Pernottamenti, Sicilia di passaggio - QdS

Pernottamenti, Sicilia di passaggio

Adriano Agatino Zuccaro

Pernottamenti, Sicilia di passaggio

giovedì 31 Agosto 2017

Eurostat: regione più visitata in Europa è quella della Canarie (94 mln), poi Ile de France (77 mln) e Catalogna (75). Da noi 13,3 mln, peggio di Malta e Croazia. Senza programmazione fuori dalla top 30

Con 94 milioni di pernottamenti nel 2015 le Isole Canarie in Spagna sono la destinazione più popolare dell’Unione europea. Il Veneto (63,3 milioni), al sesto posto della classifica, è la meta italiana più amata dai turisti secondo gli ultimi dati Eurostat. Nelle prime trenta troviamo anche Toscana (undicesima), Lombardia (tredicesima), Emilia-Romagna (quattordicesima), Lazio (diciannovesima) e Provincia autonoma di Bolzano (ventunesima). La Sicilia si ferma a quota 14,5 milioni di pernottamenti nel 2015 (nel 2016, secondo i primi dati dell’Osservatorio turistico regionale sarebbero 13,3 mln). Nelle prime 30 Regioni turistiche, sei sono spagnole, sei francesi e sei italiane. Previsioni positive per l’Isola arrivano da gruppi italiani di tre o più persone che, secondo i dati Agi, nel periodo giugno-agosto 2017 hanno prediletto la Sicilia.

“Il turismo fa viaggiare l’economia della Sicilia, in affanno su molto altro. è un treno la cui marcia sostenuta nell’ultimo periodo, permette di intravedere una luce che fa capolino oltre il tunnel. Un settore trainato con decisione da Palermo, già patrimonio dell’umanità nella sua connotazione arabo-normanna, e ora Capitale della cultura 2018. Un comparto che prova ad assumere peraltro anche una dimensione ‘leggera’, in alcuni casi social”.

Affermazioni ottimistiche che provengono da un articolo pubblicato a luglio dall’Agi (Agenzia giornalistica italiana) e che vanno lette alla luce del secondo virgolettato: “Il numero di passeggeri negli aeroporti dell’Isola è cresciuto dell’8,9 per cento e la crescita nei porti siciliani è stata robusta. Negli ultimi anni l’offerta è cresciuta, con un incremento dei posti letto del 6,7 per cento, soprattutto con riferimento alle strutture alberghiere di migliore qualità e ai bed and breakfast”.
Bene, dunque, gli arrivi negli aeroporti e nei porti siciliani ma tale dato non si traduce in automatico in ricchezza e in pernottamenti per l’Isola. Tanti, infatti, sono gli isolani che rientrano a casa per trascorrere a casa le vacanze e tanti sono i turisti che approdano sull’Isola per un breve passaggio in attesa di un volo per altre mete. Il dato del 6,7%, inoltre, investe le strutture alberghiere di migliore qualità mentre il grosso dei pernottamenti investe strutture di media qualità. Nel 2016, infatti, l’Osservatorio turistico regionale ha registrato complessivamente 13,3 milioni di pernottamenti in Sicilia. Un dato provvisorio e in attesa di validazione da parte di Istat-titolare dell’indagine che se venisse confermato rappresenterebbe un passo indietro rispetto alla performance certificata del 2015: 14,5 milioni di pernottamenti.
Nel 2016, intanto, il numero di notti trascorse negli stabilimenti di alloggi turistici nell’Unione Europea raggiunge i 2,8 miliardi, in crescita del 2,0% rispetto al 2015. A partire dal 2009 c’è stato un aumento costante del numero di notti trascorse negli stabilimenti di alloggi turistici nell’Ue, in particolare guidati dall’incremento delle notti trascorse dai non residenti dello Stato membro.
Nel 2016, la Spagna (454 milioni di notti, + 7,8% rispetto al 2010) ha accentuato il suo vantaggio, davanti alla Francia (395 milioni, -4,6%) e Italia (395 milioni, + 0,5%), Germania (390 milioni, + 2,8%) e Regno Unito (292 milioni, -4,5%). Queste stime anticipate, che includono le notti trascorse sia per affari che per piacere, provengono da un articolo pubblicato da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea.
Tornando ai dati consolidati del 2015, le Canarie sono state la Regione più visitata, seguita da Ile de France, Catalogna, Jadranska Hrvatska, Baleari, Veneto, Andalusia, Costa Azzurra, Rhone-Alpes e Londra. La Francia ha tre regioni nelle dieci più popolari con Parigi e l’Ile de France (76,8 milioni di notti, al secondo posto nell’Ue), la Provenza-Costa azzurra (54,6 milioni) e il Rhone Alpes (48,7 milioni). La Croazia Adriatica arriva al quarto posto nell’Ue (68,1 milioni di notti).
Sempre secondo Eurostat, nel 2015 il 58% degli europei ha trascorso le vacanze nel proprio paese, il 26% in un altro Stato membro dell’Ue, poco meno del 16% delle notti sono trascorse in destinazioni extra-Ue.
 

