Frontex è dotata dei più moderni sistemi satellitari di rilevamento e quindi sa benissimo in quale punto del Mare nostrum avvengono i salvataggi, cioè il punto dove i navigli pubblici o privati (Ong) incocciano le barche cariche di migranti disperati.
Abbiamo chiesto all’Ufficio stampa di Frontex di comunicarci se vi sono stati prelevamenti di immigrati nelle acque territoriali libiche da parte di Ong, perché i navigli degli Stati non entrano in quelle acque, e quanti contatti vi siano stati.
Non sappiamo se altri giornali o televisioni abbiano fatta anologa richiesta per determinare ufficialmente tali circostanze. Sulla materia vi sono certamente rapporti dell’intelligence a conoscenza del Governo italiano, che anche i cittadini vorrebbero conoscere.
Su questa invasione di massa, abbiamo scritto ripetutamente, da anni, e sull’iniziativa del procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, il 25 marzo, quando quasi nessuno aveva raccolto il grido del coraggioso requirente.
Anche in questa vicenda, vi è stato il solito becero intervento di personaggi istituzionali e politici, che si sono schierati pro o contro a seconda della loro convenienza di parte, anziché cercare di capire l’essenza della questione, e cioè se dietro l’azione umanitaria non vi sia un lercio traffico nascosto da apparenze che ingannano l’opinione pubblica.
Il centrodestra si è schierato a favore del procuratore Zuccaro, la sinistra-sinostrorsa contro, il Governo e una parte del Partito democratico sono stati possibilisti. Dispiace che la seconda carica dello Stato, cioè il magistrato Pietro Grasso, abbia mosso critiche al suo collega. L’Avvenire, quotidiano cattolico, ha sollevato dubbi sulla buonafede di alcune Ong.
Qual è il cuore del problema? Che il numero delle Ong che operano nel Mediterraneo è aumentato di giorno in giorno, ma pochi conoscono i proprietari e i gestori.
In questo caso non c’è in gioco un reato, ma il possibile becero sfruttamento di persone umane a fine di lucro. Il sospetto nasce dal fatto che non si capisce come navi e personale, che costano 10 mila euro al giorno, siano sostenuti da finanziatori fantasma.
Si potrebbe dedurre che anche i trafficanti e i delinquenti libici possano avere istituito delle Ong per interposta persona, in modo da risparmiare sulle spese di traghettamento, dal momento che sanno che i loro colleghi vanno a prelevare gli immigrati a dodici miglia dalla costa e in molti casi dentro le dodici miglia. Ricordate i professionisti dell’antimafia di Sciascia? Ebbene, ci pare che ora siano arrivati i professionisti dell’accoglienza.
Facciamo il conto della serva: cento immigrati che hanno pagato 4 mila dollari, fruttano 400 mila dollari. Da questa somma si può finanziare una Ong che trasporta i cento migranti dal rendez-vouz, magari programmato, alle coste italiane.
Angelino Alfano è l’ultimo a poter prendere parola, perché da ministro dell’Interno non ha fatto nulla per fermare l’invasione. Da anni la questione dell’immigrazione è vista sotto l’aspetto umanitario, ma non ci voleva molto a supporre l’altra faccia della medaglia: quella negativa.
Vi è addirittura una Ong (o forse più di una) che ha sede a Malta, ma non traghetta i poveracci in quella Repubblica. Li porta in Italia.
È possibile che Di Maio (M5s), Salvini (Lega), Gasparri (Forza Italia), stiano speculando su questa triste vicenda. Il presidente del Consiglio Gentiloni, invece, è molto cauto, forse perché a conoscenza dei rapporti dell’intelligence.
Siamo stati i primi a sostenere Carmelo Zuccaro, e continueremo a farlo, anche se per una certa vicenda egli è un nostro avversario. Ma la lealtà del nostro lavoro ci obbliga a sostenere chiunque cerchi la verità, e non la notorietà, anche a costo di pagare un prezzo personale (indagine Csm).