No decreti assessoriali, no sviluppo - QdS

No decreti assessoriali, no sviluppo

Lucia Russo

No decreti assessoriali, no sviluppo

mercoledì 16 Dicembre 2009

Imprese. Gli interventi rimasti “lettera morta”.
I bandi. “Fatta la legge, se non sono pronti i bandi viene vanificata” afferma D’Asero vice presidente della commissione Bilancio e relatore di due delle cinque leggi in questione.
Credito d’imposta. Agevolabili investimenti fino a 4 milioni di euro ma anche piccoli investimenti per piccole imprese dai 50 mila euro in su. Si possono compensare debiti di imposta.

PALERMO – La XV legislatura ha varato cinque leggi importanti per lo sviluppo dell’Isola: per la nuova iniziativa imprenditoriale, anche giovanile e femminile, per la garazia tramite Consorzi fidi, per la cessione dei crediti alle banche da parte di imprese che non sono state pagate dagli enti pubblici per le forniture effettuate.
Tutte materie disciplinate da apposite leggi, spesso con iter accompagnati da tavoli tecnici in commissione Bilancio dell’Ars, proprio per incontrare gli amministratori pubblici ed evitare eventuali successivi ostacoli burocratici. Ma, nonostante questo, la legge 9/2009, ad esempio, pubblicata ad agosto, ancora non ha visto pubblicati molti bandi attesi. Per gli aiuti al lavoro l’assessore Gentile, però, ha adottato il decreto che deve solo concludere l’iter procedurale.
 
Consorzi fidi, imprese femminili e giovanili, trasformazione a tempo indeterminato di rapporti di lavoro nelle imprese, crediti d’imposta, cessioni di crediti nei confronti di enti pubblici. Per tutto questo il Parlamento siciliano della quindicesima legislatura è riuscito a dare una risposta. Però le leggi in questione sono rimaste in gran parte vanificate a causa della mancata adozione dei decreti attuativi.
Nino D’Asero, deputato Pdl e vice presidente della commissione Bilancio dell’Ars, con il quale abbiamo passato a setaccio queste leggi, commenta: “Oggi la Sicilia attraversa un momento di grave difficoltà, la politica si è momentaneamente inceppata. Alle elezioni ha vinto una compagine politica con un programma, cui l’elettorato ha dato appoggio in modo determinato e deciso. Io credo che il senso istituzionale imponga il rispetto della scelta del popolo siciliano. Atteso che in una coalizione ci sono divergenze, questo non può essere l’alibi di una rottura ma si deve tendere ad accogliere i contributi di tutti”.

Legge 21 del 2008
La legge 21 del  16 dicembre 2008 prevede iniziative a sostegno dei consorzi fidi. “Solo adesso siamo in  fase di applicazione con i decreti attuativi – spiega D’Asero – . Di fatto le aziende senza garanzie da offrire hanno scarsa possibilità di ottenere credito. Con il coinvolgimento delle associazioni di categoria questo diventa possibile”. Ad un anno siamo però ancora in una fase di prima applicazione.

Legge 23 del 2008
Un’altra legge importante, per la quale è stato riservato tanto impegno da parte della commissione Bilancio è la legge 23/ 2008 “Disposizioni per favorire lo sviluppo del settore industriale in Sicilia in attuazione del programma operativo Fondo europeo di sviluppo regionale (P.O. FESR 2007/2013)”, meglio conosciuta come legge per l’aiuto alle imprese. Questa legge prevede aiuti agli investimenti (art. 1) per nuove iniziative imprenditoriali e anche per l’imprenditoria giovanile e femminile (art. 2). Sono previste iniziative agevolabili nel settore dell’energia (art. 3) e particolare importanza, sottolinea D’Asero, riveste l’articolo 5 sugli aiuti per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nonchè l’art 8  sui contributi in conto interessi per il consolidamento di passività onerose e l’articolo 10 sui prestiti partecipativi.
Ma a che punto è l’attuazione di questa legge? Risponde D’Asero: “I decreti sull’imprenditoria giovanile sono stati definiti in questi giorni. Si stanno definendo le procedure speriamo che possa essere di reale applicazione”.

