Sicilia, niente Rete per le imprese - QdS

Sicilia, niente Rete per le imprese

Rosario Battiato

Sicilia, niente Rete per le imprese

venerdì 23 Giugno 2017

Diffusi mercoledì i dati Istat 2016 in relazione all’utilizzo di internet e delle nuove tecnologie tra le aziende. Record negativi per gli indici isolani relativi alla diffusione dei siti web e utilizzo di internet

PALERMO – Mercoledì scorso l’Istat ha rilasciato gli ultimi “indicatori territoriali per le politiche di sviluppo”, fornendo dati recentissimi in riferimento a quella che viene definita la società dell’informazione. Per la Sicilia le notizie sono pessime: le imprese confermano i loro ritardi rispetto al resto d’Italia con dati minimi di diffusione dei siti web e di utilizzo della rete.
Questi numeri, in periodico aggiornamento, fanno riferimento a una banca dati più grande che contiene 316 indicatori ed è uno dei prodotti previsti dal Disciplinare stipulato tra Istat e Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, oggi riorganizzato nel Dipartimento per le politiche di coesione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e nell’agenzia per la Coesione territoriale, nell’ambito del progetto “Informazione statistica territoriale settoriale per le politiche strutturali 2010-2015” finanziato con il Pon Governance e Assistenza tecnica Fesr 2007-2013.
Veniamo ai numeri. Resta ancora inferiore alla media il dato relativo all’indice di diffusione dei siti web delle imprese (con più di dieci addetti) che vedono le imprese isolane fermarsi al 56,4%, cioè meno di 6 su 10, mentre il dato cresce in maniera significativa nella media nazionale con il 71,3%, cioè più di 7 imprese su 10. La tendenza isolana, tuttavia, si può considerare in crescita almeno nel lungo periodo, dal momento che è passata dal 32,8 del 2003 fino al valore migliore del periodo in esame, cioè il 59,9 del 2014. La fascia settentrionale del Paese, con pochissime eccezioni, conferma, invece, la presenza di dati superiori al 70%.
Altro capitolo da affrontare, soprattutto in vista dei prossimi finanziamenti, riguarda l’indice di diffusione della banda larga nelle imprese che nell’Isola è ancora di circa 4 punti percentuali inferiore alla media nazionale (90,3 contro 94,2). A preoccupare, tuttavia, non c’è soltanto il risultato finale, ma anche la tendenza isolana che ha registrato nel 2016 il peggior dato dell’ultimo quinquennio che ha visto, invece, il dato migliore del periodo lo scorso scorso anno con 93,9.
La connessione, evidentemente, non è una priorità per le imprese isolane che, in effetti, utilizzano ben poco la rete. Lo rivela l’indicatore relativo al grado di utilizzo di internet nelle imprese (addetti delle imprese dei settori industria e servizi che utilizzano computer connessi a internet) che vede nell’Isola il secondo peggior dato nazionale con 27,8, cioè meno di tre impiegati su 10.
Il dato, inoltre, è in pericolosa contrazione rispetto all’anno precedente, cioè al 2015, di circa 1 punto percentuale. Il confronto con la media nazionale è impietoso: 42,6, cioè più di 4 addetti su 10 ne fanno utilizzo. Non è un caso che il miglior risultato, che si inserisce in una tendenza positiva, sia stato registrato in Lombardia (45%), che, per tradizione, è appunto la locomotiva d’Italia. Peggio della Sicilia riesce a fare soltanto la Calabria.
L’ultimo indicatore da prendere in considerazione è il grado di diffusione del personal computer nelle imprese con più di dieci addetti nel 2016. E si tratta dell’unico caso in cui la Sicilia riesce a fare una bella figura, con un dato pieno pari al 100% del totale (assieme a Basilicata, Abruzzo, Umbria, Valle d’Aosta) e addirittura superiore al 99,2% della media nazionale.

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