Anche Eurispes certifica il fallimento della politica - QdS

Anche Eurispes certifica il fallimento della politica

Raffaella Pessina

Anche Eurispes certifica il fallimento della politica

mercoledì 17 Maggio 2017

Ricchezza e occupazione: Sicilia fanalino di coda. Crocetta: “Non mi dimetto”. Romano (Fi): “Il potere deve rispondere del suo operato”

PALERMO – Il rapporto Eurispes presentato ieri a Palermo, fotografia sotto il profilo sociale, economico e strutturale dell’Italia, ha confermato che la Sicilia, insieme con la Sardegna, è il fanalino di coda del nostro Paese.
 
Saverio Romano, di Forza Italia, intervenuto alla presentazione, ha sottolineato come “occorra individuare  nuovi modelli di sviluppo capaci di incidere sul lavoro e sulla produzione. La politica – ha proseguito –  deve interrogarsi sulle azioni mancate e sulle proposte immediate da attrezzare perchè quella attuale è una fase di emergenza”. Romano ha concluso dicendo che “serve una riforma vera della burocrazia e dell’amministrazione pubblica: il potere deve rispondere delle sue scelte e del suo operato. Il potere è anche e soprattutto responsabilità’’.
 
Una critica neanche tanto velata alla politica del presidente Crocetta, che viene criticato anche dal Movimento Noi con Salvini per bocca di Alessandro Pagano, in occasione della festa dell’Autonomia. “Crocetta ha pensato bene di reclutare e premiare – ha dichiarato Pagano – con un attestato fotocopia e prestampato, quasi tutte le aziende siciliane, molte delle quali ignare dello spot auto celebrativo cui sono state costrette ad assistere. Un Crocetta che si è assunto i ‘meriti’ di aver portato la Sicilia fuori dalla crisi, nello stesso giorno in cui usciva la notizia che il rendiconto del 2016 al vaglio della Corte dei Conti lo inchioda nel suo fallimento. La Sicilia rimane purtroppo Cenerentola d’Europa, per i dati sulla disoccupazione soprattutto quella giovanile, sul Pil, sul reddito pro capite, sulla rete infrastrutturale e ospedaliera, sull’utilizzo dei fondi europei. Al top invece per la povertà assoluta, per le tasse, per la fuga dei giovani”.
 
Di tutt’altro avviso il presidente della Regione, che in occasione della cerimonia dei vent’anni dell’Ismett ha detto ai cronisti di non aver mai pensato alle dimissioni anticipate: “Mi sembra un lapsus freudiano nell’ambito dei desiderata di qualcuno”. Ed ha aggiunto: “Sono al lavoro, non possiamo avere sei mesi di campagna elettorale. Bisogna fare le gara d’appalto per le opere finanziate dal Patto per la Sicilia e i bandi europei. Sarebbe assurdo bloccare la ripresa dell’isola perché c’è la campagna elettorale”.
Sul collegato alla Finanziaria che andrà in Aula questa settimana Crocetta ha espresso qualche perplessità sulla reale volontà del Parlamento di approvarlo. “Bisogna capire quale sia la vera volontà dell’Assemblea regionale, se abbia realmente intenzione di portare avanti il collegato. “è chiaro – ha continuato – che non posso affrontare un lungo lavoro d’Aula, ho impegni istituzionali e amministrativi importanti per la Sicilia e i siciliani”.
A proposito di “collegato”, i rappresentanti di Cgil funzione pubblica, Sadirs, Uil, Cisl, nel corso di un incontro con il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ieri pomeriggio, hanno avanzato le proprie richieste, evidenziando che l’articolo contenuto nel collegato che regolamenta la materia non può essere una soluzione. Non piace infatti il ruolo unico previsto dalla norma: i 40 super eletti con soli 78mesi di anzianità, secondo la norma, possono passare alla prima fascia. “Rigettiamo questo criterio assurdo di selezione dei dirigenti – dicono i sindacati – la norma sulla dirigenza non è assolutamente compatibile coni criteri meritocratici che pretendiamo si affermino”. La proposta della Cgil è quella di stralciare la norma dal collegato per un disegno di legge organico che riguardi l’intera riforma del settore, includendo anche una soluzione al divario retributivo tra le categorie A e B. Paolo Montera, segretario regionale di Cisl Funzione pubblica, ha fatto la sua proposta: “Oggi il comparto è fortemente demotivato, si cancelli la norma dal collegato e si pensi a fare le classificazioni dei dirigenti, eliminare questo selvaggio spoil system e garantire il funzionamento della macchina burocratica”.
 
E ancora critiche a Crocetta arrivano da altri sindacati; Santino Barbera, segretario generale della Filca Cisl Sicilia: “La nuova normativa sui patti territoriali consente di mandare in gara entro i prossimi 12 mesi tutte le gare bloccate dal 19 aprile 2016. Questo consentirebbe di realizzare le opere pubbliche bloccate. Ma a oggi registriamo da parte del governo regionale solo dichiarazioni su cantieri che stanno per partire, mentre invece restano meri proclami”. Il segretario generale degli edili della Cisl siciliana avverte invece: “O il governo Crocetta la smette con l’annuncite cronica e si mette seriamente al lavoro sul settore delle costruzioni, o riconosce il proprio fallimento di fronte agli edili siciliani facendo un decoroso mea culpa”.

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