Rifiuti e impianti energetici. I piani degli aspiranti presidenti - QdS

Rifiuti e impianti energetici. I piani degli aspiranti presidenti

Rosario Battiato

Rifiuti e impianti energetici. I piani degli aspiranti presidenti

mercoledì 11 Ottobre 2017

La spazzatura è una risorsa nell’Ue, in Sicilia no: ecco la più grande sfida del futuro presidente. Netto no dei Cinquestelle ai termovalorizzatori: “Potenzieremo il riciclo”

PALERMO – Sul tema dei rifiuti la Sicilia è prossima a un “tempo zero”. Una considerazione di Umberto Arena, l’ordinario di impianti chimici all’Università della Campania intervistato dal QdS lo scorso 23 settembre (leggi "Energia dai rifiuti, Sicilia anno zero"), che potrebbe non esaurirsi in tempi brevi. Sul prossimo governatore, infatti, incombe tutto il peso dell’attendismo crocettiano, con uno smaltimento in discarica rimasto decisamente preponderante e un’impiantistica del tutto inadeguata, oltre all’assenza del Piano rifiuti e degli impianti di valorizzazione energetica.  
Per tre dei principali candidati il tema della valorizzazione energetica del rifiuto deve essere preso in considerazione, sebbene le prospettive e la conoscenza dell’argomento non siano del tutto equivalenti.
Il più competente, nel corso dei forum del QdS, è parso Fabrizio Micari, il rettore dell’Università di Palermo candidato del centrosinistra, che da addetto ai lavori – è stato anche preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università del capoluogo – ha parlato della necessità di potenziare “la raccolta differenziata” e che “occorre guardare al discorso in modo integrato, con investimenti nelle infrastrutture”. Il rifiuto, secondo Micari, “non è un problema, ma una risorsa se abbiamo abbastanza stazioni di raccolta, nonché stazioni di compostaggio e piccoli inceneritori con impatto zero e che producano energia”.
Meno elaborata eppure propositiva è la posizione del candidato di centro-destra Nello Musumeci che, in redazione al QdS, ha espresso la volontà “di imitare la migliore esperienza che esiste nel settore in Italia o in Europa”. E le migliori esperienze in Italia e in Europa, lo dicono i dati Ispra ed Eurostat che riguardano Lombardia, Veneto, Svezia, Norvegia, Germania e Svizzera, hanno il recupero termico ed elettrico dai rifiuti.

La posizione di Claudio Fava, il leader della galassia di partiti e movimenti alla sinistra del partito democratico
, resta, per forza di cose, più distante. In occasione della presentazione della lista si è detto favorevole a rifiuti e riciclo, ma non ai termovalozzatori. In compenso contesta furiosamente le discariche – “non abbiamo un Piano di rifiuti perché forse è stato più utile avere il 12% della raccolta differenziata e 400 milioni che vengono messi a disposizione delle discariche private”, ha dichiarato al QdS – e ha parlato della necessità di “darsi obiettivi strategici” con un Piano di rifiuti che “deve contemplare un’economia circolare che punti al riuso, che intervenga sulla pratica dei consumi”.
E se c’è riciclo devono esserci, così come ha scritto la Commissione Ue in un documento dello scorso gennaio, anche gli impianti termovalorizzazione. Sul punto Fava si è limitato alla necessità di “rivolgerci a tecnologie di nuova generazione”, ma senza spingersi oltre.
La posizione più netta è quella del M5S, tradizionalmente ostile all’energia dai rifiuti. Nei giorni scorsi i senatori stellati della commissione Ambiente hanno dichiarato che “con Giancarlo Cancelleri e Giampiero Trizzino assessore all’ambiente, la Sicilia sceglie un futuro amico dell’ambiente dove la politica sui rifiuti sarà programmata secondo le migliori strategie internazionali per superare incenerimento e discariche, verranno potenziati gli impianti di compostaggio e riciclo, saranno bloccate le autorizzazioni a costruire inceneritori e le discariche nel 2050 saranno un brutto ricordo”.
 
Una posizione, insomma, che viaggia in direzione ostinata e contraria rispetto a quelle che sono i sistemi più avanzati di gestione a livello internazionale, dal momento che tre quarti delle capacità di incenerimento in Europa si trova in Germania, Francia, Paesi Bassi, Italia e Regno Unito.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017