Export, il petrolio trascina la Sicilia - QdS

Export, il petrolio trascina la Sicilia

Rosario Battiato

Export, il petrolio trascina la Sicilia

mercoledì 14 Giugno 2017

Valori positivi negli ultimi dati dell'Istat relativi al confronto tra i primi due trimestri del 2017 e del 2016. Per l’Isola crescita del 37%. Il peso delle esportazioni resta comunque confinato al Nord

PALERMO – Numeri positivi per tutte le Regioni nell’ultimo rapporto Istat, rilasciato lunedì scorso, in relazione al confronto dell’export tra il primo trimestre del 2017 e quello dell’anno precedente. Cresce anche la Sicilia (+37%), ma il peso delle esportazioni resta saldamente in mano all’area settentrionale che da sola vale circa il 70% del totale nazionale.
Due le buone notizie. La prima arriva dal confronto tra i primi tre mesi di quest’anno e gli ultimi tre del 2016 con un export in crescita in tutte le ripartizioni territoriali: +4,4% per l’Italia meridionale e insulare, +2,5% per l’Italia centrale, +1,8% per le regioni nord-occidentali e +1,4% per quelle nord-orientali. Ancora più evidente la differenza tra i due trimestri di riferimento, gennaio-marzo 2017/2016, che hanno fatto registrare, si legge nel report, “dinamiche di crescita dell’export intense e diffuse”. Numeri che sbocciano a ritmi vertiginosi: l’incremento delle vendite sui mercati esteri risulta di maggiore intensità per le regioni delle aree insulare (+50,6%) e nord-occidentale (+10,7%) ed è comunque sostenuto per le regioni dell’area centrale (+8,7%) e nord-orientale (+8,2%) mentre risulta più contenuto per l’area meridionale (+0,6%). L’incremento medio medio nazionale è del 9,9%.
Le locomotive, come da tradizione, si trovano tutte nella fascia settentrionale del Paese, ma c’è qualche sorpresa. Assieme a regioni tradizionalmente portate all’export come Lombardia (+8,6%), Piemonte (14,1%), Emilia-Romagna (+8,9%), Veneto (+7,1%) e Toscana (+10,1%), si trovano, infatti, anche Sicilia (+37,6%), Sardegna (+79,0%) e Lazio (+11,4%).
A spiegare questa crescita ci pensa l’Istituto di statistica: “l’analisi congiunta per settore e regione di provenienza della merce, svolta considerando anche il contributo alla variazione complessiva delle esportazioni nazionali, mostra, nel primo trimestre 2017, un aumento delle vendite di autoveicoli dal Piemonte (+59,8%) e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia (+60,5%) e Sardegna (+83,1%)”.
Andando più in dettaglio, scopriamo che il peso delle esportazioni resta comunque confinato nell’area centro-settentrionale che vale complessivamente l’88% del totale nazionale – nord-occidentale e nord-orientale valgono da soli più del 70% – mentre al Mezzogiorno resta un misero 10%. La differenza tra i due trimestri (2016/2017) non cambia di molto queste prospettive con una crescita minima dell’area meridionale (+0,3%), trainata soprattutto dalla porzione insulare (da 2,5 a 3,4%, +0,9%).
La Sicilia vale complessivamente il 2,1% delle esportazioni del primo trimestre di quest’anno (+0,4% rispetto alla precedente rilevazione) ed è passata da 1,6 a 2,1 miliardi di euro di export.
La crescita è stata certificata anche dall’ufficio studi di Unioncamere Sicilia che ha elaborato i dati dell’Istat, fornendo uno spaccato provinciale. “Tra le province siciliane che più hanno contribuito alla crescita tendenziale delle esportazioni regionali – si legge nella nota – si segnalano Siracusa (+56,49%), Messina (+49,54%) ed Enna (+49,11%)” mentre il “segno meno soltanto a Palermo (-19,25%) e Caltanissetta (-17,45%)”. A livello merceologico a tirare la “volata dell’export siciliano sono in particolare ‘Coke e prodotti petroliferi raffinati’ per un valore complessivo di merce esportata pari a 1,3 miliardi di euro e in crescita del 60,45%”. Trend positivo anche per “le attività manifatturiere” (41,46%), i “prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere” (+38,6%) e “agricoltura, silvicoltura e pesca” (+2,23%).

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