Migranti: le istituzioni cooperino per la gestione dell'accoglienza - QdS

Migranti: le istituzioni cooperino per la gestione dell’accoglienza

Redazione in collaborazione con AnciSicilia

Migranti: le istituzioni cooperino per la gestione dell’accoglienza

mercoledì 26 Luglio 2017

Il Consiglio regionale dell’Associazione ha approvato un odg in cui esprime preoccupazione per le recenti tensioni

Il Consiglio regionale dell’AnciSicilia ha approvato un ordine del giorno in cui esprime forte preoccupazione per la situazione di tensione che si sta verificando sui territori.
“Riteniamo – si legge nel documento – che la problematica dell’accoglienza a livello territoriale, non debba esser oggetto di strumentalizzazione sul piano politico, ma debba essere affrontata in termini di leale cooperazione istituzionale, attraverso un pieno coinvolgimento degli amministratori locali nelle scelte circa la collocazione dei migranti, anche in considerazione del contributo significativo che i sindaci possono dare in termini di conoscenza del territorio e della propria comunità”.
“Tale cooperazione – si evidenzia inoltre nel testo – è ancora più necessaria attesa la tradizionale, irrinunciabile  cultura dell’accoglienza del popolo siciliano”.
Il Consiglio regionale AnciSicilia ha precisato, inoltre, che “il confronto delle Prefetture e della Regione siciliana con gli Enti locali sia sempre di fondamentale importanza, non solo rispetto al meccanismo della ‘clausola di salvaguardia’ (previsto dall’accordo Anci-Ministero dell’Interno), ma in tutti i casi in cui debba essere prevista la presenza di cittadini stranieri (anche minori non accompagnati) sul territorio del singolo comune”.
Nel documento si legge, infine, che “un problema a parte è rappresentato dalle comunità per minori stranieri non accompagnati, rispetto al quale è necessario che, in concorso con la Regione, si valutino le opportune modifiche di carattere amministrativo e legislativo affinché i sindaci vengano coinvolti, in maniera non formale, nella fase autorizzativa e vi sia una distribuzione sul territorio più razionale ed omogenea”.

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