Ambulanti, boom di bancarelle straniere - QdS

Ambulanti, boom di bancarelle straniere

Roberto Pelos

Ambulanti, boom di bancarelle straniere

venerdì 21 Aprile 2017

Un’indagine Unioncamere-Infocamere registra una crescita del 30% tra il 2012 e il 2016 con il Meridione in testa. La Sicilia appare spaccata in due: a Palermo, Messina, Siracusa e Ragusa si evidenzia un saldo positivo, mentre a Catania, Trapani, Agrigento, Caltanissetta ed Enna la variazione è negativa

ROMA – Sempre più in crescita il numero delle bancarelle degli stranieri negli ultimi quattro anni, secondo quanto rivela un’indagine di Unioncamere-Infocamere su dati del Registro delle imprese. L’aumento è del 30%, con Napoli che fa registrare il numero più alto di imprese (16.585), un saldo di 5.438 tra il 2016 e il 2012 e una variazione percentuale del 48,8% nel periodo indicato mentre all’ultimo posto si piazza Aosta con 132 imprese, con il saldo a -39 e la variazione al -22,8%.
 
Per quanto riguarda le province siciliane nel commercio al dettaglio, a Palermo, le imprese registrate al 31 dicembre 2016, erano 6.882, con un saldo di 741 tra il 2016 e il 2012, per una variazione del 12,1% nel periodo indicato; a Catania si registravano 4.512 imprese (-117 e -2,5%); a Messina le aziende registrate alla fine dello scorso anno erano 2.576, con un saldo di 45 tra il 2016 e il 2012, per una variazione in percentuale dell’1,8%; a Siracusa l’analisi di fine 2016 rilevava la presenza di 1.101 imprese, il saldo tra il 2016 e il 2012 era di 8 aziende, mentre la variazione in percentuale faceva registrare lo 0,7%. A Trapani, si registravano 1.283 aziende (-44 e -3,3%); ad Agrigento veniva registrata la presenza di 2.220 imprese, con un saldo di -69 e una variazione del -3,0%; a Caltanissetta si registravano 1.118 imprese, il saldo era di -56 e la variazione in percentuale si attestava a -4,8%; ad Enna veniva rilevata la presenza di 328 aziende, con un saldo di -18 e una variazione in percentuale di -5,2%; a Ragusa le imprese registrate erano 1.317, con un saldo di 92 e una variazione in percentuale del 7,5%.
Secondo quanto emerge dal rapporto, cresce dunque il numero degli ambulanti stranieri in tutta Italia, la crescita dell’imprenditoria straniera (+24 mila imprese) è stata determinante per il bilancio del commercio ambulante che si è chiuso con un saldo di 15 mila unità (+8,3%), portando a quasi 195 mila il numero delle imprese nel settore. Positivo anche il contributo delle imprese under 35 anche se meno significativo in termini assoluti. Sono stati 1.800 in più i giovani sbarcati nei mercatini negli ultimi quattro anni (+5,3% la componente under 35 nel periodo) mentre sostanzialmente fermo è risultato il bilancio delle imprenditrici (+0,2% negli ultimi cinque anni). È il meridione d’Italia che ha fatto registrare la crescita più rilevante nell’ambito delle attività ambulanti e gli aumenti più consistenti si registrano, in particolar modo, oltre a Napoli, anche a Reggio Calabria, Pescara e Catanzaro, dove si contano aumenti superiori al 20% nell’arco dell’intero periodo considerato.
Al nord e al centro sono Roma e Milano a fare rilevare una variazione molto elevata nell’attività ambulante, rispettivamente del +34% e del +22%, nel periodo considerato. Ad andare per la maggiore, fra le bancarelle, è il settore dei tessuti e degli articoli d’abbigliamento, che faceva registrare, alla fine dello scorso anno, 51.646 imprese ambulanti (il 72% del totale), cresciute di oltre tre mila unità (+6,6%) negli ultimi quattro anni. La nazionalità in maggiore espansione è il Bangladesh (6.659 ambulanti in più e 15.213 imprese in totale), che insieme al Senegal (+2.257) condivide il secondo posto per rappresentatività nel commercio ambulante (entrambe con il 15% sul totale). Al primo posto si piazzano comunque i marocchini con 40.189 ambulanti (il 39% del totale del comparto), anch’essi cresciuti in modo significativo nel periodo esaminato (+14%).

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