I trasporti pubblici siciliani scollegati, cittadini in difficoltà - QdS

I trasporti pubblici siciliani scollegati, cittadini in difficoltà

Rosario Battiato

I trasporti pubblici siciliani scollegati, cittadini in difficoltà

sabato 27 Maggio 2017

Il 35% delle famiglie denuncia le difficoltà di collegamento con mezzi pubblici. È uno dei dati peggiori a livello nazionale. Le ultime rilevazioni dell’Istat negli indicatori per gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite

PALERMO – In Sicilia muoversi col trasporto locale è più complicato che altrove: ci sono quasi 4 famiglie siciliane su 10 ad avere difficoltà (molta e/o abbastanza) di collegamento con mezzi pubblici nella zona in cui risiedono. Lo rivelano i dati contenuti negli indicatori per gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite che sono stati redatti dall’Istat, così come richiesto dalla Commissione statistica dell’organizzazione intergovernativa. In panne, comunque, c’è l’intero sistema di trasporto pubblico locale che non piace ai siciliani (meno di 1 su 2 è soddisfatto), così come dimostrato dalle ultime rilevazioni in materia.
I 17 Sustainable development goals (Sdgs), che contengono gli indicatori, compongono l’Agenda 2030, il documento che determina gli impegni sullo sviluppo sostenibile da realizzare entro il 2030 e “si riferiscono a diversi ambiti dello sviluppo sociale, economico e ambientale – si legge nella nota dell’Istituto di statistica – che devono essere considerati in maniera integrata, nonché ai processi che li possono accompagnare e favorire in maniera sostenibile, inclusa la cooperazione internazionale e il contesto politico e istituzionale”.
Non bene i dati del capitolo del trasporto pubblico locale. Nel mirino i risultati degli ultimi indicatori che fanno riferimento alle famiglie per livello di difficoltà di collegamento con mezzi pubblici nella zona in cui risiedono.
Le famiglie siciliane che hanno “molta difficoltà” sono il 13,3%, cioè più di una famiglia su 10, e il dato è in crescita in maniera preoccupate dal momento che è passato dall’11,4% del 2010 al 13,3% dell’anno scorso. Inoltre, è di oltre due punti percentuali superiore alla media nazionale e più del doppio rispetto a regioni come Liguria e Trentino Alto Adige. A questo dato bisogna aggiungere quello relativo alle famiglie con “abbastanza difficoltà” che nell’Isola sono il 22% del totale (+4% sulla media italiana). In altri termini è possibile attestare che il 35% delle famiglie isolane, quindi quasi 4 su 10, ha difficoltà (molta e/o abbastanza) di collegamento con i mezzi pubblici. Dall’altra parte della barricata ci sono quelli che riescono a muoversi con i mezzi senza nessuna difficoltà: nell’Isola sono appena il 21,6% del totale contro il 33,4% della media nazionale.
Questi dati trovano conferma nei giudizi di qualità del servizio che si riscontrano nella fruizione del tpl: a livello regionale la Sicilia non raggiunge il 50% di utenti soddisfatti per alcuna delle caratteristiche analizzate. La densità di fermate di autobus (fermate per kmq) nei comuni capoluogo italiani è di 4,87, superiore a tutti comuni ad eccezione di Palermo, Messina e Catania.
Ad allargare ulteriormente il quadro relativo all’obiettivo di rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili, si presenta una realtà a tinte particolarmente fosche. Gli ultimi dati Istat, riportati nell’Allegato Infrastrutture al Def 2017, confermano infatti che circa 7 siciliani su 10 preferiscono muoversi col mezzo privato per andare a scuola o a lavoro, un dato che supera la media nazionale e che si trova lontano dalle migliori tendenze che si registrano nelle città regine della mobilità sostenibile come Milano, il 38% si muove col tpl, ma anche Bologna, Torino, Genova, Venezia, Roma e Napoli (ne abbiamo parlato nell’inchiesta del 17 maggio scorso, “Città siciliane: no auto no party”).

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