Alla Regione occorre un Governo forte e unito - QdS

Alla Regione occorre un Governo forte e unito

Raffaella Pessina

Alla Regione occorre un Governo forte e unito

sabato 19 Dicembre 2009

Forum con Giulia Adamo capogruppo Pdl Sicilia all’Assemblea regionale siciliana

PALERMO – Da poco si è creata una nuova compagine politica di maggioranza, che appoggia il presidente della Regione Raffaele Lombardo. Da presidente del Gruppo Pdl Sicilia qual è il suo pensiero?
“Raffaele Lombardo ha subito attacchi esasperati e si è fatto l’idea che questa contestazione così violenta, nasca dalla considerazione del fatto che vuole passare dalle parole ai fatti.
Quindi vuole mantenere il programma elettorale iniziale, sulle riforme del sistema burocratico, su un bilancio corretto, che tagli le spese e sposti i fondi sugli investimenti, su una gestione dei rifiuti più efficace e trasparente. Il presidente della Regione vuole dare un segnale chiaro e cambiare le cose. Siamo tutti consapevoli che la Sicilia non ha più tempo da perdere, anzi, siamo già fuori tempo. Ma non ci possiamo arrendere e quindi, puntando sulle risorse, sulla capacità dei siciliani di lavorare e di produrre Lombardo vuol fare un programma di buona amministrazione. Per questo una parte della maggioranza, che aspettava il solito governo fatto di grandi proclami ed enunciazioni che si risolvevano poi con un nulla di fatto, si è trovata spiazzata.
“La politica fatta di clientelismo, d’incapacità amministrativa, deve chiudersi e bisogna avviare un periodo nuovo. Anche la politica dell’Assemblea deve cambiare, perché l’attività del Parlamento deve arrivare alle gente. Oggi fuori dall’Aula nessuno segue, nessuno sa. L’obiettivo del nostro gruppo è proprio quello di diventare più operativi nel campo della approvazione delle leggi, delle iniziative e degli atti anche nei confronti del governo nazionale.
“Il nostro primo atto è stato quello di presentare un emendamento, che è stato purtroppo congelato in Finanziaria nazionale, che chiede che i soldi confiscati e sequestrati in Sicilia ai mafiosi restino in Sicilia, perché sono stati sottratti all’economia siciliana, all’imprenditore onesto, alle persone per bene, che pagano le tasse.
“Ma dato che esiste anche il principio di solidarietà è anche prevedibile che potremmo regalare una parte di questi soldi noi del Sud alle altre regioni. Questo denaro potrebbe servire per finanziare le infrastrutture, le forze dell’ordine e la legge antimafia (15/2008) approvata in Parlamento regionale all’unanimità. Secondo le stime del ministero dell’Interno, le somme confluite nel “Fondo unico giustizia”gestito da Equitalia Giustizia Spa, ammontano a circa 700 milioni di euro.
“Il nostro emendamento prevede che i soldi del fondo, possano essere utilizzati per la manutenzione e l’utilizzo concreto dei beni confiscati.
“Potremmo anche evitare l’annoso problema della vendita degli immobili, evitando il rischio che tornino ai mafiosi. L’emendamento congelato verrà trasformato molto probabilmente in un disegno di legge più organico.
Ma per contrattare con il Governo nazionale di questioni così importanti è necessario avere un Governo regionale forte e unito, per essere credibili  nei confronti dei nostri interlocutori”.
Quali sono i disegni di legge a cui  il gruppo Pdl Sicilia intende dare la precedenza?
“Innanzitutto vogliamo assolutamente batterci per questa norma dei fondi portati via alla  mafia, poi stiamo studiando il bilancio e intendiamo far sentire la nostra voce sulle attività economiche, sullo snellimento delle pratiche burocratiche, per le quali abbiamo già un disegno di legge a firma di Alessandro Aricò. Siamo molto dispiaciuti come gruppo per le dimissioni di Armao, perché lo consideriamo l’uomo giusto al posto giusto. Il tecnico più competente per lo snellimento della burocrazia, che è peraltro uno dei punti cardine della politica del Governo”.
Per molte leggi approvate dall’Assemblea mancano i decreti attuativi che non permettono l’applicazione delle leggi stesse. Come intendete procedere?
 “La crisi politica ha in effetti rallentato tutta l’attività del Governo. D’ora in poi è chiaro che non vi sarà più alcuna scusa per non procedere in maniera snella e veloce e noi ci aspettiamo che i risultati arrivino immediatamente”.
 

 
Quale sarà il ruolo del Gruppo Pdl Sicilia all’Ars?
“Il Gruppo Pdl Sicilia si è da poco insediato all’Assemblea regionale siciliana, ma abbiamo già un programma e delle priorità legislative da sottoporre al Governo. Abbiamo infatti, già stabilito una serie d’incontri a breve termine con gli assessori sul programma d’attuare. Ognuno di noi intanto porterà la propria esperienza all’interno delle Commissioni a cui appartiene, per mettere a fuoco alcune questioni e contemporaneamente, attueremo gli incontri sia con gli assessori che con i dirigenti. Abbiamo anche cominciato a lavorare al Bilancio, perché naturalmente abbiamo le nostre proposte d’intervento e cioè quella di eliminare le entrate fasulle che hanno permesso a una politica poco accorta di fare spese che assolutamente non ci potevamo permettere. Noi condividiamo l’idea del presidente Lombardo e cioè che vi sono molte spese che vanno eliminate, rischiando di fare una politica impopolare ma nell’interesse dei siciliani. Vogliamo una politica di tagli ma soprattutto di investimenti. E devo dire, che ho messo in pratica questo tipo di politica anche quando ero presidente della Provincia di Trapani, ed è stata apprezzatissima. Le resistenze si sono verificate, ma solo da parte di gruppi privilegiati, peraltro di numeri esigui. La maggioranza della popolazione ha apprezzato il mio operato. Quindi ritengo giusta una politica di tagli di spese correnti per girarle a vantaggio degli investimenti e un sistema basato sul rigore e sulla serietà estrema nella gestione dei fondi pubblici”.

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