Proprio il futuro protocollo d’intesa annunciato lo scorso mese di ottobre è, secondo il vicepresidente dei geologi di Sicilia Carlo Cassaniti, il cardine per affrontare i rischi incombenti sulla popolazione di Vampolieri, un protocollo che coinvolge, tra gli enti, il Genio civile, l’Università di Catania, l’Ingv e la Protezione civile «al fine di avviare la fase di studio di tutti i dati in possesso tra i vari enti, ad oggi, purtroppo, ancora slegati tra loro. Solo avendo un quadro completo della situazione – ci ha detto Cassaniti- e grazie all’impiego del Sit (Sistema informativo territoriale) – potremo definire e programmare gli interventi di consolidamento della collina Vampolieri, inserita come R4, zona ad alto rischio, nel Piano di assetto idrogeologico regionale».
Il vice presidente dei geologi isolani ha voluto specificare però che la situazione della collina, seppur preoccupante, non deve creare allarmismo anche se si deve intervenire al più presto: «Occorre sottoscrivere al più presto il protocollo d’intesa, così da potere già in sei mesi operare con nuove tecniche sulla base delle normative appena emesse, ma soprattutto – ha concluso il geologo – si potranno sfruttare le poche risorse economiche a disposizione nel modo migliore e non come fatto oggi, con interventi costosi a volte limitati a poche zone come i lavori del Genio civile ai torrenti che non risolveranno del tutto il problema». Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente degli ingegneri etnei, Carmelo Grasso.