Bonus casa, si va verso la proroga - QdS

Bonus casa, si va verso la proroga

Rosario Battiato

Bonus casa, si va verso la proroga

venerdì 06 Ottobre 2017

Il ministro Graziano Delrio in audizione alla Camera: prosecuzione degli incentivi nella legge di bilancio 2018. Un’altra occasione per una Sicilia con un patrimonio edilizio pessimo e bassa volontà di investimento

PALERMO – La volontà del governo è precisa: proroga nella legge di Bilancio 2018 dei bonus per la casa dopo il grande successo della riqualificazione energetica (ecobonus) e della messa in sicurezza delle abitazioni (sismabonus). Lo ha detto il ministro Graziano Delrio nell’audizione di fine settembre alla Commissione Ambiente alla Camera dei deputati. Per i siciliani potrebbe essere un’altra occasione da non sprecare, soprattutto vista la presenza di un patrimonio edilizio fatiscente.
Il ministro ha fatto riferimento a un volume d’affari in netta crescita: negli ultimi due anni sono stati registrati 287 miliardi di investimenti con una quota pubblica pari a 35 miliardi. L’unica nota negativa riguarda il calo degli investimenti pubblici nel 2016 con una riduzione di circa 1,5 miliardi, anche se si tratta di “un calo riconducibile sostanzialmente a una depressione degli investimenti da parte degli enti comunali pari quasi a tre miliardi”.
La notizia più confortante riguarda il settore edilizio. Lo scorso anno, per la prima volta da molto tempo, si sono registrati incrementi e il ministro ha rilevato che “si tratta di misure di incentivazione fiscale di natura anticiclica che sono state messe in campo per mantenere in vita il settore e favorire l’occupazione ma che allo stesso tempo hanno anche una forte valenza sociale”. Dal 1998, primo anno delle detrazioni fiscali, al 2017 sono stati “eseguiti 16 milioni di interventi, vuol dire che il 62% del numero di famiglie italiane ha utilizzato questo strumento”.
Per andare più in dettaglio serve il rapporto condotto dal Servizio studi della Camera con il Cresme, che ha registrato come tra il 1998 e il 2017 le misure di incentivazione fiscale abbiano attivato investimenti “pari a 264 miliardi di euro – ha aggiunto il ministro –, di cui 229,4 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e 34,6 miliardi la riqualificazione energetica”. La parte relativa alla riqualificazione è particolarmente importante perché, attraverso una facilità di utilizzo della misura, ha permesso allo Stato di realizzare un saldo positivo di 8,8 miliardi.
La strada, insomma, è tracciata e il governo non vuole rischiare di perdere questo stimolo economico. La proroga annuale degli ultimi anni potrebbe diventare qualcosa di più stabile, così come la possibilità di unire “il bonus sismico al bonus di riqualificazione energetica”.
In Sicilia ci sarebbe una grande necessità di intervento, anche se, stando agli ultimi risultati, non si è registrata una grande risposta. Ci sono 27 comuni nella fascia di rischio sismico più elevata con la presenza di 355 mila persone per 144 mila abitazioni occupate in edifici residenziali, mentre nella seconda fascia ci sono 329 comuni con 4,2 milioni di siciliani e 1,6 milioni di abitazioni. Case a rischio e pure vecchie: nelle tre aree comunali di Catania, Messina e Palermo ci sono oltre 20 mila edifici costruiti prima del 1919, 50 mila prima del 1946 e 120 mila prima del 1971 (dati Istat). Quasi una casa isolana su tre è in uno stato di conservazione “pessimo” o “mediocre” (stima QdS su dati Istat), mentre i 345.852 attestati di prestazione energetica registrati tra il 2009 e il 2016 hanno dimostrato che nella classe a più bassa efficienza energetica rientra il 64% della abitazioni registrate.

Si spende comunque poco
. Il rapporto Enea sull’efficienza energetica ha mappato, nel 2014, i numeri siciliani: le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente hanno prodotto 68,5 milioni di euro di interventi per 42,5 milioni di detrazione. In Lombardia, nello stesso periodo, sono stati investiti 839 milioni di euro per mezzo miliardo portato in detrazione.

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