Otto milioni a fondo perduto per l'agricoltura sostenibile - QdS

Otto milioni a fondo perduto per l’agricoltura sostenibile

Rosario Battiato

Otto milioni a fondo perduto per l’agricoltura sostenibile

giovedì 12 Ottobre 2017

Da lunedì via alle domande: la Regione finanzia gli impianti per la produzione di energia da rinnovabili. Tra le fonti energetiche previste le biomasse legnose derivanti dai boschi

PALERMO – A partire da giovedì le imprese agricole potranno approfittare di un bando per migliorare il proprio aspetto sostenibile con gli investimenti in impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. In campo più di otto milioni di euro a fondo perduto.
Lo scorso 26 settembre il dipartimento Agricoltura della Regione siciliana ha rilasciato le disposizioni attuative relative alla misura 6, operazione 6.4.b – regime de minimis – per gli “Investimenti nella creazione e nello sviluppo di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili” previsto nell’ambito del Psr Sicilia 2014/2020. In tal senso è stato pubblicato anche il bando per l’apertura dei termini di presentazione delle domande di sostegno.
L’operazione, si legge nel bando, “incentiva interventi per il sostegno agli investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole destinate alla produzione, trasporto e vendita di energia proveniente da fonti rinnovabili” contribuendo al miglioramento dell’occupazione e al raggiungimento degli obiettivi trasversali del cambiamento climatico e ambientale. La dotazione complessiva del bando ammonta a 8,6 milioni di euro e la sua applicazione è limitata alle zone rurali.
L’operazione si rivolge all’imprenditore agricolo professionale (singolarmente o associato), ai coadiuvanti familiari e alle micro e piccole imprese. Gli interventi posso riguardare impianti alimentati da fonti rinnovabili (solare, idrica, eolica, biomasse) a fronte di una soglia minima di investimenti pari a circa 30 mila euro che potranno essere impiegate, tra le altre cose, per ristrutturazione di beni immobili, opere murarie, acquisto di nuovi impianti e macchinari, hardware e software, impianti a biomasse per biogas. Le agevolazioni verranno erogate in conto capitale, cioè a fondo perduto, nella misura del 75% delle spese ammissibili e comunque non oltre 200 mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari.
La scelta dei singoli progetti ammissibili al finanziamento verrà effettuata sulla base del punteggio complessivo conseguito dalle singole iniziative. A tal proposito sono state predisposte delle tabelle che “riportano per singolo criterio la modalità di attribuzione, il relativo punteggio e la documentazione comprovante il possesso del requisito all’atto di presentazione della domanda”. In caso di punteggio auto-attribuito, il richiedente dovrà compilare la scheda dettagliata di auto-valutazione mentre l’assenza di quest’ultima, o della documentazione comprovante il possesso dei requisiti, questo punteggio non sarà considerato.
Il punteggio minimo di ammissibilità dovrà essere pari ad almeno 30 punti che potranno essere raggiunti da un piano aziendale e relazione tecnica che prevedano come fonti di approvvigionamento per la produzione di energia le biomasse legnose derivanti dai boschi (10 punti) o altre biomasse (5 punti), da documenti tecnici che attestino il risparmio idrico anche mediante limitatori di flusso per rubinetti o riutilizzo di acque meteoriche e impianti di fitodepurazione delle acque nere, il risparmio energetico tramite impianti di condizionamento ad elevata efficienza energetica, la riduzione delle emissioni in atmosfera mediante caldaie ad alto rendimento (da 2 a 4 punti per ambito di risparmio), e poi da altri elementi come il grado di innovazione degli impianti, giovane età del conduttore (fino a 40 anni), capacità del piano aziendale di generare occupazione (10 punti per ambito).
Le domande di partecipazione potranno essere inviate a partire da lunedì prossimo e fino al 31 gennaio del 2018 tramite il portale Sian di Agea (sian.it), anche se la domanda telematica dovrà  pervenire anche in forma cartacea, entro 10 giorni dalla presentazione, al dipartimento regionale Agricoltura, ispettorato dell’Agricoltura competente per il territorio.

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