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Grande Fratello ti invito a controllarmi

Carlo Alberto Tregua

Grande Fratello ti invito a controllarmi

sabato 26 Agosto 2017

I cittadini ambiscono alla trasparenza

Quest’anno è entrata in vigore la legge 225/2016 che consente alla Pubblica amministrazione in genere, ma soprattutto all’Agenzia delle Entrate Riscossione, di accedere a qualunque banca dati del Paese. Cosicché, sono a disposizione di coloro che devono accertare imposte statali e locali e degli altri soggetti che li devono riscuotere, tutti i dati per raggiungere i contribuenti.
Questa apertura degli scrigni privati ha fatto storcere la bocca a molte persone, fra cui gli intellettuali, i quali protestano contro la supposta violazione della privacy.
Vi è inoltre da tenere presente che l’Italia è il Paese ove la grande maggioranza delle transazioni dei cittadini avviene usando la moneta contante  e non la moneta elettronica.
A prima vista questo fenomeno potrebbe apparire misterioso. Infatti, non c’è chi non veda che è molto più comodo pagare con carta di credito o bancomat, evitando il fastidio di prelevare il cash e il rischio di vedersi rubato il portafoglio. E allora, perché insistere con le transazioni in contanti?

In primo luogo, vi sono abitudini secolari, comprese quelle di nascondere il danaro sotto il materasso o sotto il pavimento, per paura che lo Stato ladrone se ne appropri.
In settant’anni non è mai capitato che lo Stato rubasse i soldi dai conti bancari dei cittadini, ad eccezione della famosa manovra lacrime e sangue del governo Amato del 1992, quando dai conti bancari furono prelevati di notte, forzosamente, gli importi pari allo 0,6% della consistenza finanziaria.
Fu una manovra di 92 mila miliardi di lire che rimise in sesto la situazione finanziaria del Paese, in vista dell’accordo di Maastricht che doveva poi deliberare la parità fra le monete nazionali e l’Euro e la sua entrata in vigore, che avvenne il 1° gennaio 2002.
Col passare dei decenni, l’evasione è aumentata: da più parti si stima che essa abbia raggiunto la ragguardevole cifra di 150 miliardi, pari quasi a sette punti di Pil, un fenomeno che non ha eguali in Europa.
Ancora più grave è la morosità, cioè le tasse e le imposte di cui sono state notificate le relative cartelle esattoriali, poi però non pagate dai cittadini.
 

George Orwell, con il suo famoso 1984, previde che nei seguenti decenni gli Stati avrebbero attivato il Grande Fratello, seppure con diverse finalità. Oggi, a distanza di 33 anni, il Grande Fratello italiano è una realtà. è un fatto negativo? a noi non sembra, perché i cittadini, quelli perbene che ambiscono ad una società equa, senza privilegi o ridotti all’osso, esigono trasparenza.
La trasparenza è un modo per mettere a confronto tutti i cittadini, per relegare nell’angolo i privilegiati e per fare una lotta senza quartiere a tutti quelli che usano la fiscalità generale, cioè le imposte che tutti noi paghiamo, per trarne un beneficio personale.
Chi non ama la trasparenza sta dall’altra parte della barricata, non è un Cittadino perbene, e neanche un cittadino, perché continua a tutelare i propri interessi personali a scapito dell’interesse collettivo.
L’evasione e la morosità sono due cancri, per cui le Istituzioni preposte al settore non devono avere nessuna tolleranza nei confronti né degli evasori né dei morosi. E neanche tolleranza verso la corruzione.

C’è chi giustifica l’evasione perché le Istituzioni non funzionano, con la conseguenza che forniscono servizi scadenti ai cittadini. Da più parti è stata invocata l’istituzione dell’Agenzia delle Uscite, che avrebbe il compito di controllare la qualità dei servizi e raffrontarli con i costi sostenuti. Tale Agenzia, in effetti, esiste già ed è la Corte dei Conti che nel suo meritorio lavoro dovrebbe e potrebbe essere fortemente potenziata.
Qualcuno ha definito l’evasione fiscale il pane avvelenato che l’evasore dà ai propri figli, perché lo squilibrio dei conti genera debito che le future generazioni dovranno pagare, anche in termini di forte riduzione delle loro pensioni. L’obbligo tributario ha una valenza etico-morale perché è evidente che gli evasori tolgono il pane dalla bocca dei contribuenti onesti.
Una Classe politica capace e corretta ha il dovere di gestire bene il settore delle entrate tributarie ma anche quello delle uscite.
Io, quale semplice cittadino, non ho paura di essere controllato in qualunque momento per certificare che pago tutte le tasse.

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