Ma così non è andata: “Non incardino oggi il testo della finanziaria – ha dichiarato il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, in apertura di seduta – Da una lettura approfondita noto che vi sono tante norme fotografia che non possono trovare accesso in base ai principi generali e in base ad un metodo che ci siamo dati in questa legislatura”.
Ardizzone ha stigmatizzato il fatto che molte norme contabili contenute nel collegato e nella finanziaria siano prive delle tabelle e delle relazioni illustrative. “In mancanza di questi documenti fondamentali mi vedo costretto a non incardinare oggi i testi contabili e a rinviare i lavori”. E ha ribadito: “Non passeranno le norme fotografia di questa finanziaria, norme che ritengo risibili, come l’asfaltare una strada o la realizzazione di uno stadio. C’è una norma che prevede l’obbligo di acquistare da parte della Regione 6.000 copie di periodici. Non so chi ci sia dietro a questa norma, ma fa riflettere come ancora dal punto di vista etico siamo lontani dalla buona politica. Avevo imposto un metodo, mai più finanziarie omnibus e sedute notturne. Le norme devono essere generali ed astratte, non possiamo individuare in una finanziaria che parla a cinque milioni di siciliani, interventi specifici”. Poi ha aggiunto: “Sono però fiducioso che entro il 30 aprile sia approvata una finanziaria di rigore che dia copertura e serenità alle istituzioni che reggono il sistema siciliano come quello dei comuni e delle città metropolitane”. Immediata la reazione del Presidente della Regione Crocetta: “Comprendo l’impostazione del presidente dell’Ars Ardizzone, ma è chiaro che le tabelle non ci possono essere nel momento in cui l’iter degli emendamenti sulla finanziaria ha finito il suo percorso in commissione bilancio. Ma deve essere chiaro che non c’è una possibilità di deroga oltre il 30 aprile per il varo della Finanziaria. Io credo invece nel senso di responsabilità di tutti i deputati e spero si faccia un ragionamento serio anche sul Cas e su Riscossione Sicilia. Il parlamento, nella sua totalità, deve lavorare nell’interesse della regione e non agire contro qualcuno”.
Ma Ardizzone rincara la dose: "I deputati non tengano conto delle letterine di Babbo Natale, che possono arrivare a ciascuno di noi. Andiamo avanti e facciamo un lavoro serio".
Il riferimento è alla lettera aperta del presidente Crocetta indirizzata ai parlamentari regionali dopo la decisione della Commissione bilancio di affossare Riscossione Sicilia e il progetto di fusione tra Cas e Anas.
Ardizzone, ha rinviato la seduta d’Aula al prossimo martedì 11 aprile alle 11. “L’obiettivo è riuscire ad approvare il bilancio prima di Pasqua e dal 18 in poi lavorare sulla Finanziaria. Contiamo – conclude – sulla collaborazione del governo che fornisca una documentazione approfondita in modo da potere fare un serio ragionamento sulle norme”.
Infine, si registra una presa di posizione da parte di Antonio Fiumefreddo, amministratore unico di Riscossione Sicilia. “La decisione della Commissione bilancio dell’Ars di liquidare Riscossione Sicilia, se è socialmente gravissima è giuridicamente inapplicabile – ha detto –  Sono molto preoccupato per i cittadini che a migliaia stanno presentando domanda di rottamazione. Secondo gli ineffabili deputati regionali dovremmo chiudere la società proprio quando staremmo lavorando alle istanze dei cittadini”. Le competenze di Riscossione passerebbero poi ad una società nazionale che non esiste ancora, mentre Equitalia non potrebbe rilevare i ruoli perché già in liquidazione.
Ma c’è di più, per Fiumefreddo: “La scellerata decisione dei deputati farà perdere ai siciliani i 50 milioni di euro di aggio che sono appunto soldi dei cittadini siciliani e che regaleremmo a Roma. Il segnale di disorientamento dato a chi fa la fila ai nostri sportelli è da irresponsabili. Già in centinaia ci chiedono che fine faranno le loro istanze di rottamazione. In pratica la decisione dei deputati oltre a causare un danno milionario alle famiglie siciliane equivale ad un rompete le righe per tutti quegli evasori che festeggiano l’impunità. In questa vicenda ci sono estremi gravissimi che vorrei rappresentare al presidente Gentiloni e al ministro Padoan".

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