Tagli alla Formazione, slittano i prepensionamenti - QdS

Tagli alla Formazione, slittano i prepensionamenti

Michele Giuliano

Tagli alla Formazione, slittano i prepensionamenti

giovedì 06 Luglio 2017

Proroga alla manovra decisa per mandare in quiescenza i nati dal '51 al '56: slitta tutto al 30 agosto. Migliaia i lavoratori degli enti che non torneranno al lavoro: conferme dai sindacati

PALERMO – Slittano i prepensionamenti per i dipendenti della formazione professionale siciliana che hanno già raggiunto i requisiti. Tutto rimandato al prossimo 30 agosto, termine di presentazione dell’istanza da parte del lavoratore che rientra nei parametri per andare anticipatamente in quiescenza.

Lo annuncia il dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale, Gianni Silva,
in un apposito avviso pubblico che si rivolge ovviamente a tutto il personale docente e non docente che rientra nell’albo regionale di recente istituto e aggiornato. In 1.400, secondo i calcoli fatti dal governo regionale, dovrebbero potere rientrare all’interno di questa misura straordinaria che è contemplata nel piano di crisi che la Regione sta concertando con il governo nazionale oramai da un anno. Tante persone che potrebbe finalmente smaltire un enorme bacino di lavoratori molti dei quali sono rimasti fuori proprio per i consistenti tagli operati per il finanziamento dei corsi.

Si stima che dei circa 8 mila dipendenti degli enti della formazione non più di 2.500-3.000 torneranno al lavoro
quando finalmente ripartiranno i corsi tradizionali. I prepensionamenti sarebbero una via di fuga per gli operatori della formazione professionale che hanno lavorato sia negli Sportelli multifunzionali che nei vari enti. Per i lavoratori nati dal 1951 al 1956 l’assessorato regionale alla Formazione ha predisposto il prepensionamento, una agevolazione per uscire dal settore e sfruttare comunque gli anni di anzianità acquisita.
I lavoratori che avranno verificato la propria situazione anagrafica e contributiva secondo procedure formali e certificate dai soggetti abilitati (Inps e patronati) dovranno compilare la scheda allegata all’avviso e presentarla per l’appunto entro il 30 agosto al dipartimento Regionale del Lavoro a mezzo mail all’indirizzo: dirigentegen.lavoro@regione.sicilia.it.
Solo allora si potrà definire il numero effettivo di lavoratori che potranno accedere agli scivoli per la pensione. Una decisione che è stata presa per tutta la filiera che oggi scoppia di personale che è evidentemente in esubero. Lavoratori che, ancora oggi, non sono tornati al lavoro a causa del blocco delle attività formative legate ai “corsi tradizionali” da finanziare attraverso l’Avviso 8.
 
A tal proposito adesso anche i sindacati, dopo anni di annunci e presunte o reali battaglie, si arrendono di fronte all’evidenza e confermano che in migliaia non torneranno al lavoro in Sicilia tra i dipendenti degli enti. Tutto per effetto dei soli 199 progetti finanziati dal governo regionale: “I politici isolani – sono le parole del segretario generale della Uil Scuola regionale Claudio Parasporo – farebbero bene a ricordare che in Sicilia non esiste più un sistema formativo regionale dal 9 giugno del 2015, data ultima dell’attività triennale dell’Avviso 20, avviata dal governo Lombardo e portata avanti, senza alcuna modalità innovativa, dagli assessori di Crocetta, rivelatisi rivoluzionari più con le parole che con i fatti. Sebbene vi siano stati vari tentativi da parte degli assessori di far ripartire con diversi avvisi la formazione purtroppo si sono scontrati, tutti, con la farraginosità dell’ultimo Avviso 8”. “La Uil Scuola – continua il segretario generale e dal responsabile regionale della Formazione Antonino Panzica – più che soffermarsi sulla querelle sfociata in tantissimi ricorsi al Tar da parte degli enti gestori che, di fatto, hanno cambiato continuamente la graduatoria di chi ha partecipato all’avviso, chiede di accendere i riflettori sulla norma inserita nel collegato alla finanziaria regionale, che prevedeva per gli enti stessi l’obbligo di attingere dall’albo per le nuove assunzioni e che, invece, non è passata al vaglio delle Commissioni di merito”.

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