Mps, ristrutturazione con oltre 5.000 esuberi - QdS

Mps, ristrutturazione con oltre 5.000 esuberi

Alessandro Di Sclafani

Mps, ristrutturazione con oltre 5.000 esuberi

giovedì 06 Luglio 2017

Il capitale aumenterà di 8,1 mld e verranno cedute sofferenze per 28 mld

Il Piano di ristrutturazione di Banca Mps, illustrato dal Ceo Marco Morelli e dal Cfo Francesco Mele, punta a un ritorno dell’istituto a un adeguato livello di redditività, con un Roe target superiore del 10% al 2021, e poggia su 4 pilastri: piena valorizzazione della clientela Retail e Small Business grazie a un nuovo modello di business semplificato e altamente digitalizzato; rinnovato modello operativo, con un focus continuo sull’efficienza, che porterà a un target di cost/income ratio inferiore al 51% nel 2021 e a una riallocazione alle attività commerciali delle risorse impegnate in attività amministrative; gestione del rischio di credito radicalmente migliorata, con una nuova struttura organizzativa del Chief Lending Officer (Clo), che consentirà di rafforzare i processi di early detection della Banca e migliorare il tasso di cura, e che porterà un costo del rischio inferiore a 60 bps e un NPE ratio lordo inferiore al 13% nel 2021; rafforzata posizione patrimoniale e di liquidità, con target al 2021 che includono un Cet1 “14%, un Loan to Deposit Ratio “90% e un Liquidity Coverage Ratio (LCR) “150%, con al tempo stesso una significativa diminuzione del costo del funding.
Il Piano include la dismissione della pressoché totalità del portafoglio di sofferenze al 31 dicembre 2016 per 28,6 miliardi lordi. Il nuovo modello operativo si focalizzerà su una maggiore efficienza, proseguendo sul sentiero tracciato a partire dal 2012, mediante: il completo ridisegno del network distributivo, con la riduzione delle filiali (da 2.000 nel 2016 a circa 1.400 nel 2021) e delle relative strutture di governo commerciale con l’aumento della l’incidenza delle risorse dedicate alle attività commerciali da circa il 62% del 2016 a circa il 70% nel 2021.  Una revisione del dimensionamento di tutte le strutture organizzative del gruppo che, senza pregiudicare la qualità del servizio, porterà a una riduzione di circa 5.500 unità entro il 2021 (di cui 4.800 uscite attraverso l’attivazione del Fondo di Solidarietà, 450 uscite legate alla cessione/chiusura di attività, 750 uscite derivanti da turnover fisiologico e circa 500 nuove assunzioni); il piano di uscite determinerà costi straordinari per circa 1,15 miliardi complessivi in arco piano; l’ulteriore ottimizzazione delle altre spese amministrative, che scenderanno del 26% (da circa 0,8 miliardi nel 2016, a meno di 0,6 miliardi nel 2021).

Il Piano prevede un aumento di capitale di 8,1 miliardi
, di cui 3,9 miliardi di aumento di capitale sottoscritto dal Mef e 4,3 miliardi derivante da burden sharing. “Quello che il management della banca ha vissuto in questi mesi – ha detto Marco Morelli, Ad e direttore generale di Mps – credo che sia senza precedenti. L’esperienza e’ stata un po’ quella di un pronto soccorso all’ospedale, con un’emergenza ogni 5 minuti e credo che il management della banca abbia affrontato la situazione in maniera eccellente. Il fatto che la banca sia riuscita a rimanere in vita, recuperando nel primo trimestre dell’anno in termini di depositi e con un personale molto attivo, nonostante uno scenario fino a ieri molto confuso e da definire, per me e’ il miglior punto di partenza”. L’Ad ha sottolineato che il piano è “molto conservativo. Non stiamo indicando obiettivi irrealistici di crescita, abbiamo una soluzione strutturare e un approccio sostenibile all’asset quality. Adesso abbiamo tempistiche e piano – ha spiegato – abbiamo negoziato gli impegni con la Commissione europea. Questo fa si’ che il piano sia ancora più gravoso e difficile, ma dà anche una spinta ulteriore”.

(Alessandro Di Sclafani, Italpress)

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