M5S: "Rete ospedaliera siciliana, dimezzate le postazioni del 118" - QdS

M5S: “Rete ospedaliera siciliana, dimezzate le postazioni del 118”

redazione

M5S: “Rete ospedaliera siciliana, dimezzate le postazioni del 118”

venerdì 21 Aprile 2017

La denuncia dei pentastellati: “Entro l’anno 103 comuni resteranno senza ambulanza”. La replica di Gucciardi: “Nessun allarme, nessun taglio al numero dei mezzi”

PALERMO – Rete ospedaliera siciliana, una grana dopo l’altra. Dopo l’annunciata chiusura di 90 reparti entro il 2018, denunciata nei giorni scorsi dal M5S, si profila ora la rogna ambulanze. E sarà una rogna bella grossa, destinata a lasciare il segno soprattutto sulla pelle dei piccoli Comuni, molti dei quali resteranno totalmente sguarniti, privi del presidio Sues (Servizio urgenza emergenza sanitaria) su cui hanno potuto contare finora. Più che una sforbiciata, quella che si abbatterà a stretto giro di posta (entro il 31 dicembre 2017) sulle ambulanze di soccorso avanzato, di soccorso di base e auto mediche della Sues, sarà una mannaia. Delle 251 postazioni attive prima del varo della rete, solo 125 resteranno in vita a regime, il resto sarà soppresso, con tutte le conseguenze che si troveranno a scontare soprattutto gli abitanti dei Comuni più penalizzati dal punto di vista orografico e dei collegamenti stradali.
“Non stiamo aggiungendo nulla alla drammatica realtà che si prospetta per i siciliani – dice il deputato M5S Francesco Cappello – è tutto messo nero su bianco. È bastato confrontare i dati pubblicati sul sito della Sues, relativi alle postazioni del 118 attualmente operative, con quelli del documento metodologico allegato alla rete ospedaliera, che indicano il numero e le località relative alle postazioni dei vari tipi di ambulanze”.
“Quello che è stato messo in atto alle nostre spalle e alle spalle dei siciliani – continua il deputato – è vero patto criminale tra Stato e Regione, che realizza consistenti risparmi sulla spesa ai danni del diritto alla cura dei siciliani. L’adozione di meri criteri ragionieristici in sanità non è tollerabile. A forza di tagli scellerati stiamo arrivando al livello della Grecia”.
La mappa dei tagli va dalle 29 postazioni soppresse nell’ex provincia di Palermo alle 5 perse nel Ragusano. Perderà 13 postazioni l’ex provincia di Messina, 6 il territorio di Agrigento, 16 il Catanese, 8 a testa il Nisseno, il Siracusano e il Trapanese, 10 la zona di Enna (la mappa dettagliata Comune per Comune la trovate a questo link http://www.sicilia5stelle.it/rete-ospedaliera-comuni-senza-piu-ambulanza/).
“Ci sono Comuni – commenta Cappello – che saranno molto svantaggiati da queste scelte. Penso, ad esempio a Mussomeli e a Niscemi, i cui collegamenti viari non sono certo il massimo”.
Non c’è nessun allarme, non ci sarà alcun taglio del numero di ambulanze: i mezzi di soccorso nel territorio continueranno a essere 251 e non 125 come ipotizzato da qualcuno”.
Lo dice l’assessore alla Salute della Regione Baldo Gucciardi, rispondendo al M5s. “Nel documento metodologico pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – aggiunge – ci si è concentrati nella riallocazione di Msa (Mezzi di soccorso avanzato con medico a bordo) e delle auto mediche, preoccupandoci di individuare, provincia per provincia, quante devono essere attive secondo i criteri dettati dal decreto ministeriale Balduzzi, nel quale è specificato che deve esserci un Msa ogni 60 mila abitanti in un territorio non superiore ai 350 chilometri quadrati. Nei territori con numero di Msa che non rispetta i criteri del decreto Balduzzi si è provveduto a sostituirli con Msb (Mezzi di soccorso di base) e auto mediche”.
Per questa ragione non tutte le Msb sono state indicate nel documento metodologico, “ma posso assicurare – sottolinea l’assessore Gucciardi – che nessuna delle ambulanze non indicate nel documento metodologico verrà soppressa. La programmazione, inoltre, è assolutamente preliminare, considerato che il neo costituito comitato del settore unico di emergenze sanitarie ha tra i propri compiti proprio quello di potenziare e riprogettare la Rete di emergenza territoriale”.

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