Crocieristica, Sicilia in alto mare - QdS

Crocieristica, Sicilia in alto mare

Chiara Borzi

Crocieristica, Sicilia in alto mare

mercoledì 09 Agosto 2017

Risposte Turismo: fuori dalle 10 mete più trafficate del Mediterraneo e per il 2017 previsioni negative per Palermo e Catania. Dieci porti nell’Isola e 1,1 mln di passeggeri, il Lazio ne conta il doppio con 3 porti

CATANIA – La Sicilia è fuori dai primi dieci porti del Mediterraneo al centro dell’attività crocieristica. Non è una novità, ma una tendenza che continua ad alimentarsi, nonostante le intenzioni di rilancio comunicate da più fronti.
Secondo i dati rielaborati da Risposte Turismo (società di ricerca e consulenza, attiva da 15 anni in Italia, a servizio della macroindustria turistica) nel Mediterraneo i porti siciliani contano relativamente poco, mentre mostrano ottimi numeri scali come Barcellona (2.683.594 passeggeri movimentati nel 2016), Civitavecchia (2.339.676 passeggeri), Palma De Maiorca (1.630.381 passeggeri), Venezia (1.605.660 passeggeri), Marsiglia (1.597.213) e Napoli (1.306.151). Ad ogni modo nel 2016 l’isola è quinta in Italia per movimento di passeggeri grazie ad un statistica del 10,2% totale, superata solo da Campania, Veneto, Lazio e Liguria.

Ad ogni modo, per i primi dieci porti di approdo del Mediterraneo si registrano variazione negative per l’anno 2015-2016 (Savona -7,3%), ma anche crescite comunque in doppia cifra (Pireo +11,6% e Marsiglia +10,3%).

è vero comunque che la Sicilia non è affatto esclusa dal traffico crocieristico nel contesto nazionale italiano. Nel 2016 l’isola è quinta in Italia per movimento di passeggeri (10,2% del totale), superata solo da Campania (13,7%), Veneto (14,5%), Lazio (21,2%) e Liguria (22,3%). La statistica che più sorride alla Sicilia è quella delle toccate di nave, dove la regione è addirittura seconda in Italia con il 16,3% e ha alle spalle solo il Lazio (17,5%). Arrivano dati che fanno ben sperare anche per il traffico crocieristico per macroarea: Sicilia e Sardegna insieme hanno fatto registrare un aumento del 49% del traffico di crociere rispetto l’anno 2016.
L’unione fa la forza, dunque, ma c’è sempre da rivedere la statistica sul traffico crocieristico siciliano. Il quinto posto della nostra isola nel panorama nazionale nasce grazie all’oltre 1 milione di passeggeri movimentati lo scorso anno e le 814 toccate di nave. Meglio fanno Campania, Veneto, Lazio e Liguria, dove il traffico crocieristico è sostenuto da oltre 2 milioni di passeggeri. Nel 2016 la Sicilia ha movimentato il già citato 10,2% di turisti, con un aumento di appena il 2,6% rispetto il 2015.
Infine le previsioni. Per gli scali siciliani purtroppo si distingue in prevalenza il segno meno. Nel passaggio dal 2016 al 2017 Palermo dovrebbe subire una perdita di quasi l’11 per cento dei passeggeri movimentati e il 7,6% di toccate di nave; Messina dovrebbe veder diminuita del 26% le toccate di nave, ma far anche registrare un aumento del 4% dei passeggeri; Catania attende un calo del 23% delle toccate di nave e quasi del 15% dei passeggeri; Trapani oltre il 30% meno sia per i passeggeri che per le toccate di nave; infine Giardini Naxos (Me) dove il calo dei passeggeri dovrebbe raggiungere il 25% e le toccate il 27%.
 

 
Crescita lenta: in 11 anni. Palermo +8%, Catania giù (-11%)
 
