In Sicilia una discarica su due non conforme ai controlli - QdS

In Sicilia una discarica su due non conforme ai controlli

Rosario Battiato

In Sicilia una discarica su due non conforme ai controlli

martedì 05 Settembre 2017

L’Arpa ha pubblicato i risultati del monitoraggio 2016: irregolari circa 270 impianti su 500. Record per Agrigento: su 160 verifiche, bocciate oltre la metà delle strutture

PALERMO – Un’emergenza rifiuti senza fine anche sul fronte degli impianti: in Sicilia ci sono stati circa 270 controlli non conformi su un totale di 500, più di uno su due è risultato irregolare. Nel mirino non solo le discariche abusive, perché anche le strutture autorizzate alla gestione dei rifiuti dimostrano delle lacune evidenti. Nel mirino c’è soprattutto il suolo, ma anche le altre matrici ambientali e i contenuti documentali e tecnici. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Arpa che registra il controllo rifiuti per l’anno scorso.

A definire le regole è l’articolo 197 del D.lgs. 152/2006 e S.m.i.
, richiamato dall’art. 3 della L.R. 08/04/2010 n. 9, che assegna alle Province (oggi Liberi consorzi comunali) la “competenza, in linea generale – si legge nel documento dell’Agenzia – delle funzioni amministrative concernenti la programmazione ed organizzazione del recupero e smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, tra cui il controllo periodico su tutte le attività di gestione, di intermediazione e di commercio dei rifiuti, ivi compreso l’accertamento delle violazioni”.

Attualmente ci sono due tipologie di strutture soggette al controllo
: gli impianti di recupero e/o smaltimento rifiuti Ippc (Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) dotati di Autorizzazione integrata ambientale (Aia) sulla base del Piano di monitoraggio e controllo (Pmc) e gli altri impianti di gestione rifiuti e/o nel cui ciclo produttivo si generano rifiuti su richiesta, in genere, dell’Autorità giudiziaria ed in casi di particolare rilevanza a seguito di esposti, segnalazioni, etc.
Nell’ambito delle competenze richieste agli uffici provinciali dell’Agenzia nella fase di approvazione e gestione delle discariche, assume centralità il “Piano di sorveglianza e controllo” che prevede tutte le misure necessarie per prevenire i rischi di incidenti causati dal funzionamento della discarica, ma anche i parametri da monitorare e la frequenza. Per quanto riguarda la mitigazione degli effetti sull’ambiente sull’ambiente circostante, si prevede la verifica dell’efficienza di tutte le sezioni impiantistiche, ma anche la verifica dell’efficacia delle misure adottate per ridurre i rischi per l’ambiente, il tempestivo intervento, la definizione dei parametri da monitorare, l’addestramento e la formazione del personale e l’accesso ai dati di funzionamento e ai risultati delle campagne di monitoraggio.
A proposito del monitoraggio, è il D.lgs. 36/2003 a definire quelli che sono i parametri oggetto di controllo all’interno del Piano di sorveglianza: acque sotterranee, acque di drenaggio superficiale, percolato, gas di discarica, qualità dell’aria, parametri meteoclimatici, stato del corpo della discarica. I controlli, effettuati per le tre differenti tipologie di impianti (impianti di recupero e smaltimento autorizzati Aia; discariche non autorizzate o per altre forme di gestione illecita di rifiuti; richieste specifiche presso attività produttive), sono stati poi classificati in documentali/tecnici e analitici e sulla base delle varie matrici ambientali (suolo, fanghi, rifiuti, acqua, percolato, gas di discarica, agenti fisici).
I risultati non sono stati particolarmente felici. In assoluto ci sono stati circa 270 controlli non conformi, con segnalazioni all’Autorità giudiziaria, su circa mezzo migliaio. Il record spetta certamente ad Agrigento con quasi 160 controlli e più della metà risultati non conformi. Maggioranza schiacciante di non conformità in provincia di Palermo, 58 su 68, mentre su Catania non ci sono stati risultati. La tipologia di matrice più coinvolta è stata quella del suolo, circa 70 non conformità su 80.

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