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Catania – Bando rifiuti, il Comune alle strette ricorre alla procedura negoziata

Desiree Miranda

Catania – Bando rifiuti, il Comune alle strette ricorre alla procedura negoziata

mercoledì 19 Aprile 2017

Saro D’Agata: “Obbligati ad agire così per non interrompere il servizio”

CATANIA – La città di Catania non è ancora pronta per il bando settennale per la gestione dei rifiuti in modo differenziato e così espleta una procedura negoziata per l’affidamento del servizio, ovvero fa una gara più piccola e limitata da aggiudicarsi secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per una durata di 106 giorni.
La gestione dei rifiuti in città è infatti legata a una serie di proroghe affidate dal raggruppamento di ditte aggiudicatarie del bando nel 2011, Ipi-Oikos, prima con una gestione diretta e poi con una gestione commissariale e in attesa del nuovo bando settennale, il 15 dicembre 2016 il Comune di Catania ha pubblicato una procedura negoziata.
Un procedimento per l’affidamento del servizio al miglior offerente senza passare da una gara pubblica che insomma rappresenta una toppa all’assenza di un bando per 7 anni e che è stato aggiudicato dall’unica ditta che si è presentata, la Eco.Car srl del costituendo Rti Senesi spa con un ribasso di appena 0,31% sull’importo complessivo d’appalto di circa dodici milioni di euro.
Il Comune di Catania quindi si affiderebbe di nuovo a chi non avrebbe rispettato i termini del contratto in passato, in quanto la Eco.Car srl sarebbe riconducibile alla famiglia Deodati, la stessa che con Ipi risulterebbe gravemente inadempiente nei confronti dell’ente. La gara negoziata, comunque, rappresenta sì una toppa, ma ampiamente prevista dall’amministrazione che ha pubblicato il bando prima della scadenza della gara cosiddetta principale per i rifiuti, quella a procedura aperta. “La gara principale è molto più complessa e sapevamo che avremmo perso più tempo per espletarla. Alla fine è pure andata deserta – spiega l’assessore all’ecologia del comune di Catania Saro D’agata – Siamo quindi stati obbligati a procedere così per non interrompere il servizio con conseguenti gravi conseguenze per la città”, aggiunge.
Qualcuno tra i consiglieri e non solo, però, storce il naso e in merito all’espletamento della procedura negoziata decide di chiedere l’accesso agli atti. A non essere chiara sarebbe la congruenza tra il tempo per la presentazione delle proposte aziendali per la procedura negoziata e i documenti richiesti. Sembrerebbe un bando creato perché fosse accessibile solo a chi avesse a disposizione determinati dati, è l’accusa.
 “Ci sono stati circa 15 giorni di tempo considerando la proroga ed è normale che una procedura negoziata sia molto più veloce, per questo l’abbiamo fatta”, afferma però D’Agata. L’assegnazione con procedura negoziata dovrebbe rappresentare una fase transitoria, ma i tempi per l’espletazione della gara d’appalto con bando pubblico non si conoscono, anche perché è attualmente in rimodulazione, quindi non è da escludere una futura proroga al contratto appena firmato.
Va considerato infatti, che non solo la gara pubblica ha dovuto attendere molto prima di essere avviata, non solo nessuna ditta ha fatto offerte, il bando è stato anche oggetto di polemica da parte di alcune aziende del settore perché i requisiti richiesti sarebbero troppo stringenti e quindi limiterebbero la partecipazione delle imprese siciliane operanti nel settore che non li potrebbero garantire neanche associate tra loro. Adesso però gli uffici stanno rimodulando il documento e tutto ripartirà da capo.
“Ci sono alcune modifiche nel capitolato per i requisiti – spiega l’assessore D’Agata -. Credo che gli uffici abbiano definito il tutto, ma poiché abbiamo deciso di interloquire con l’Urega e l’Anac i tempi non dipendono solo da noi”, conclude.

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