CATANIA – Secondo i dati riportati da Risposte Turismo, nel 2016 i porti turistici siciliani hanno fatto registrare crescite in doppia cifra nell’attività crocieristica. Queste le cifre siciliane: +22% Catania, +12% Giardini Naxos (Me), +14% Trapani, +12,1% Messina, ma anche -6,7% Palermo.
In un’analisi di lungo periodo risalta però l’assenza di una crescita costante e forte del settore crocieristico siciliano ed infatti in undici anni Messina è cresciuta solo del 25%, Giardini Naxos del 9% e Palermo dell’8%. Il picco di crescita lo ha raggiunto Trapani, con un importante +62%, mentre in undici anni c’è stato addirittura un calo dell’11% per Catania. Nello stesso lungo periodo altre città italiane hanno visto letteralmente esplodere l’attività crocieristica.
Trieste ha guadagnato il 167%, Ravenna il 590%, La Spezia il 529% e Genova il 95%. Come si sta lavorando per agganciare il trend dei porti più importanti d’Italia?
Messina sogna un nuovo terminal, come spiega ad un anno dal suo insediamento Antonino De Simone commissario dell’Autorità portuale peloritana.
“Siamo attivi su più fronti, a partire dall’infrastrutturazione dei porti con la progettazione del nuovo terminal crociere e le procedure relative all’ampliamento e rettifica delle banchine di riva a Messina, così come a Milazzo la realizzazione di un pontile per consentire l’ormeggio all’esterno del Molo foraneo di navi da crociera e l’allargamento dello stesso Molo foraneo al fine di avere maggiori aree a disposizione per il crocierismo”.
De Simone ha ricordato che, nell’ambito dell’Ufficio di coordinamento per il crocierismo (AP e assessorato al Turismo del Comune di Messina), si sta lavorando intensamente su diversi elementi, fra i quali il progetto di promozione con la nuova Msc Meraviglia, nave da 5700 passeggeri che ha programmato nel 2017 ben 23 approdi a Messina.
E ancora, il protocollo dei porti crocieristici delle Isole del Mediterraneo Occidentale, che promuove fra le compagnie un itinerario che tocchi Messina, le Baleari, Ajaccio e Alghero.
“Abbiamo presentato l’idea a Gibilterra alla 50° Assemblea Generale di MedCruise– ha spiegato il commissario – e lo lanceremo definitivamente ad Amburgo al Seatrade Europe, una delle principali fiere internazionali del crocierismo”.
 

 
Nuova programmazione per gli scali siciliani
 
TRAPANI – A giugno 2016 Pasqualino Monti è stato nominato presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar di Sicilia occidentale. Insediatosi a Palermo, l’ex presidente di Assotrasporti ha dichiarato di voler agire subito per procedere al rilancio del comparto crocieristico regionale. Stando a quanto è possibile leggere sul sito interamente dedicato all’attività personale di Monti, la progettualità non interesserà solo gli scali di competenza Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle, ma anche Catania.
Malta sfiora i 700mila crocieristi l’anno, mentre la Sicilia occidentale nel suo complesso, raggiunge a fatica i 500mila nel 2017, con previsioni peggiori per il 2018. è partendo da questi dati che da Palermo arriva, appunto,la notizia della nascita di una programmazione che vuole essere in grado di sfruttare l’alto potenziale offerto dal turismo crocieristico.
Palermo per le navi più grandi e Trapani per quelle più piccole possono diventare un riferimento per il turismo crocieristico visto che il Mediterraneo ha spostato verso Nord, lontano dalle coste africane, l’asse di gravitazione del mercato delle crociere. E riguardolo scalo etneo: “Per quanto riguarda il porto di Catania, oltre alle merci ed al traffico ro-ro, l’idea è quella di sviluppare anche il traffico turistico fatto di crociere e di yacht con la creazione di una marina per maxi yacht”, spiega Pasqualino Monti.
La scrivania del neo eletto presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar di Sicilia occidentale si è riempita presto di una richiesta d’intervento proveniente dal territorio di Trapani. A fine luglio è arrivata una nota congiunta da parte della Federazione Italiana Artigiani e Commercianti, Confesercenti e Confcommercio in cui è stato richiesto il ripristino funzionale della stazione marittima del Porto di Trapani, realizzata 20 anni fa e attualmente in condizioni disastrose, inagibili per i servizi igienici e i servizi di sosta e ristorazione.
Le associazioni di categoria hanno evidenziato come: “Scelte private non sempre coerenti con una gestione portuale responsabile hanno provocano disservizi e risentimenti, con la conseguenza di fare del porto di Trapani una sorta di accampamento confuso”.
Per quel che riguarda la cronaca recente, in occasione della presentazione della nuova Autorità di Sistema a Palermo, ancora il presidente Pasqualino Monti ha dichiarato di contare sulla possibilità di avere entro il 12 agosto tutti gli organi di Sistema costituiti, per iniziare a preparare il Piano Operativo triennale”.

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