 
Turismo in Europa: quasi del tutto un affare interno
 
Nell’Unione Europea il turismo è soprattutto un affare interno. Quasi il 90% dei pernottamenti nell’Ue sono spesi dai residenti dell’Ue stessa, il che significa che i turisti provenienti dall’esterno dell’Ue rappresentano solo il 10% circa del totale. Quando viaggiano, i residenti dell’Unione europea spendono quasi l’85% dei pernottamenti all’interno dell’Ue, solo il 15% per destinazioni extra-Ue.
USA e Turchia sono le destinazioni principali – in termini di notti trascorse – per i residenti dell’Ue quando si recano all’estero.
Queste informazioni, estratte da un articolo pubblicato da Eurostat, mostrano che tra le prime 30 regioni turistiche del 2015 in termini di pernottamenti, sei erano situate in Spagna (Canarias, Cataluña, Illes Balears, Andalusia, Comunidad Valenciana e Comunidad de Madrid), Francia (Île-de-France,Provence-Alpes-Côte d’Azur, Rhône-Alpes, Linguadoca-Rossiglione, Aquitania e Bretagna) e Italia (Veneto,Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Provincia autonoma di Bolzano / Bolzano). Inoltre, in Germania (Oberbayern, Berlino, Meclemburgo Vorpommern e Schleswig-Holstein) con quattro delle prime 30 regioni turistiche dell’Unione Europea, due in Grecia (Notio Aigaio e Kriti) e Austria (Tirolo e Salisburgo) e uno in Irlanda (sud e orientale), in Croazia (Jadranska Hrvatska), nei Paesi Bassi(Noord-Holland) e il Regno Unito (Inner London).
Nel 2015, più di una notte su 4 è stata spesa all’esterno dell’Ue da residenti del Regno Unito(28,4% nel 2013) e dell’Estonia (27,9%). Sono seguiti da quelli del Belgio (23,1%), della Croazia (20,5%), Lituania e Austria (entrambi 20,3%) e Lussemburgo (20,2%). Al contrario, meno di una ogni 10 le notti spese all’esterno dell’Unione europea dai residenti della Romania (1,0%), della Grecia (5,6%), della Repubblica ceca(7,2%), Portogallo (7,0%), Francia (7,1%), Bulgaria (7,7%), Spagna (8,0%), Polonia (8,1%) e Slovacchia (9,7%).
 

 
Sono mare, cibo e cultura le carte vincenti dell’Isola
 
CATANIA – “Un’altra estate in crescita a due cifre”. Parla in modo soddisfatto l’assessore regionale al Turismo della Regione Sicilia, Anthony Barbagallo, facendo un bilancio del settore nella nostra regione. “Registriamo una media del 19% nel mese di giugno, – dice – e anche se di luglio e agosto non abbiamo il dato definitivo, sappiamo già che a luglio alcune zone, come quelle del Sud-Est, hanno superato il 30% e Cefalù è intorno al venti. Possiamo dire quindi: un’altra estate di boom. – aggiunge – Un trend che ci soddisfa molto anche perché l’anno scorso l’abbiamo chiuso a +21,6% quindi sono due anni consecutivi di crescita assoluta”, dichiara Barbagallo.
Numeri in crescita a cui però la Sicilia non è abituata benché ricca di bellezze naturali e architettoniche, con moltissimi siti riconosciuti dall’Unesco quale patrimonio mondiale. Ciò che ha permesso il cambio di rotta, secondo l’assessore regionale al turismo Anthony Barbagallo, “è una programmazione accurata e pianificata”, dichiara. “L’obiettivo è di pubblicare il calendario delle manifestazioni turistiche del 20128 entro il 30 settembre”, dice. Le strutture ricettive regionali, 6.186 in totale secondo quanto comunica Barbagallo, “riescono a rispondere bene alle esigenze con una grande crescita di B&B” e, seppure ci sono settori che riescono a trainarne altri, “c’è un maggiore equilibrio rispetto all’anno scorso”. L’enogastronomia è di certo un cavallo vincente, ma è “la balneazione la roccaforte della Sicilia e sta andando molto bene anche il settore cultura”, spiega Barbagallo.
Grande impulso alla conoscenza e al turismo slow, inoltre, è data dai percorsi su treni storici collegati a importanti sagre e fiere regionali. Un tipo di turismo lento e sensoriale che attrae turisti e locali, facendo registrare il sold out in tutte le corse.

Desirée Miranda

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