Furti nelle case, 30% in più rispetto al 2016 - QdS

Furti nelle case, 30% in più rispetto al 2016

Michele Giuliano

Furti nelle case, 30% in più rispetto al 2016

martedì 22 Agosto 2017

Nelle grandi città del Paese il numero delle “visite” negli appartamenti ammonta a 25 al giorno. Il fenomeno è cresciuto del 16,5% a Catania e del 15,4% a Palermo

Anche se i dati sono confortanti per la Sicilia, comunque resta essenzialmente un fenomeno da tenere sotto controllo quello dei furti in appartamento.
A conclusione dell’anno 2016 le forze dell’ordine hanno fatto segnare una sostanziale diminuzione di questo tipo di reati, specie nelle province di Palermo e Catania dove la contrazione è stata attorno al 15%, ma comunque si parla di migliaia di episodi ogni anno. Soprattutto in questo periodo con le famiglie in vacanza che lasciano le abitazioni sguarnite per giorni e giorni e i ladri possono entrare in azione indisturbati.
Complessivamente in Italia ogni due minuti un ladro si introduce in un appartamento per svaligiarlo. Con una media a livello nazionale di 80 abitazioni su 1.000. Il fenomeno riguarda soprattutto le grandi città, dove i dati parlano di ben 25 furti in casa ogni giorno.
A mettere in guardia gli italiani è la recente analisi elaborata da Confabitare, associazione proprietari immobiliari, guidata da Alberto Zanni, che ha messo a confronto i dati del primo semestre 2017 con quelli dello stesso periodo 2016, mostrando un incremento dei furti del +30% rispetto al 2016.
L’indagine, resa nota proprio a ridosso delle grandi partenze estive quando i proprietari lasciano sguarnite le loro abitazioni, mette a confronto le principali città italiane. Nel 2017 però, secondo Confabitare, proprio a Palermo e Catania si sono registrati un aumento di furti: specie nel territorio etneo, con un +16,5%, e poi segue Palermo con +15,4. Secondo l’associazione dei proprietari immobiliari la maggiore causa del fenomeno va ricercata nella generale situazione di crisi economica, mentre il 36% delle denunce per reato è da attribuirsi a stranieri senza permesso di soggiorno. Per questa ragione, Confabitare ha approntato un decalogo di consigli che, se attuati, possono contribuire a ridurre il rischio di cadere vittima di “visite indesiderate”.
 Ecco dieci semplici regole per mettersi al sicuro.
Anzitutto durante l’assenza non lasciare mai in casa oggetti di valore, gioielli e, ovviamente denaro sonante: qualora il quantitativo di preziosi fosse ingente, si consiglia il noleggio di una cassetta di sicurezza messa a disposizione da una banca.
Si consiglia poi di fotografare gli oggetti di valore che potrebbero essere oggetto di furto: ciò potrebbe servire ai fini di una eventuale ricerca e recupero della refurtiva.
Stare attenti poi a chiudere bene la porta d’ingresso e tutti gli altri possibili accessi, in particolare le finestre, i cortili interni e le terrazze attivando, qualora fossero presenti, i sistemi di antifurto elettronico. Solita raccomandazione per quanto concerne l’utilizzo di social network.
Facebook e Twitter possono risultare un’arma a doppio taglio e spargere la notizia della propria villeggiatura. Mai comunicare a estranei il periodo di assenza da casa e assicurarsi sempre che i propri figli non divulghino tale informazione attraverso chat e social network.
L’altro consiglio riguarda poi i preparativi delle vacanze che potrebbero essere un’ottima occasione per intrattenere rapporti con chi ci abita accanto: buona idea sensibilizzare i vicini affinché ci sia reciproca attenzione a rumori sospetti sul pianerottolo o nell’appartamento.
Nel caso, non esitare a chiamare il 113 o il 112. Può essere inoltre utile lasciare le chiavi di casa a una persona di fiducia che effettui visite regolari all’interno dell’abitazione.
Un vecchio espediente utilizzato dai topi d’appartamento è quello di telefonare al numero fisso dell’abitazione presa di mira e verificare la risposta: quindi, mai lasciare messaggi registrati sulla segreteria telefonica fornendo informazioni sul periodo di assenza.

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