Legge 9 del 2009

Della legge 9 del 2009 “Norme in materia di aiuti alle imprese”, D’Asero, che ne è stato relatore, ricorda che è stata  oggetto di diversi tavoli tecnici in commissione Bilancio per il confronto con i singoli rami dell’amministrazione. Questo proprio per dare la possibilità di tenere conto delle  competenze specifiche e per evitare momenti successivi di blocco burocratico.
“Questa è la norma base per quello che definiamo regime di aiuto alle imprese per utilizzare le risorse comunitarie – chiarisce D’Asero -. Ma per essere applicata la legge deve avere i bandi dei singoli rami dell’amministrazione. Già allora io sottolineavo che fatta la legge se non sono pronti i bandi viene vanificata”.
Infatti la legge è stata pubblicata ad agosto, ma siamo a dicembre e ancora molti bandi attesi non sono arrivati.

Legge 11 del 2009

Anche della legge sul credito d’imposta per nuovi investimenti e crescita dimensionale delle imprese è stato relatore D’Asero. La Regione ha acquisito il primato di essere stata la prima in Italia a livello nazionale a fare una legge regionale in materia.
“È una legge di svolta – osserva D’Asero – perché da serie possibilità per far crescere l’attività d’impresa. Promuove la vera imprenditoria sana e scoraggia quella finta con intenti speculativi. Non c’è il contributo ma c’è solo una possibilità di utilizzo del credito d’imposta sull’investimento realmente effettuato, per cui è l’imprenditore che realmente si scommette, realizza l’investimento e di fatto usufruisce di una opportunità. Questo crea un circolo virtuoso che può rappresentare un momento di svolta”.
“Per la prima volta – continua il vice presidente della commissione Bilancio –  si realizza un momento di impegno comune fra l’impresa sostenuta dal consulente e l’Agenzia delle Entrate. Fino ad oggi l’impresa  è stata assistita dal consulente che l’ha difesa dal fisco. Oggi invece il consulente realizza un sostegno per l’impresa insieme all’Agenzia delle entrate”.
L’investimento massimo agevolabile è di 4 mln di euro ma anche quelli dai 50 mila euro in su. “Il credito d’imposta – chiarisce D’Asero – va a compensare i debiti di imposte dirette, indirette, oneri previdenziali e sociali e interessi su rateizzazioni di oneri previdenziali e sociali”. “In questo modo viaggiamo in sintonia con il nuovo orientamento, dopo la modifica del titolo V della Costituzione che all’art 119 si occupa proprio del rapporto tra aziende e enti locali e quindi di una possibilità di intervento sul territorio”.
È importante puntualizzare i comparti ammessi: tutti quelli che determinano una ricaduta oltre che produttiva anche occupazionale sul territorio, per questo ha avuto l’ok di Bruxelles.
“Oggi esistono altre categorie che fanno pressione per essere considerate. Io mi impegno – afferma D’Asero – ad una norma  integrativa per interventi ammissibili dall’Unione europea al cui controllo siamo sottoposti”.

Art 14 legge finanziaria 6/09
Molto importante anche l’articolo 14 della legge finanziaria del 14 maggio 2009 sulle “Cessioni di crediti vantati nei confronti di enti pubblici territoriali” per il quale ancora non sono stati emanati i decreti attuativi dall’assessore al Bilancio, Di Mauro. Quest’ultimo, da noi interpellato, risponde: “In questi mesi si sono svolte diverse riunioni con gli istituti di credito sulle possibili modalità attuative dell’articolo 14 della legge Finanziaria del 2009. Sono emerse alcune criticità che rendono difficile l’applicabilità della norma. Per questo, stiamo predisponendo un emendamento da presentare alla prossima Finanziaria, proprio per migliorare il testo e procedere rapidamente all’attuazione”.
Il vice presidente della commissione Bilancio D’Asero assicura che attenzionerà questo articolo perchè riguarda un problema molto importante per le imprese che non vengono pagate per le loro forniture e quindi si ritrovano senza liquidità.

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