Contratti di sviluppo, occasione per la Sicilia - QdS

Contratti di sviluppo, occasione per la Sicilia

Rosario Battiato

Contratti di sviluppo, occasione per la Sicilia

martedì 20 Giugno 2017

Boom di domande provenienti dal Sud: quasi 500 per 81 approvate. Più di dieci i progetti siciliani realizzati. L’ultimo progetto in Sicilia riguarda la ristrutturazione di un resort a Pollina: investimento da 25 mln

PALERMO – Un’altra rinascita per la Sicilia grazie ai Contratti di sviluppo, il sistema agevolativo che tramite Invitalia sostiene gli investimenti di grande dimensione nel settore industriale, turistico e di tutela ambientale.
È stata la volta del Pollina Resort, in provincia di Palermo, che ha visto un investimento complessivo da 25 milioni di euro, dei quali oltre 14 erogati da Invitalia, e che permetterà un incremento occupazionale con circa 66 nuovi posti. Si tratta del tredicesimo progetto isolano. 
I contratti di sviluppo, si legge sulla nota di presentazione di Invitalia, favoriscono la realizzazione di programmi strategici e innovativi di rilevante dimensione, agevolando, inoltre, gli investimenti stranieri. La prima edizione risale al settembre del 2011 e si è conclusa tre anni dopo, nel dicembre del 2014. La seconda edizione è stata avviata nel giugno del 2015, quando è stato adeguato l’incentivo alla nuova normativa comunitaria.
Il sistema di funzionamento dell’agevolazione è gestito da Invitalia e richiede un progetto da almeno 20 milioni di euro, mentre soltanto per l’attività di trasformazione e agevolazione e commercializzazione di prodotti agricoli si riduce a 7,5 milioni di euro.
I numeri sono imponenti: 603 domande presentate, 95 contratti finanziati per 3,5 miliardi di investimenti attivati, 1,7 miliardi di agevolazioni concesse e 51 mila posti di lavoro creati o salvaguardati. La distribuzione dei contratti finanziati è sbilanciata al Sud, anche in virtù del fatto che questa macroarea ha presentato 488 domande (soltanto 110 dal centro-nord). Sono 81 quelli approvati, cioè 1 ogni 6, a fronte di un dato dell’area centro-settentrionale che arriva a 14. La quota di investimenti attivati è comunque maggiore in quest’ultima fascia con 497 milioni (2,9 al Sud) e 159 milioni di agevolazioni concesse (1,6 al Sud). 
Le ultime novità sono state introdotte con il decreto del ministero dello Sviluppo economico dell’8 novembre del 2016 che ha visto la “fast track”, cioè la riduzione dei tempi necessari per ottenere la agevolazioni con avvio del programma di sviluppo entro 6 mesi dalla determina e completamento del programma entro 36 mesi. Il secondo passaggio ha riguardato l’introduzione degli accordi di sviluppo, che erano già stati inseriti nel decreto del Mise del 9 dicembre 2014 e che sono stati finanziati con un altro decreto del  ministero del 9 maggio scorso. In campo ci sono 229 milioni di euro che saranno utilizzate nel “rispetto dei vincoli territoriali indicati nel Piano operativo ‘Imprese e competitività FSC 2014-2020’ di cui alla deliberazione Cipe n.52/2016”. Di questa somma, circa 164 milioni sono destinati alle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).
Gli accordi di sviluppo tra il ministero, Invitalia (soggetto gestore), l’impresa proponente e le eventuali Regioni cofinanziatrici servono “per promuovere – si legge in una nota del Mise – la realizzazione di programmi che rivestono una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale di riferimento”. In questo caso specifico i programmi di sviluppo “devono presentare investimenti pari o superiori a 50 milioni di euro (ovvero 20 milioni se relativi al settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli) e devono rispettare almeno una delle seguenti condizioni: essere coerenti con il piano Industria 4.0, prevedere un rilevante incremento occupazionale o essere promossi da imprese straniere”.

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