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Catania – Il punto di Luigi Bosco sui cantieri aperti e sul futuro della città

Desiree Miranda

Catania – Il punto di Luigi Bosco sui cantieri aperti e sul futuro della città

mercoledì 09 Agosto 2017

“Via Castorina pronta per settembre” e si pensa alla sicurezza in circonvallazione

CATANIA – Ha lasciato la carica di assessore comunale ai Lavori pubblici circa un mese fa per occuparsi delle Infrastrutture alla Regione, ma è Luigi Bosco rimane sempre a Catania “con il cuore” e, dice, “continuo ad aggiornarmi con occhio affettuoso”. “Sono andato via – dichiara in un’intervista al Quotidiano di Sicilia – con la consapevolezza di potere continuare a essere utile a Catania”.
Bosco ha lasciato volutamente la città con la voglia di fare parte del Governo Crocetta, di cui tesse le lodi, soprattutto in ambito economico. “A me faceva tanto piacere andare a Palermo – spiega l’assessore – e il sindaco Enzo Bianco è stato ben felice di dare il suo consenso a quest’operazione che tutto sommato è un riconoscimento dell’attività che è stata fatta in città”.
A distanza di un mese dal suo trasferimento però, il posto di assessore comunale è ancora vacante. “Io – afferma Bosco, non lasciando trapelare nessuna indiscrezione – non ne ho parlato con il sindaco. Aspettiamo il 5 novembre e torno io”, dice scherzando. “L’importante, comunque, – aggiunge – è che i cantieri vengano seguiti, perché solo così vanno avanti, ed è quello che sta accadendo”.

L’assessore Bosco parla del Tondo Gioeni
che definisce “una patata bollente ereditata dal passato”. Spiega che a portarlo alla decisione di abbatterlo erano problemi sia di tipo burocratico/economico che tecnico. Da una parte “occorreva – dichiara – portare avanti un vecchio appalto in corso che prevedeva diverse opere tra cui anche l’abbattimento del ponte di Ognina. L’impresa aveva già anticipato quattro milioni di euro e rischiava di fallire”. Dall’altra parte la resistenza del ponte era molto inferiore a quella prevedibile. “Andava da 100 a 190 e avrebbe dovuto essere di 300”. Nonostante ci fosse alcune soluzioni “seppur costose”, diverso era il problema dell’altezza del ponte. “Troppo basso – sostiene – e quindi inaccettabile in una terra sismica come la nostra”. Scavare però “sarebbe stata un’incognita perché quello che c’è li sotto non lo sa nessuno, non c’è una mappatura”.
I lavori di messa in sicurezza e abbellimento del muro vanno avanti dunque come pure quelli del collegamento di via Giuffrida Castorina. “La strada è già tracciata. Si devono fare gli asfalti e credo che sarà percorribile a settembre, anche se poi si dovrà fare un progetto di completamento.  Già adesso comunque – aggiunge  Bosco – snellirà molto il traffico. I tempi per il muro dovrebbero essere più o meno uguali”. Tra i problemi della circonvallazione di Catania, però, non  c’è solo la viabilità: manca anche la sicurezza per i pedoni, soprattutto nella zona della Cittadella universitaria dove, recentemente, è stato investito e ucciso un ragazzo sulle strisce pedonali. C’era un ponte che permetteva l’attraversamento ma, come quello di Ognina e quello del Tondo Gioeni, è stato abbattuto. Secondo Bosco c’è la possibilità di fare un passaggio sotto-stradale per risolvere il problema. “Poiché lì la strada è molto alta, si tratterebbe solo di scavare senza dovere scendere dei gradini”. Il progetto non esiste ancora “ma c’è lo studio di fattibilità e non costerebbe molto. È una delle opere che ho proposto al sindaco Bianco”.
Tra i grandi progetti in corso a Catania quello per Corso dei Martiri sembra una grande incognita. Se da una parte “sono stati fatti i primi bandi per le opere di urbanizzazione a carico dei privati con il meccanismo delle pubbliche”, afferma Bosco, dall’altra il progetto si compone di tanti piccoli progetti che fanno sì che l’iter sia di per sé complicato. “Il problema – conclude – è che data la depressione economica ci vuole coraggio ad investire per i privati, ma dobbiamo avere un sano ottimismo. Inoltre servirebbero importanti interventi di cucitura con il resto della città”.

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