Sommerso dilagante, agosto "nero" in tutta la Sicilia - QdS

Sommerso dilagante, agosto “nero” in tutta la Sicilia

Michele Giuliano

Sommerso dilagante, agosto “nero” in tutta la Sicilia

giovedì 14 Settembre 2017

Nel mese scorso scoperti decine di lavoratori irregolari e aziende non in regola: fenomeno dilagante. Dall’agricoltura al settore turistico, passando per l’edilizia: i comparti più colpiti

PALERMO – Nulla sembra poter arrestare la valanga fuori controllo del lavoro nero in Sicilia. Un fenomeno per il quale ci troviamo nei posti più alti della classifica delle regioni italiane stilata dalla Cgia di Mestre a consuntivo del 2016. Poco meglio soltanto rispetto a Calabria e Campania, la Sicilia registra la presenza di circa 306.900 irregolari e un peso dell’economia sommersa su quella ufficiale pari al 7,8 per cento.
In parole povere, i siciliani evadono tra imposte e contributi non versati circa 3,2 miliardi di euro all’anno, con un aumento, rispetto al triennio precedente, di poco meno del dieci per cento. E i risultati dati dai controlli effettuati durante questa estate ancora in corso confermano l’andamento in atto.

Un fenomeno che riguarda tutti i settori indistintamente, dall’agricolo al turistico
. Uno degli ultimi blitz, predisposto dai Carabinieri, fra Monreale e Camporeale, ha trovato, su 27 vendemmiatori controllati, 21 irregolari, in buona parte stranieri, sfruttati per 30 euro al giorno. Stessa situazione rinvenuta nei controlli effettuati a Gibellina, durante la raccolta dei meloni, a Ragusa, o in provincia di Catania, tra Biancavilla, Paternò e Palagonia. Che confermano quanto denunciato dai sindacati, che stimano in circa il 50 per cento dei lavoratori totali il sommerso nel settore agricolo.
Non si scherza neanche nel settore della ristorazione, che vive nella stagione estiva il picco delle presenze, e si organizza di conseguenza, spesso irregolarmente. Controlli da parte della Guardia di Finanza di Canicattì che, in uno degli ultimi blitz, ha individuato in un noto locale della movida 9 lavoratori non assunti, impiegati nei servizi di sala, bar e cucina. Anche a Modica, nel ragusano, la Guardia di Finanza ha scoperto 14 lavoratori in nero, di cui 2 minorenni, all’interno di in villaggio turistico. Catania non è da meno. In altissima stagione gli agenti del commissariato Borgo-Ognina hanno scoperto uno stabilimento balneare a Vaccarizzo in cui risultava “mai assunto” addirittura il 50 per cento del personale. La Questura, al riguardo ha voluto puntualizzare che in appena tre mesi, a partire da giugno, i controlli negli esercizi pubblici cittadini hanno fatto emergere oltre 200 lavoratori impegnati completamente in nero.
Niente contratto, pochissimi diritti. E sempre il settore turistico registra ulteriori irregolarità anche in provincia di Caltanissetta. Militari delle fiamme gialle, durante un controllo in una società del settore dei parchi di divertimento acquatici e tematici, hanno scoperto 25 dipendenti non regolari, dei quali 9 completamente in nero.
Anche il settore edile ha subito diversi controlli che hanno portato alla luce situazioni di sommerso. A Siracusa, la Guardia di Finanza ha scoperto 23 operai impiegati completamente in nero, per complessivi 2.783 giorni lavorati, in due società edili di Avola che hanno cantieri aperti anche a Noto e Pachino, a carico delle quali sono state emesse sanzioni per oltre 60.000 euro. Anche a Favara i controlli hanno portato alla luce lavoro sommerso, in questo caso in una lavanderia industriale della cittadina. Ben 5 lavoratori su 6 erano completamente sforniti di un qualunque tipo di contratto e anche la struttura utilizzata per le attività non rispettava le norme vigenti, in quanto non dotata di un pozzetto per lo scarico delle acque reflue industriali, che avveniva quindi nelle fogne urbane. Il titolare è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento, e l’attività sospesa.

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