I debiti fuori Bilancio finiscono sotto il tappeto - QdS

I debiti fuori Bilancio finiscono sotto il tappeto

Raffaella Pessina

I debiti fuori Bilancio finiscono sotto il tappeto

sabato 06 Maggio 2017

L’assessorato all’Economia in una nota: “Si tratta di un passaggio formale”. “Il risultato di gestione del 2015 è stato positivo”

PALERMO – Approvata la Finanziaria a Palazzo dei Normanni e scongiurata la chiusura anticipata della legislatura, i politici siciliani che siedono sugli scranni di Sala D’Ercole dovranno occuparsi del “collegato” alla manovra nelle prossime settimane. Marco Forzese, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all’Assemblea regionale siciliana, chiede comunque una revisione del documento per evitare che si chiuda con un nulla di fatto: “Non vorrei che il Ddl 1276 collegato alla Finanziaria con i suoi 89 articoli – ha detto Forzese – diventi il modo per non concludere nulla davanti alla mole di articoli e agli emendamenti al testo. Credo sia opportuno che il presidente dell’Ars, Ardizzone, convochi una conferenza dei capigruppo prima dell’Aula prevista martedì prossimo per verificare se ci sono le condizioni per fare una legge o per approdare in Aula tra disfide e veti che rischiano di paralizzare il parlamento senza per ciò dare una legge con misure per l’economia e gli investimenti di cui ha bisogno la Sicilia”.
Intanto l’assessorato all’Economia ha emesso una nota con la quale intende spiegare che alla Regione non esiste alcun buco di bilancio: “Con riferimento alle notizie relative all’esistenza di “nuovi debiti fuori bilancio” emersi in sede di presentazione del rendiconto della Regione siciliana 2016, l’assessorato precisa che “il decreto legislativo 118/2011 ha imposto una maggiore trasparenza nelle modalità di copertura della spese fuori bilancio, richiedendone una esplicita autorizzazione legislativa anche se successiva all’estinzione del debito stesso, come ad esempio nel caso di pagamenti conseguenti a pignoramenti disposti dall’autorità  giudiziaria”.
 
E aggiunge: “Nel rendiconto del 2015, primo anno di applicazione delle nuove norme, è stato necessario ricostruire il quadro delle partite cosiddette ‘sospese’ (pagamenti effettuati dal tesoriere senza autorizzazione di spesa) nel periodo 1999/2015. L’esito della ricognizione – aggiunge la nota – ha portato alla quantificazione di 218 milioni di debiti pregressi che hanno trovato copertura nell’ambito del risultato di amministrazione dell’anno 2015. Nonostante l’incidenza di queste partite il risultato di gestione 2015 è stato positivo e non ha richiesto coperture finanziarie aggiuntive”. “Per una parte di questi 218 milioni, pari a circa 85 milioni, le procedure di regolarizzazione – si legge ancora – si sono concluse nel 2016 ed è soltanto per questo che la relativa autorizzazione legislativa è stata esplicitata nel disegno di legge relativo ai debiti fuori bilancio 2016 appena adottato, senza richiedere, ovviamente, alcuna nuova copertura finanziaria nel rendiconto 2016. Si tratta, in sostanza, soltanto di un passaggio formale. Invece, le somme da regolarizzare nell’anno 2016, prevalentemente per pagamenti conseguenti a pignoramenti disposti dell’autorità giudiziaria, ammontano a circa 26 milioni, e questi costituiscono il nuovo debito fuori bilancio che verrà coperto nel rendiconto 2016. Nonostante questi 26 milioni di maggiori oneri il risultato del rendiconto 2016 è positivo e quindi non esiste alcun buco in bilancio”.
Insomma l’assessorato regionale ci tiene a precisare che la Regione ha i conti in regola e in poche parole che in questa legislatura i conti sarebbero stati risanati. A breve verrà il momento di pensare alla campagna elettorale per le prossime regionali di autunno. Una competizione che prevede un taglio di venti posti al Parlamento siciliano, che sarà così composto da “soli” 70 deputati, al posto degli attuali 90. Anche adesso ogni occasione è buona per gettare le basi per alleanze che portino a risultati concreti trai partiti sia di maggioranza che di opposizione. In questi giorni Fratelli d’Italia ha fatto una raccolta di firme a Catania a sostegno del procuratore Carmelo Zuccaro, che ha parlato di possibili connivenze tra alcune Ong e gli scafisti e che per questo è finito nell’occhio del ciclone. A questa iniziativa ha aderito Nello Musumeci, leader siciliano della Destra e probabile candidato alla poltrona di presidente della Regione. è stata quindi l’occasione per Ignazio La Russa, presente alla raccolta di firme, per parlare di elezioni regionali.  “Nelle scorse elezioni regionali in Sicilia non ha vinto Rosario Crocetta, ma ha perso il Centrodestra che non era unito: non ripetiamo lo stesso errore.  Nello Musumeci è per noi un candidato a presidente della Regione siciliana serio, forte e spendibile”.
La Russa ha ribadito la sua volontà di fare le primarie. “Avremmo voluto che si confrontassero con lui altri esponenti del Centrodestra, ma Forza Italia non ha voluto le primarie. La storia politica ci insegna che dobbiamo avere un candidato unitario del centrodestra. E in Sicilia lo dobbiamo avere per evitare di consegnare il governo della Regione al Movimento 5 stelle o al Centrosinistra”. E insiste sulle primarie. “Sarebbe un delitto farli vincere – per questo ribadisco l’invito lanciato da Giorgia Meloni: incontriamoci e valutiamo i candidati del centrodestra. Ma facciamo entro il prossimo 15 maggio, altrimenti poi è troppo tardi”.

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