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Catania – Playa, controlli da potenziare per evitare gli scarichi abusivi

Antonio Borzi

Catania – Playa, controlli da potenziare per evitare gli scarichi abusivi

mercoledì 23 Dicembre 2009

I canali si ostruiscono spesso e inquinano le spiagge. Zone della città non allacciate ai depuratori. “Sono il vero problema da affrontare”, spiega l’assessore all’Ecologia, Mignemi

CATANIA – Una risorsa naturale quasi inestimabile. Ecco quello che rappresenta la Playa di Catania con i suoi 8 km di spiaggia da sfruttare a pochi passi dal centro cittadino. Senza calcolare l’ulteriore vicinanza all’aeroporto di Fontanarossa. Un punto fondamentale dunque per realizzare quel progetto che vede la città principale protagonista nel turismo.
Ma il nome della Playa negli ultimi anni è stato spesso accostato a quello di inquinamento, sprechi, carenza di progettualità, degrado. Infatti nella mentalità comune è stato spesso pensato il suo mare come uno specchio d’acqua imputridito dagli scarichi dei torrenti. E quasi ogni pomeriggio quando i bagnanti osservavano il mare invaso da buste della spesa e rifiuti vari non potevano pensare diversamente. A tutto questo si deve sommare lo spettacolo impietoso e sotto gli occhi di tutti dei rifiuti lungo i corsi d’acqua che poi si riversano a mare.
Abbiamo dunque chiesto come l’amministrazione si stia muovendo per proteggere questa risorsa naturale. L’ing. Giarrusso, dagli uffici comunali, assicura che “il Comune è intervenuto per convogliare gli allacci fognari verso i depuratori. Interi quartieri come Librino sono a norma mentre restano scoperte zone cittadine come Picanello che non ha un allaccio ai depuratori. In questo caso gli impianti fognari vengono smaltiti a perdere nel sottosuolo per evitare che sfocino a mare provocando danni”. L’assessore all’Ecologia, Domenico Mignemi, conferma i dati e sottolinea come “siano stati fatti interventi di pulizia lungo i canali per liberarli dai detriti e permettere al depuratore di funzionare a pieno regime. Inoltre stiamo puntando nel potenziare i controlli contro gli scarichi abusivi che rappresentano il vero problema da affrontare”.
Ma se la principale risorsa del luogo, il mare, è stata guarita cosa resta da fare per permettere lo sviluppo della zona? Sembra infatti desolante lo scenario che vede, da una parte una lunga schiera di stabilimenti balneari, mentre dall’altra una totale assenza di esercizi commerciali con i due hotel di lusso a fare da autentiche cattedrali nel deserto. Anche in questo caso le cose dovrebbero cambiare con l’approvazione del Pua che dovrebbe dare un grande impulso alla playa. Per arrivare dove? La risposta arriva dall’assessore al Turismo, Scalia, che afferma come “Nel 2012 Catania ospiterà la conferenza mondiale dei tour operator e non possiamo arrivare all’appuntamento impreparati. Se sfrutteremo tutte le risorse al massimo Catania potrà ambire ad essere uno dei punti di riferimento del turismo nazionale e internazionale”.
 

 
Il sindacato balneari. Destagionalizzare con l’idea di un “Parco del Mare”
 
Il presidente del Sib (il Sindacato dei balneari) Giuseppe Saffo che ha confermato come le cose stiano cambiando grazie alla collaborazione dell’amministrazione: “Ho vissuto – spiega – diversi mutamenti di pensiero dei nostri amministratori e piano piano si stanno convincendo che siamo a Catania e che ha un’importanza non solo per i catanesi ma anche per i turisti”. Sviluppo del turismo che, come ricordato più volte, passa per una corretta tutela ambientale: “Noi vigiliamo affinché siano rispettate tutte le norme ambientali. è anche utile ricordare come la zona è stata trasformata da bassa valenza turistica ad alta valenza turistica. Un cambiamento voluto dagli amministratori che però a volte si dimenticano di aver fatto questa legge e non ci invitano ai giusti tavoli. Noi portiamo avanti il nostro progetto del “parco del mare” che con la sue attività commerciali decentrate potrà dare impulso a quella destagionalizzazione spesso affossata da una lenta concessione di licenze e autorizzazioni dagli organi competenti”.

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