Ilva, Calenda annulla tavolo di confronto - QdS

Ilva, Calenda annulla tavolo di confronto

redazione

Ilva, Calenda annulla tavolo di confronto

martedì 10 Ottobre 2017

Obbligo dell’intesa con i sindacati vincolante per cessione ad Arcelor Mittal

ROMA – “Ilva proposta dell’azienda su salario e inquadramento dei lavoratori irricevibile. Tavolo aggiornato”. Lo ha twittato ieri il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, al termine della riunione tenuta al Mise. Sulla stessa linea la viceministra Teresa Bellanova: “il governo ha ritenuto irricevibile la proposta dell’azienda”.
Ma oltre alla questione dei salari e dell’azzeramento degli scatti di anzianità, c’è la non meno importante questione legata agli esuberi. E infatti, l’annuncio del ministro
Calenda, secondo il quale l’azienda dovrà tornare al tavolo dopo il confronto con gli azionisti, ha riacceso il dibattito sulla vertenza Ilva che sta tenendo col fiato sospeso i lavoratori, ieri in sciopero dopo l’annuncio di migliaia di esuberi, più di 3.000 solo a Taranto. Calenda ha spiegato che Arcerlor Mittal non ha mantenuto gli impegni presi sul fronte delle retribuzioni e degli scatti di anzianità e se il confronto con gli azionisti dovesse venire meno, “il governo sarebbe pronto a mettere in campo tutte le sue prerogative per il rispetto degli impegni presi”.
Dal canto suo, il gruppo Arcelor Mittal non ha “fatto alcuna ulteriore promessa a parte il numero di occupati” per gli stabilimenti Ilva. “Il resto sarà oggetto della negoziazione sindacale”, spiega in una nota.
“Di conseguenza – scrive – è vitale che l’implementazione del nostro piano non venga ritardata, il che è nel miglior interesse dei suoi dipendenti, delle comunità interessate e della stessa economia italiana”.
“Siamo contrariati dal fatto che non abbiamo potuto iniziare la negoziazione con i sindacati. Comprendiamo l’importanza dei livelli occupazionali per il Paese e infatti abbiamo mostrato flessibilità aumentando il numero degli occupati a 10.000 rispetto alla nostra offerta originaria”.
“Venerdì – spiega il gruppo in una nota – abbiamo firmato congiuntamente con i Commissari Straordinari di Ilva la notifica formale ai sindacati nel quale è stato ribadito il nostro impegno ad assumere 10.000 persone nella nuova Ilva, in linea con la nostra offerta vincolante e con il contratto di locazione e acquisto firmato con i Commissari Straordinari di Ilva a giugno”.
“Oggi – aggiunge Arcelor Mittal – siamo arrivati al ministero dello Sviluppo economico, con una delegazione formata da importanti senior manager, pronti a iniziare in buona fede i negoziati con i sindacati di Ilva, impazienti di poter spiegare la nostra prospettiva sull’offerta riguardante gli aspetti relativi alle tematiche contrattuali. Il nostro obiettivo era quello di fare un primo passo verso il raggiungimento di un accordo accettabile per tutti gli interessati”.
“Il raggiungimento di un accordo con i sindacati di Ilva in un tempo ragionevole è importante affinché, una volta chiusa la transazione, possiamo iniziare a mettere in atto i nostri piani di investimenti. Gli investimenti che ci siamo impegnati a fare sono cruciali per migliorare la competitività di Ilva”.
“Comprendiamo anche che questo sia un periodo difficile per i lavoratori di Ilva che desiderano avere una visione chiara del loro futuro e di quello dell’azienda. è importante che Ilva sia riposizionata sul mercato al fine di avere garantito un futuro che sia duraturo, stabile e sostenibile, ma questo significa essere competitivi nei confronti delle altre aziende del settore”, conclude la nota di ArcelorMittal.
La mobilitazione dei lavoratori proclamata dalle organizzazioni sindacali a sostegno della trattativa ha visto ieri  l’adesione totale a Taranto, Genova e Novi Ligure.
I lavoratori, afferma segretario generale Fim Cisl, Marco Bentivogli, “hanno ben compreso che le basi su cui si articola il piano industriale vanno radicalmente modificate, continuiamo a ribadire, come in tutti questi anni, che è possibile modificare il Piano affinché si rilanci la produzione dell’acciaio, si salvaguardi l’ambiente e si escludano licenziamenti. In questi anni troppo tempo perso e tante incertezze hanno pregiudicato le condizioni di partenza di questa trattativa”.

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