Repubblica Dominicana, meta imperdibile per gli amanti del turismo ecosostenibile - QdS

Repubblica Dominicana, meta imperdibile per gli amanti del turismo ecosostenibile

redazione

Repubblica Dominicana, meta imperdibile per gli amanti del turismo ecosostenibile

martedì 12 Settembre 2017

Per i visitatori paesaggi incontaminati e tantissime attività da svolgere a diretto contatto con la natura del luogo

in collaborazione con ITALPRESS
 
ROMA – La Repubblica Dominicana è una destinazione imperdibile per tutti gli amanti del turismo ecosostenibile. Lambita dall’Oceano Atlantico a Nord e dal Mar dei Caraibi a Sud, attraversata in lungo e in largo da fiumi e laghi, coperta da foreste e da un sistema montagnoso centrale, vanta una ricchissima biodiversità grazie al clima tropicale che favorisce le attività all’aria aperta tutto l’anno.
Da Nord a Sud si possono trovare diversi paesaggi naturali e tante attività da scoprire. Ecco alcune mete selezionate per i viaggiatori più curiosi e avventurosi.
Loma Ortega è la meta per eccellenza per tutti gli amanti dell’escursionismo. Si trova a pochi chilometri dalla città di La Vega e offre grandi attrazioni naturali come la Valle di Cibao, una gola immersa tra le catene montuose della Cordigliera centrale e settentrionale. Negli ultimi 20 anni è stato attuato un piano di rimboschimento, con circa 500.000 alberi e oltre 35 specie autoctone. Lo scopo di questa azione è quella di riqualificare la zona riportandola al suo stato originario e permettere ai visitatori di immergersi nel verde e concedersi momenti di relax respirando aria fresca di montagna. Loma Ortega comprende una proprietà di oltre 4,5 milioni di metri quadrati bonificata per il 95% e potrebbe diventare un modello di gestione replicabile permettendo così l’ampliamento delle aree verdi e valorizzando l’attrazione turistica naturale della Repubblica Dominicana.
Rimanendo all’interno della provincia di La Vega, è possibile raggiungere Jarabacoa, ridente cittadina tra le montagne, famosa per le sue colture di fragole, il clima sempre mite e per la presenza di bellissimi fiori che le hanno valso il soprannome di “Città dell’eterna primavera”. Qui si trovano fiumi e cascate come quelle del Jimenoa e del Baiguate.
Poi vi sono la Riserva naturale Ebano verde, formata da una foresta dove la biodiversità la fa da padrona, e il Salto di Jimenoa, un’incantevole cascata di acqua cristallina, situata all’interno di una zona protetta, oasi perfetta sia per chi vuole rilassarsi tra le verdi colline godendo di una piacevole brezza sia per gli amanti degli sport estremi come canyoning, rafting sul fiume e parapendio.
Nel cuore della Valle del Cibao e ai piedi della Riserva naturale Loma Quita, una delle più importanti del paese, si trova un modello di sviluppo sostenibile: Rancho Don Lulù, situato all’interno di un remoto villaggio a Nord di San Francisco de Macoris. Il Rancho si propone come meta ideale per chi vuole immergersi nella natura. La progettazione e realizzazione è stata portata avanti dalla famiglia Amarante e la denominazione del complesso deriva dal soprannome del capofamiglia che era appunto Don Lulù, uno dei precursori del progetto. Oltre a creare una fonte di reddito e nuovi posti di lavoro, la nascita di questo complesso ha permesso la conservazione e la valorizzazione della riserva in cui è immerso. I visitatori possono godere così della bellezza del paesaggio e gustare i diversi piatti tipici dominicani proposti dal rancho.
La Repubblica Dominicana riesce a sorprendere anche gli appassionati del turismo botanico. La Riserva naturale nella provincia di Salcedo sorge tra le province di Espaillat e di Hermanas Mirabal. Qui, cresce in tutto il suo splendore la Salcedoa Mirabaliarum, una pianta rara tipica di questa zona che nasce tra i 500 e gli 800 metri sul livello del mare e raggiunge fino ai 6 metri di altezza. Per raggiungere la riserva naturale bisogna affrontare un percorso, a piedi, di media difficoltà lungo quattro chilometri, tra le montagne, immersi nei paesaggi della foresta pluviale. In lontananza si può godere inoltre della vista del Parco Nazionale della regione del Choco. Prima di diventare una zona protetta, l’area della riserva era utilizzata per la coltivazione del taro e per il pascolo del bestiame e oggi garantisce la conservazione di ambienti naturali unici e spettacolari.

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