Trasporti, 114 opere entro il 2030 - QdS

Trasporti, 114 opere entro il 2030

Rosario Battiato

Trasporti, 114 opere entro il 2030

martedì 29 Agosto 2017

Nel Piano della Regione interventi per circa 32 miliardi di euro sino al 2050, ma la disponibilità è di circa 12. I settori più interessati sono quello ferroviario e autostradale. Ecco come potrebbe cambiare la Sicilia

PALERMO – Il futuro dei trasporti dell’Isola è già scritto, almeno per la Regione. Così come riportato nell’inchiesta dello scorso 2 agosto (“Piano trasporti, briciole per l’Isola”), all’interno del Piano trasporti siciliano è stato pianificato, sulla base dei vari fondi messi a disposizione da Stato e Ue, un investimento complessivo da circa 30 miliardi di euro (solo 12 disponibili) per le infrastrutture di trasporto dell’Isola fino al 2050. In questo flusso che solo apparentemente è imponente, in realtà si tratta di ben poca cosa rispetto agli investimenti già garantiti in altre Regioni (in Lombardia tra il 2010 e il 2015 investiti 10 mld), abbiamo controllato quali sono, secondo i tecnici della Regione, le operazioni in prossimità e quelle a più largo raggio.

Cominciamo dalla disponibilità.
Il quadro economico di sintesi prevede un costo complessivo da 32,2 miliardi per cinque ambiti principali (ferroviario, stradale, logistico, marittimo, aereo) e per tre differenti periodi (breve, con funzionalità entro 2020, medio, con funzionalità entro il 2030, lungo, con funzionalità entro il 2050). La porzione più sostanziosa è dedicata al settore ferroviario (17,1 miliardi, disponibilità di 5), segue quello stradale (10 miliardi, disponibilità di 1,8), e quindi il marittimo (491 mln, disponibilità di 139), il logistico (239 mln, disponibilità di 217) e l’aereo (97 milioni già disponibili). La disponibilità complessiva delle risorse è pari a poco più di 12 miliardi.
Andando nel dettaglio, scopriamo che lo scenario breve riguarda ben 48 opere che sono in costruzione e, nella maggior parte dei casi, già con tutti i fondi disponibili. Uno degli interventi più sostanziosi, almeno per le ferrovie, è a cura di Rfi e riguarda il “raddoppio e variante di tracciato della tratta Campofelice-Castelbuono” (414 milioni). L’Anas, che proprio di recente ha visto l’approvazione del contratto di programma 2016-2020 da parte del Cipe con una spesa nazionale da 29 miliardi (in Sicilia 1,5 miliardi per 13 interventi), registra diversi interventi. Due sono particolarmente costosi e riguardano il collegamento viario Ragusa-Catania SS514-SS194 (815 milioni di euro, lavori aggiudicati e non ancora in costruzione) e il secondo lotto della Canicattì-Caltanissetta, attualmente in costruzione, che vale poco meno di un miliardo. Per gli interventi di manutenzione straordinaria da qui al 2020 si prevede circa un miliardo di euro, anche se la cifra più sostanziosa (circa 863 milioni di euro) sarà indirizzata verso la rete autostradale A19.
Per il medio periodo, cioè entro il 2030, si prevedono un’altra sessantina di opere. In diversi casi si tratta di operazioni ancora ferme alla fase di progettazione (preliminare, esecutiva o definitiva). In altri casi, ad esempio per la realizzazione del “lotto 16: Gela Est sulla Siracusa-Gela”, a cura del Consorzio autostrade siciliane, si è ancora alla stima dei costi.
L’unica opera relativa al lungo periodo si trova allo studio di fattibilità, si tratta del raddoppio della tratta Patti-Castelbuono che varrà poco meno di 4 miliardi di euro.
Per la “realizzazione e messa a norma delle superfici eliportuali previsti all’interno del Piano Vario delle Infrastrutture eliportuali”, operazione da 30 milioni di euro, i tempi previsti sono incasellati alla voce “vario”. Nel complesso si tratta di circa 114 opere per 32 miliardi di costi complessivi e una disponibilità di 12.

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