Secondo i dati rielaborati da Risposte Turismo (società di ricerca e consulenza, attiva da 15 anni in Italia, a servizio della macroindustria turistica) nel Mediterraneo i porti siciliani contano relativamente poco, mentre mostrano ottimi numeri scali come Barcellona (2.683.594 passeggeri movimentati nel 2016), Civitavecchia (2.339.676 passeggeri), Palma De Maiorca (1.630.381 passeggeri), Venezia (1.605.660 passeggeri), Marsiglia (1.597.213) e Napoli (1.306.151). Ad ogni modo nel 2016 l’isola è quinta in Italia per movimento di passeggeri grazie ad un statistica del 10,2% totale, superata solo da Campania, Veneto, Lazio e Liguria.
Ad ogni modo, per i primi dieci porti di approdo del Mediterraneo si registrano variazione negative per l’anno 2015-2016 (Savona -7,3%), ma anche crescite comunque in doppia cifra (Pireo +11,6% e Marsiglia +10,3%).
In un’analisi di lungo periodo risalta però l’assenza di una crescita costante e forte del settore crocieristico siciliano ed infatti in undici anni Messina è cresciuta solo del 25%, Giardini Naxos del 9% e Palermo dell’8%. Il picco di crescita lo ha raggiunto Trapani, con un importante +62%, mentre in undici anni c’è stato addirittura un calo dell’11% per Catania. Nello stesso lungo periodo altre città italiane hanno visto letteralmente esplodere l’attività crocieristica.
Trieste ha guadagnato il 167%, Ravenna il 590%, La Spezia il 529% e Genova il 95%. Come si sta lavorando per agganciare il trend dei porti più importanti d’Italia?
Messina sogna un nuovo terminal, come spiega ad un anno dal suo insediamento Antonino De Simone commissario dell’Autorità portuale peloritana.
“Siamo attivi su più fronti, a partire dall’infrastrutturazione dei porti con la progettazione del nuovo terminal crociere e le procedure relative all’ampliamento e rettifica delle banchine di riva a Messina, così come a Milazzo la realizzazione di un pontile per consentire l’ormeggio all’esterno del Molo foraneo di navi da crociera e l’allargamento dello stesso Molo foraneo al fine di avere maggiori aree a disposizione per il crocierismo”.
De Simone ha ricordato che, nell’ambito dell’Ufficio di coordinamento per il crocierismo (AP e assessorato al Turismo del Comune di Messina), si sta lavorando intensamente su diversi elementi, fra i quali il progetto di promozione con la nuova Msc Meraviglia, nave da 5700 passeggeri che ha programmato nel 2017 ben 23 approdi a Messina.
E ancora, il protocollo dei porti crocieristici delle Isole del Mediterraneo Occidentale, che promuove fra le compagnie un itinerario che tocchi Messina, le Baleari, Ajaccio e Alghero.
“Abbiamo presentato l’idea a Gibilterra alla 50° Assemblea Generale di MedCruise– ha spiegato il commissario – e lo lanceremo definitivamente ad Amburgo al Seatrade Europe, una delle principali fiere internazionali del crocierismo”.
Malta sfiora i 700mila crocieristi l’anno, mentre la Sicilia occidentale nel suo complesso, raggiunge a fatica i 500mila nel 2017, con previsioni peggiori per il 2018. è partendo da questi dati che da Palermo arriva, appunto,la notizia della nascita di una programmazione che vuole essere in grado di sfruttare l’alto potenziale offerto dal turismo crocieristico.
Palermo per le navi più grandi e Trapani per quelle più piccole possono diventare un riferimento per il turismo crocieristico visto che il Mediterraneo ha spostato verso Nord, lontano dalle coste africane, l’asse di gravitazione del mercato delle crociere. E riguardolo scalo etneo: “Per quanto riguarda il porto di Catania, oltre alle merci ed al traffico ro-ro, l’idea è quella di sviluppare anche il traffico turistico fatto di crociere e di yacht con la creazione di una marina per maxi yacht”, spiega Pasqualino Monti.
La scrivania del neo eletto presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar di Sicilia occidentale si è riempita presto di una richiesta d’intervento proveniente dal territorio di Trapani. A fine luglio è arrivata una nota congiunta da parte della Federazione Italiana Artigiani e Commercianti, Confesercenti e Confcommercio in cui è stato richiesto il ripristino funzionale della stazione marittima del Porto di Trapani, realizzata 20 anni fa e attualmente in condizioni disastrose, inagibili per i servizi igienici e i servizi di sosta e ristorazione.
Le associazioni di categoria hanno evidenziato come: “Scelte private non sempre coerenti con una gestione portuale responsabile hanno provocano disservizi e risentimenti, con la conseguenza di fare del porto di Trapani una sorta di accampamento confuso”.
Per quel che riguarda la cronaca recente, in occasione della presentazione della nuova Autorità di Sistema a Palermo, ancora il presidente Pasqualino Monti ha dichiarato di contare sulla possibilità di avere entro il 12 agosto tutti gli organi di Sistema costituiti, per iniziare a preparare il Piano Operativo triennale”.