Quasi un siciliano ogni quattro va a lavorare pure la domenica - QdS

Quasi un siciliano ogni quattro va a lavorare pure la domenica

Michele Giuliano

Quasi un siciliano ogni quattro va a lavorare pure la domenica

mercoledì 23 Agosto 2017

L’analisi della Cgia conferma che anche le piccole attività si sono dovute adeguare ai ritmi della Gdo. Fenomeno particolarmente accentuato soprattutto nelle località turistiche

PALERMO – I siciliani lavorano di domenica. Secondo un’analisi realizzata dall’Ufficio studi della Cgia e riferita al 2016, quasi il 24 per cento dei lavoratori isolani lavora nei giorni festivi, insieme a quelli della Valle d’Aosta, della Sardegna, della Puglia e del Molise. Non per nulla, i territori che hanno una maggiore vocazione turistico-commerciale. Una percentuale che comunque non si discosta molto dalla media nazionale, che si attesta intorno al 20 per cento.
In coda alla classifica tra le regioni italiane, invece, si posizionano l’Emilia Romagna (17,9 per cento), le Marche (17,4 per cento) e la Lombardia (16,9 per cento), con valori comunque alti. “La maggiore disponibilità di alcuni territori a lavorare nei weekend – dichiara il segretario della Cgia Renato Mason – va in gran parte ricondotta al fatto che buona parte del Paese ha un’elevata vocazione turistica che coinvolge le località montane e quelle balneari, le grandi città, ma anche i piccoli borghi. E quando le attività turistico-ricettive sono aperte anche la domenica, i settori economici collegati, come l’agroalimentare, la ristorazione, i trasporti pubblici e privati, i servizi alla persona, le attività manutentive, etc., sono incentivate a fare altrettanto”.
Rispetto agli altri Paesi europei, incredibilmente, l’Italia si posiziona negli ultimi posti della classifica tra chi lavora di domenica, sebbene il nostro Paese sia a fortissima vocazione turistica, in tutte le regioni e in tutte le stagioni. I dati della Cgia dicono che, nel 2015, in riferimento ai lavoratori dipendenti, la media dei 28 Paesi Ue era del 23,2 per cento (con punte del 33,9 in Danimarca, del 33,4 in Slovacchia e del 33,2 nei Paesi Bassi) mentre sul territorio nazionale la percentuale era del 19,5 per cento. Solo Austria (19,4 per cento), Francia (19,3), Belgio (19,2) e Lituania (18) presentano una percentuale inferiore a quella registrata nello Stivale. In totale, sono 4,7 milioni gli italiani che lavorano di domenica e nei festivi. Tra questi, 3 milioni e mezzo sono lavoratori dipendenti e gli altri sono autonomi (artigiani, commercianti, esercenti, ambulanti, agricoltori, etc.). Se un lavoratore dipendente su 5 è impiegato alla domenica, i lavoratori autonomi, invece, registrano una frequenza maggiore: quasi 1 su 4.
Il settore dove la presenza al lavoro di domenica è più elevata è, come lo è sempre stato, quello degli alberghi/ristoranti. È proprio nel week end, infatti, che queste attività svolgono la maggior parte delle proprie ore lavorative. Seguono il commercio, in particolare negozi di abbigliamento e centri commerciali, la Pubblica amministrazione, la sanità e i trasporti.
“Negli ultimi anni – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo – il trend degli occupati di domenica è aumentato costantemente sia tra i dipendenti che tra gli autonomi. Nel settore commerciale, grazie alla liberalizzazione degli orari introdotta dal Governo Monti, una risposta alla crisi è stata quella di aumentare i giorni di apertura dei negozi. Con la grande distribuzione e gli outlet che durante tutto l’anno faticano a chiudere solo il giorno di Natale e quello di Pasqua, anche le piccolissime attività, nella stragrande maggioranza dei casi a conduzione familiare, sono state costrette a tenere aperto anche nei giorni festivi per non perdere una parte di clientela”.

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