La guerra dei rifiuti ad Aci Castello dopo la rimozione dei cassonetti - QdS

La guerra dei rifiuti ad Aci Castello dopo la rimozione dei cassonetti

Desiree Miranda

La guerra dei rifiuti ad Aci Castello dopo la rimozione dei cassonetti

domenica 09 Aprile 2017

Tanta spazzatura per strada in barba al porta a porta istituito da aprile

ACI CASTELLO – Dal primo di aprile è finalmente partito il nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti nel Comune di Aci Castello, ma non mancano i problemi. Arrivare al 50% entro la fine del 2017 e al 65% entro la fine del 2018 sono gli obiettivi fissati da contratto con ditta che ha vinto l’appalto per i prossimi sette anni e che è la stessa che gestiva il servizio in precedenza: la Agesp spa. Circa 19 milioni di euro il totale dell’importo per l’intera durata del contratto.
“Finalmente si parte con #Acicastellodifferenzia! Diamo insieme una grande risposta di civiltà a chi invece vuole un paese sporco”, annunciava il sindaco Filippo Drago dalla sua pagina social il giorno d’inizio. A fronte di annunci di rivoluzione però, il nuovo sistema, almeno nei primi giorni, si è sciolto in un fallimento fatto di cumuli e cumuli di spazzatura in ogni luogo del Comune in cui c’erano prima i cassonetti. Sì perché il nuovo servizio si espleta soltanto porta a porta con conseguente rimozione dei cassonetti dal territorio comunale, quindi le famiglie sono state dotate di contenitori colorati: grigio per l’indifferenziato, marrone per l’organico, blu per carta e cartone, verde per il vetro e un sacco giallo semitrasparente per la plastica. Mancano invece i sacchetti biodegradabili necessari per conferire l’organico, rappresentando una spesa obbligata per le famiglie.
L’organizzazione giornaliera porta a porta della raccolta inoltre, andrebbe probabilmente rivista aumentando, per esempio, la raccolta dell’indifferenziata (una volta a settimana) o dell’alluminio (una volta al mese). Per quanto perfettibili, c’è però chi non gradisce le nuove regole e si ostina a buttare tutto in modo indifferenziato sul ciglio della strada. Montagne più o meno grandi formate da sacchetti di spazzatura, hanno fatto bella mostra di sé i primi giorni del nuovo servizio, per poi tornare, anche se in misura minore e solo in alcuni punti, dopo la rimozione da parte del Comune.
Tanti sono i cittadini onesti indignati per un tale disagio che aumenta con l’aumentare delle temperature. E poiché siamo nell’era dei social sono molti quelli che hanno fatto la propria denuncia all’Amministrazione castellese mostrando e postando foto di cumuli di spazzatura sparsi per il Comune. Una situazione che l’Amministrazione non ha per nulla gradito. “Ad Aci Castello nella raccolta dei rifiuti non ricordo mai nessuna emergenza, mai uno sciopero, mai spazzatura lasciata per strada. Neanche quest’estate quando avevano chiuso le discariche. L’unica volta che noi cittadini dovevamo collaborare ecco cosa siamo stati capaci di fare…”, scrive amaramente in commento a una delle tante immagini di cumuli, l’assessore al Territorio e all’Ambiente Salvo Danubio.
Sono scattati i controlli e sono stati elevati diversi verbali, ma i sacchetti sono tanti e non sempre è possibile individuare il colpevole. Duri i toni del sindaco Filippo Drago, che sul suo profilo social scrive: “Sono disgustato, ma se qualcuno pensa che io posso mollare, lo dico con estrema chiarezza. Non mollo e voglio che nel mio Comune si faccia la raccolta differenziata com’è giusto che sia!”. Già pronti, inoltre, magliette e depliant per il “G.S.T. – Gruppo di sorveglianza territoriale”, ovvero, per dirlo con le parole di Drago: “ volontari per passeggiate educativo – informative sul territorio comunale per dialogare con tutti quei concittadini che ancora non hanno iniziato la raccolta differenziata e far capire loro l’importanza del nuovo sistema porta a porta”.

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