Ars con l'acqua alla gola, siciliani a bocca asciutta - QdS

Ars con l’acqua alla gola, siciliani a bocca asciutta

Raffaella Pessina

Ars con l’acqua alla gola, siciliani a bocca asciutta

venerdì 28 Aprile 2017

La maggioranza, ormai disunita, costretta a rinunciare a molti articoli. Ardizzone ha chiesto di verificare la garanzia di copertura

PALERMO – Si voleva dare una accelerazione ai lavori di approvazione dell’ultima Finanziaria regionale, ma così non è stato. Ieri pomeriggio, infatti, subito dopo l’apertura e la lettura di rito del verbale della seduta precedente, i lavori sono stati sospesi. Si doveva ricominciare dall’articolo 13, uno di quelli salvati nella Finanziaria “snella”, ma il presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, ha ravvisato problemi di copertura finanziaria ed ha interrotto i lavori per consultarsi in commissione Bilancio sulla  garanzia di copertura.
Intanto il 25 aprile l’Ars aveva approvato gli articoli 1, 6, 12 e la riscrittura dell’articolo 8. In prima battuta in questo articolo si derogava al blocco delle assunzioni nelle società partecipate, si prevedeva la cancellazione dell’elenco delle società strategiche e la cancellazione del taglio del 30 per cento degli stipendi degli amministratori, nonché di aumentare a tre elementi il consiglio di amministrazione. L’articolo 8 è stato approvato senza queste misure, bloccate dall’intervento del capogruppo di Lista Musumeci, Santi Formica: “Abbiamo salvato il contenuto della norma da inciuci – ha detto Formica – ora però bisogna stare attenti a quello che verrà riproposto nel collegato”. Tra gli articoli che hanno avuto il via libera, il 6 sulla liquidazione degli Enti regionali tra i quali l’Arsea e delle Terme di Acireale e di Sciacca, e l’articolo 12 sui Consorzi di bonifica: nel quale è stato stralciato un comma che prevedeva tra le righe l’aumento degli assunti a tempo indeterminato.
Una Finanziaria sofferta, quest’ultima, perché la debole maggioranza era riuscita in ben 4 mesi a raccogliere 45 articoli, ma al momento di esaminarli in Aula si è subito capito che non sarebbero stati rispettati i tempi di approvazione, ormai diventati perentori, poiché l’esercizio provvisorio può protrarsi solo per 4 mesi. è stato così che il 25 aprile il presidente Ardizzone ha deciso di riunire la conferenza dei capigruppo per ridurre la Finanziaria a pochi articoli, per avere garanzia di portare a termine questa legislatura. E così sono stati salvati gli articoli 1, 2, 3, 6, 8, 12, 13, 15, 22, 23, 26, 34, 44, 45, 46. Si tratta di finanziamenti in favore dei Comuni, delle Province, di enti in liquidazione, società partecipate, consorzi di bonifica; il Fondo pensioni e immobili della Regione e il fondo per la disabilità. Salvi anche Asu, Lsu, sportellisti, passa anche una norma pubblicità sui giornali e l’Aras. Quattro le norme del collegato che transitano in Finanziaria, sono gli articoli: 7, 35, 61 e 68 e riguardano, invece, i fondi comunitari e l’articolo che dà la possibilità di spendere fino al 30 giugno i fondi dell’ex Tabella H. Il resto finirà in un testo da votare a maggio.
Queste le cifre di una Finanziaria che è diventata mini: 340 milioni ai Comuni (che comprendono anche la quota del 10% da destinare all’assistenza ai disabili), circa 90 milioni alle ex Province che si aggiungono a una trentina già disponibili. Ammontano a 170 milioni  i finanziamenti a enti e associazioni una volta compresi nella Tabella H. Ai disabili verranno destinati circa 230 milioni di euro.
Fra le norme vi è anche quella che permette di riacquistare alcuni degli immobili venduti oltre 10 anni fa dalla Regione per fare cassa. Previsto pure un articolo che finanzia i Consorzi di bonifica e permette l’aumento di giornate lavorative di alcune categorie di forestali garantendo anche il pagamento di alcune mensilità arretrate.
Il maggiore ostruzionismo in questi giorni alla Finanziaria è stato fatto dal Movimento cinquestelle, guidato da Giancarlo Cancelleri. Nell’ultima seduta, dopo un’ora di continui rinvii del voto, il vice capogruppo del Pd, Giovanni Panepinto, ha chiesto di fermare tutto e convocare un vertice dei capigruppo. Si sono dichiarati soddisfatti intanto Nino D’Asero, capogruppo del Nuovo Centrodestra e Concetta Raia del Pd per l’approvazione della norma che prevede che “anche i Comuni colpiti dalla calamità della cenere lavica potranno accedere al fondo unico da 1,7 milioni per interventi straordinari di protezione civile”. Soddisfatto anche il Movimento cinquestelle per la approvazione dello stanziamento di due milioni e mezzo per gli abbonamenti degli studenti pendolari fuori sede. “È un ottimo risultato – afferma il deputato Giancarlo Cancelleri – finalmente i Comuni hanno la possibilità di dare una risposte a tante famiglie con un fondo ad hoc, che grazie a noi è stato portato a 2,5 milioni di euro”.

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