Formazione non rispetta blocco assunzioni - QdS

Formazione non rispetta blocco assunzioni

Michele Giuliano

Formazione non rispetta blocco assunzioni

giovedì 17 Dicembre 2009

I sindacati hanno sollevato il caso: potrebbero lievitare i 7 mila dipendenti degli enti di formazione professionale. A rischio il pagamento delle retribuzioni, strettamente connesso all’aumento delle assunzioni

PALERMO – Del blocco delle assunzioni gli enti di formazione in Sicilia se ne infischiano altamente. A dirlo a chiare lettere è l’Ugl che ha denunciato questo stato di cose direttamente al dirigente del Dipartimento Formazione professionale, Patrizia Monterosso, ed all’assessore al Lavoro Luigi Gentile. Lo ha fatto nel corso di un vertice per discutere proprio delle problematiche che sta attraversando il settore in vista anche della programmazione del Piano regionale dell’offerta formativa del 2010.
“Chiediamo un intervento efficace dell’assessore – dice Giuseppe Messina, coordinatore regionale Enti formativi di Ugl Sicilia – per porre fine al problema spinoso delle continue assunzioni che risulterebbero essere effettuate da molti Enti Gestori in Sicilia nonostante il blocco delle assunzioni sancito dalla sottoscrizione delle Linee Guida”. Le linee guida sono quelle sottoscritte a Palazzo d’Orleans tra tutti i sindacati e lo stesso assessorato per regolamentare il mondo della formazione professionale, cresciuto negli ultimi anni a dismisura.
Fra le righe dell’accordo figurava espressamente la dicitura: “blocco delle assunzioni. Potranno essere assicurati solo le sostituzioni dei formatori assenti con diritto di conservazione al posto per legge”. “Il quadro politico attuale – aggiunge Messina – non lascia spazio a giudizi positivi, atteso che va sottolineato lo sforzo di questo assessorato. Ciò che non ci convince sono i tempi di attesa per il riconoscimento delle retribuzioni di dicembre e della tredicesima mensilità 2009.
è necessario che la politica anziché mostrarsi litigiosa e sterile, appronti una norma che garantisca il pagamento delle retribuzioni agli operatori della formazione professionale con puntualità anche nella fase di chiusura di fine anno o di approvazione del bilancio”.
Il pagamento delle retribuzioni è infatti strettamente connesso all’aumento delle assunzioni: maggiori spese da riconoscere per la Regione e quindi più difficoltà a reperire le risorse con la conseguenza di lasciare tutto congelato prima di trovare tutti i soldi necessari tra una piega ed un’altra del già asfittico bilancio. In attuazione di quanto sancito dalle “Linee guida” è stata prevista la salvaguardia degli Enti cosiddetti storici e del personale operante. Si tratta dei 200 enti già accreditati dalla Regione che avvieranno per il Prof 2010 corsi per la formazione di primo e secondo livello, per la parte più consistente della formazione speciale (destinata a categorie disagiate) e per la formazione permanente e continua (per l’aggiornamento degli occupati).
Il rischio quindi è che per il prossimo Prof gli enti chiedano il riconoscimento di maggiori spese proprio per effetto delle nuove assunzioni fatte e quindi tutto sarebbe punto e a capo. Attualmente il sistema è già abbastanza sovradimensionato: si contano all’incirca 7 mila operatori assunti, a cui si dovrebbero aggiungere il gran numero di consulenti che ogni anno vengono incaricati dagli enti di formazione.
Per il momento la spesa è ferma a 242 milioni di euro per il solo Prof, ma adesso anche questo limite è in pericolo.
 

 
Tanti i paletti fissati nel “Prof” del 2010
 
Il Prof 2010 dovrebbe essere nel segno della svolta. Infatti sono stati concordati tutta una serie di paletti che sulla carta dovrebbero davvero far decollare il piano. A partire dal fatto che sono state individuate le materie sulle quali dovranno orientarsi gli enti di formazione che sono turismo e beni culturali, manifatture, agricoltura, ambiente, trasporti, edilizia, tecniche di restauro e sistemi informativi ambientali, oltre che lezioni di inglese, informatica, cultura di impresa, diritto del lavoro e sindacale. Particolar attenzione è dedicata ai temi della sicurezza sul lavoro attraverso la previsione di moduli di 16 ore di lezione ed al settore cinematografico siciliano, tra riprese, registrazione del suono, produzione e montaggio. La Regione ha anche sollecitato gli enti a progettare corsi per figure specialistiche collegate alla cinematografia. Il 20 per cento della durata dei corsi sarà riservato alle attività pratiche da svolgersi tramite gli stage. Ha espresso soddisfazione in tal senso Giovanni Condorelli, Segretario Generale Ugl Sicilia, riguardo a tutta questa serie di novità: “Le nuove regole contenute – dice – restituiscono quella trasparenza e certezza al settore della formazione professionale smarrite negli anni scorsi”. (mg)

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