Assunzioni nella Sanità: realtà o finzione? - QdS

Assunzioni nella Sanità: realtà o finzione?

Redazione in collaborazione con Cimo

Assunzioni nella Sanità: realtà o finzione?

sabato 24 Giugno 2017

Nonostante le rassicurazioni, non si vede la luce in fondo al tunnel del precariato

L’assessore Gucciardi ha più volte definito la Rete Ospedaliera siciliana come un documento “in progress”, troppo complessa per essere definitiva, troppi “refusi” (alcuni già corretti, altri ancora da identificare) per poter cantar vittoria. Nonostante le aspettative degli addetti ai lavori, ma anche dei cittadini che chiedono di veder rispettato il proprio diritto alla Salute, si procede lentamente, forse troppo. Siamo dunque ancora alle battute iniziali. I giorni passano e i tempi si allungano.
Tra rassicurazioni assessoriali e smentite dei tecnici, le agognatissime assunzioni di medici e infermieri continuano a non vedere la luce in fondo al lungo tunnel del precariato. Più che “in progress” a noi questa benedetta (o maledetta) Rete ospedaliera siciliana appare come l’acqua. Di certo non nel senso di elemento caratterizzato da purezza, limpidezza e trasparenza, bensì con riferimento al significato metaforico datole da Andrea Camilleri nel primo capitolodella serie del Commissario Montalbano (La forma dell’acqua – 1994, Sellerio). In quel romanzo, il Maestro del giallo alla siciliana, ci spiega come spesso la verità delle cose sia come la forma dell’acqua e cioè assai mutevole, cangiante. La forma dell’acqua dipende infatti dal recipiente che la contiene e, allo stesso modo,la realtà delle cose può essere fatta apparire in modo differente a seconda di chi la racconti, in relazione a chi ha interesse a mostrarcela in uno o nell’altro modo, ora uno spumeggiante ruscello che sgorga via via sempre più impetuoso da una fonte di montagna, ora come pozzanghera sul terreno, ora come liquido intrappolato in contorti e stretti alambicchi.
Qual è quindi la verità? è quella affermata a gran voce da Gucciardi e a cui tutti, speranzosi, vogliono credere oppure è quella più contorta e impastoiata dai soliti lacci e lacciuoli burocratici appena sussurrata dai suoi tecnici. O magari, nessuna delle due? Forse aveva ragione Pirandello quando, nel suo ultimo romanzo, affermava che “la realtà è un inganno” (Uno, Nessuno e Centomila – 1925, La Fiera Letteraria). E d’altra parte la visione pirandelliana della vita è quella di un divenire perenne, senza certezze, proprio come quella della Rete ospedaliera siciliana.
Ma noi non ci occupiamo di pensiero filosofico né abbiamo l’ambizione di sviscerare il senso della vita, se non nella sua accezione più semplice, quella di chi, come dicono a Napoli, fatica per campare. è questo l’aspetto che ci interessa e ci preme e, al di là dei work più o meno in progress, ci facciamo per l’ennesima volta portavoce di chi ancora oggi vede negati e dilazionati nel tempo i propri diritti, dicoloro che aspirano a vedere finalmente premiati gli sforzi e i sacrifici di una vita con un posto di lavoro stabile che dia sicurezza a intere famiglie, di chi invoca sempre più consapevolmente il diritto ad un accesso alle cure equo ed efficace. Magari anche più sicuro e pulito.
In questo quadro costellato di incertezze se ne innestano altre, quelle dei direttori generali che a pochi giorni dalla scadenza dei loro mandati triennali non conoscono ancora il proprio destino. Verranno confermati? Saranno silurati e sostituiti da nuovi Commissari straordinari? Ad oggi non è dato saperlo. Come in passato la politica sta ancora discutendo e non “quaglia”, coi suoi giochi di potere, con la solita spartizione di poltrone, poltroncine e sgabelli, anche e perché no in chiave elettorale con le settimane che passano e l’incombente rinnovo autunnale dell’Assemblea regionale. Oggi come in passato. Alla faccia della rivoluzione etica di marca crocettiana.
Parafrasando Milan Kundera… l’insostenibile incertezza dell’essere direttori generali… non può tuttavia condizionare negativamente una macchina che, nel bene o nel male, sembra comunque essersi finalmente messa in moto. Di certo in un momento cruciale come quello attuale, in cui le varie amministrazioni delle Aziende sanitarie sono impegnate ad apportare correttivi e integrazioni agli atti aziendali, a correggere e individuare refusi e a predisporre i Piani triennali di fabbisogno del personale, atti indispensabili per giungere al quel traguardo finale di sblocco di tutte le procedure assunzionali, dalle stabilizzazioni alle mobilità, un cambio in corsa dei vertici aziendali sarebbe poco sensato e rischia di dilatare ulteriormente tempi e scadenze.
E a proposito di scadenze, per il 30 di giugno è attesa la pubblicazione in Gazzetta dei primi atti aziendali di “riallineamento” alla nuova Rete ospedaliera che, pur se non saranno quelli definitivi, consentiranno (o consentirebbero, visto che la realtà non è mai come appare) di procedere almeno con lo scorrimento delle graduatorie relative ai posti liberi nelle vecchie dotazioni organiche. Finora sono state autorizzate soltanto le assunzioni a tempo indeterminato per gli anestesisti, ma non basta.
Ci sono concorsi espletati nel 2012 i cui vincitori attendono da oltre cinque anni. è dunque ora di fare chiarezza tra realtà e finzione. è il momento di mettere la parola fine ad una vicenda surreale, spezzando quello che sembra uno strano sortilegio,un maleficio che ha cristallizzato per un intero lustro le vite lavorative (e non solo) di molti siciliani.

Giuseppe Bonsignore
Cimo Sicilia

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