Regionali, al privilegio non c'è fine - QdS

Regionali, al privilegio non c’è fine

Lucia Russo

Regionali, al privilegio non c’è fine

giovedì 11 Maggio 2017

Retribuzione media sale a € 35.426. Nelle Regioni ordinarie si spendono per ogni dipendente 7.514 euro in meno. Rinnovi contrattuali e mosse elettorali: spunta un aumento mensile di 85 euro

Ottantacinque euro di aumento al mese per i dipendenti della Regione Siciliana. L’ipotesi, avanzata nei giorni scorsi dall’assessorato regionale alla Funzione pubblica, farebbe salire la retribuzione media dei regionali a 35.426 euro l’anno, contro i 28.561 euro dei ministeriali e contro i 27.912 euro dei dipendenti delle Regioni a Statuto ordinario.
Limitandoci alle sole dodici mensilità, la differenza tra la retribuzione media annuale dei ministeriali e quella dei regionali crescerebbe, così, di 1.020 euro, in totale 6.865 euro in più, alla luce dei dati resi noti dalla Ragioneria generale dello Stato, a gennaio 2017, nel Conto annuale relativo all’anno 2015 e già pubblicati dal QdS del 18 marzo scorso.
Una mossa elettorale visto che la Regione concorda con i sindacati e sottolinea l’esigenza di procedere ai rinnovi contrattuali che per i regionali sono fermi da dieci anni.

Si tace, invece, sul fatto che in questo arco di tempo, nonostante i rinnovi, le retribuzioni degli statali siano rimaste più basse di quelle dei dipendenti della Regione Siciliana.

E ancora più basse le retribuzioni medie dei dipendenti delle Regioni ordinarie (vedi tabella in basso).
La Regione rimane, dunque, indifferente al fatto che ciascun siciliano – neonati inclusi – spende 196 euro l’anno per gli stipendi dei regionali contro 113 euro per quelli dei ministeriali, dati che ripubblichiamo nella tabella qui sopra.
L’aumento interesserebbe i dipendenti del comparto che, dai dati resi noti nella Requisitoria del procuratore generale d’appello della Corte dei Conti Sicilia del 5 luglio 2016, in occasione del Giudizio di parifica sul Rendiconto generale della Regione per l’anno 2015, sono 14.760, di cui 621 a tempo determinato, su un totale di 16.341 dipendenti, considerando anche i 1.581 dirigenti della Regione, di cui 20 a tempo determinato.
La stessa Corte dei Conti Sicilia, in quell’occasione, ha evidenziato che occorre aggiungere “il contingente di 2.666 soggetti ai quali è stato esternalizzato un servizio (Servizi Ausiliari Sicilia S.A.S; Emergenza Palermo L.R. 9/2015) e il personale utilizzato ad altro titolo (Resais, Esa, Consorzi di bonifica)” e, così, “si perviene a 19.007 unità. (…)”.
“Nel corso del 2015 – continuava il procuratore Diana Calaciura Traina il 5 luglio scorso – la spesa per il personale regionale – stipendi, trattamento accessorio personale (Fes), fondo unico amministrazione, altri compensi al personale, contributi sociali effettivi a carico del datore di lavoro è stata di 908 milioni 739 mila euro”.
Dato che coincide con quello pubblicato dal Conto annuale dello Stato al 31/12/2015, cui sono state aggiunte, però, due voci, ovvero gli “Altri costi” e gli “Oneri per il Personale estraneo all’amministrazione”.
Quest’ultima voce si riferisce alle collaborazioni esterne, che, come sottolineato dal QdS del 18 marzo scorso, è cresciuta di quattro volte tanto rispetto al 2014. Per questo sorprende leggere nell’ipotesi enunciata dall’assessorato Funzione pubblica anche la stabilizzazione di 700 precari.
L’aumento delle 85 euro mensili insieme alla stabilizzazione di 700 precari regionali farebbero crescere la spesa rispettivamente di 15 milioni di euro (85 euro moltiplicate per 14.760 unità di personale fa 1,2 milioni al mese, ovvero 15 milioni all’anno considerando solo dodici mensilità) e di 25 milioni di euro l’anno (moltiplicando la retribuzione media, incluse le 85 euro di aumento, di 35.426 euro per 700 precari da stabilizzare).
Dunque un’ipotesi che vale 40 milioni di euro in più di spesa l’anno, ben di più dei 10 preventivati. Meglio ripensarci, non è vero assessore Lantieri?
 

 
7.514 euro in più rispetto agli altri regionali
 
Nonostante la riduzione delle piante organiche del personale delle strutture regionali, ai sensi dell’articolo 49 della legge regionale n. 9/2015, il rapporto tra dirigenti e restante personale regionale nel 2015 è rimasto alto, cioè pari a un dirigente ogni nove dipendenti, come ha evidenziato il procuratore Diana Calaciura Traina nella sua Requisitoria al Giudizio di Parifica del Rendiconto della Regione per l’anno 2015.
Personale che ha degli stipendi non solo più alti di quelli dei ministeriali, ma anche di quelli dei dipendenti delle Regioni a Statuto ordinario (vedi tabella accanto).
Considerando solo il personale del comparto, lo stipendio base dei regionali siciliani è 1.400 euro in più dei loro colleghi delle Regioni ordinarie. Per non dire la retribuzione individuale di anzianità! In Sicilia tocca in media 3.579 euro mentre in regioni come Abruzzo, Lazio e tutte le altre ordinarie è a 269 euro, addirittura 130 euro in meno di quella degli stessi ministeriali.
E come se tutto questo non bastasse, la tredicesima dei nostri è ben più ricca dei loro colleghi, ovvero 2.406 euro contro 1.855!
Solo le voci dello straordinario e delle indennità accessorie non si differenziano molto, mentre le indennità fisse in Sicilia sono quasi il doppio, più di 3 mila euro l’anno in media contro le 1.900 euro dei regionali non speciali.
Che la specialità significhi privilegi non siamo i primi ad evidenziarlo, ma non si riesce a capire come i governanti, di fronte alle vicine elezioni, continuino ad usare i vecchi metodi per conquistare voti.
Nonostante una già evidente differenza di 6.494 euro tra le retribuzioni medie del comparto siciliano e quelle del comparto delle Regioni ordinarie, con le 85 euro di aumento mensile si arriverebbe a 7.514 euro in più per ogni dipendente. Tutto sulle spalle dei siciliani.

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