Infrastrutture, il girotondo della politica - QdS

Infrastrutture, il girotondo della politica

Rosario Battiato

Infrastrutture, il girotondo della politica

giovedì 05 Ottobre 2017

Ad ogni elezione temi e posizioni sono sempre gli stessi: Ponte, treni e autostrade. Poi tutti i buoni propositi tornano in soffitta. L’immobilismo siciliano attraverso un dibattito elettorale che sarebbe stato vecchio già dieci anni fa

PALERMO – “A volte ritornano” non è soltanto l’edizione italiana della prima raccolta di racconti di Stephen King, ma il sottotitolo perfetto per tutti i temi collegati alle infrastrutture e ai trasporti che ad ogni elezione regionale, con puntualità terrificante, si ripresentano nei programmi dei candidati. Poi, come al solito, si rimettono in soffitta, in attesa della nuova tornata.
Il “ritornante” più famoso è certamente il Ponte sullo Stretto, indiscusso protagonista di campagne elettorale regionali e nazionali, sempre citato e strattonato, mai avviato se non per la società omonima, posta in liquidazione, e qualche opera propedeutica. Scomparso dai radar governativi nel 2012, all’epoca c’era Monti, è un’opera considerata strategica anche per il corridoio Ten-t Scandinavia-Mediterraneo, l’infrastruttura comunitaria che collegherà il Nord Europa con Germania e Sud Italia fino a Malta.
 
Nell’Isola il collegamento veloce Palermo-Catania-Messina, così come lo definisce Rfi, dovrebbe costituire soltanto un pezzo di questo percorso infrastrutturale a più ampio raggio che riguarderà anche il passaggio dalla Sicilia alla Calabria. Il Ponte è il pezzo mancante perché avrebbe dovuto permettere il passaggio da una sponda all’altra senza i lunghi tempi di attesa dell’imbarco sui traghetti.
I nostri politici, spesso protagonisti per anni della vita politica romana, sono sempre pronti a riproporre la vecchia ricetta. Alla fine di settembre Renato Schifani, direttamente da Messina, ha inaugurato il comitato elettorale di Nino Germanà, che appoggerà il candidato di centro-destra Nello Musumeci, precisando che da questa elezione, e dal futuro governo regionale, dipenderà la ripartenza del Ponte.
Ma il centro-sinistra non è rimasto certo a guardare. Esattamente come nel 2001, quando i candidati premier Rutelli e Berlusconi si sfidarono a colpi di Ponte (entrambi promettevano di realizzarlo), qualche giorno fa anche Fabrizio Micari, leader della #sfidagentile del centro-sinistra, ha sostenuto l’utilità dell’infrastruttura sullo Stretto.
Il Ponte, tuttavia, è sempre stato uno strumento dal doppio volto, premia chi lo promuove ma anche chi lo contesta. L’importante è conoscere bene il proprio elettorato e utilizzare il Ponte come una clava al momento giusto. E così ecco che, sempre nei giorni scorsi, altri due candidati, Claudio Fava e Giancarlo Cancelleri, si sono lanciati contro l’infrastruttura sostenendo, anche loro, la solita solfa del popolo del no: opera impossibile e antieconomica e necessità di fare prima il resto delle infrastrutture siciliane.
Eppure sul resto delle infrastrutture, qualcosa si muove: l’Anas ha promesso 13 grandi interventi per 1,5 miliardi al Sud (2014-2020), mentre anche sull’alta capacità l’azione di Rfi continua a marciare (ad esempio lo scorso 14 aprile Rfi pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il bando di gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione lavori del lotto Bicocca-Catenanuova, parte della linea Palermo-Catania, per 220 milioni di euro di interventi).
Gli unici a non muoversi sembrano proprio i candidati governatori, incancreniti in dibattiti vecchi di un decennio, perché è certamente vero che la Sicilia è infrastrutturalmente deficitaria rispetto al resto del Paese, ma sembra inverosimile che da questa parti ci si debba limitare a chiedere sempre le briciole. Il gap infrastrutturale si potrà colmare anche grazie alle grandi opere, quindi limitarsi all’essenziale, cioè a una rete ferroviaria e viaria decente, significherebbe vedrebbe semplicemente sfuggire il resto del Paese che intanto sforna valichi, alta velocità e altre infrastrutture per miliardi di euro.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017