Ex sportellisti rientrano a lavoro - QdS

Ex sportellisti rientrano a lavoro

Michele Giuliano

Ex sportellisti rientrano a lavoro

mercoledì 10 Maggio 2017

Approvata in Finanziaria all'Ars la norma che permette il transito di questi lavoratori nei centri per l'impiego. Sei mln per il Ciapi, ente della Regione, che si occuperà delle politiche attive

PALERMO – Uno spiraglio di luce per i lavoratori che svolgevano la propria attività negli sportelli multifunzionali. È stata approvata nella finanziaria della Regione la norma che permette il transito di questi lavoratori nei Centri per l’Impiego.
L’emendamento presentato al riguardo ha lo scopo di rimettere in servizio lavoratori qualificati che si sono trovati, da un momento all’altro, senza un futuro lavorativo e, al contempo, di assicurare il potenziamento dei centri per l’impiego in materia di servizi di politiche attive del lavoro e altri servizi specialistici. La possibilità di rientrare a lavoro, quindi, per oltre 1.700 operatori, in grado di offrire un servizio qualificato ed efficace agli utenti degli uffici coinvolti, soprattutto per coloro che si trovano in condizioni svantaggiate.
L’assessorato regionale del Lavoro, della Famiglia e delle Politiche sociali si avvarrà quindi del Ciapi di Priolo, ente in house della Regione, per la gestione di tale inserimento a lavoro e per monitorare l’efficacia dei servizi offerti. Il Ciapi, nello specifico, a tale scopo avrà a disposizione 6 milioni di euro, nonchè risorse nazionali e comunitarie, per selezionare il personale più adatto alle diverse esigenze lavorative e organizzative degli uffici. “L’approvazione in commissione bilancio dell’emendamento per l’implementazione delle Politiche attive del lavoro – scrive in un comunicato Giacomo Scala, segretario regionale di Sicilia Futura – attraverso il Ciapi di Priolo, che dovrà avvalersi degli operatori ex Sportelli multifunzionali, dà speranza di lavoro e futuro a tutti quei lavoratori che da troppo tempo sono fuori dal mercato del lavoro e privi di ogni copertura previdenziale e di sostegno al reddito”.

Eppure non tutti riescono a vedere in questo emendamento un vero segnale di ripresa e di reinserimento al lavoro
. I rappresentanti dello Snals, ad esempio, rimangono scettici. Le azioni intraprese nei mesi passati in effetti non spingono a nutrire grandi speranze. Già a dicembre scorso si era parlato di una disponibilità di 35 milioni di euro, che si sono rivelati essere i fondi destinati all’Avviso 6. E in discussione, ancora, la mancanza di soldi per colmare il fondo di garanzia.
“Noi riteniamo – ripetono ormai da anni i sindacati – che i lavoratori della formazione professionale che fossero licenziati ingiustamente devono comunque avere un ente di formazione che li riassuma e la Regione Siciliana ha il dovere di rendersi parte attiva nella problematica”.
Già nel 2013 era stato fatto un accordo per il rientro degli ex sportellisti. A tempo determinato, per 8 mesi, entro i quali, però, l’assessorato si era impegnato a redigere un apposito avviso pubblico destinato alla Agenzie per il lavoro, che avrebbe trovato copertura sia nella programmazione comunitaria 2014/2020 che nel “Youth Guarantee”, il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, da complessivi 6 miliardi, per il periodo 2014-2020, con una dotazione per l’intera penisola di 600 milioni di euro, destinato a quelle regioni che registrano un tasso di disoccupati superiore al 25 per cento. Nulla di fatto, tante parole e proclami, mentre quasi 2 mila lavoratori rimangono ormai da anni a casa, senza lavoro, in una condizione di totale precariato e senza speranza per un futuro che a tratti sembra illuminato da lampi di luce che, finora, non hanno mai portato a risultati concreti e visibili.

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