Aree protette andate in fumo. Al via il piano di riforestazione - QdS

Aree protette andate in fumo. Al via il piano di riforestazione

Rosario Battiato

Aree protette andate in fumo. Al via il piano di riforestazione

sabato 14 Ottobre 2017

Il Governo mette sul piatto 5 milioni di euro per recuperare i boschi distrutti dagli incendi. Nel 2017 in Sicilia bruciati oltre 25 mila ettari nelle zone ad alto valore naturalistico

PALERMO – Arrivano cinque milioni di euro per riforestare le aree protette percorse dagli incendi. Il piano del governo è stato confermato ieri e prevede criteri molto specifici per accedere al finanziamento. Per la Sicilia potrebbe essere indispensabile, visti i danni provocati dall’emergenza di questa estate.
L’annuncio era arrivato lo scorso luglio nel corso dell’informativa incendi alla Camera dei Deputati. In piena emergenza incendi, il ministro Galletti aveva fatto il punto sull’impegno del governo per gestire il fenomeno emergenziale e avviare un’azione repressiva nei confronti dei criminali, senza dimenticare l’aspetto più rilevante, cioè il recupero delle preziose risorse perdute col fuoco. “Questo perché a essere messe in discussione – aveva dichiarato Galletti a Montecitorio – sono anche le funzioni che tali risorse svolgono per il clima e la biodiversità, con particolare riferimento all’assorbimento di Co2 e all’adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici”.
Date queste premesse aveva annunciato “il lancio di un Programma nazionale di riforestazione delle aree protette colpite dagli incendi, per il quale ho previsto un primo stanziamento di 5 milioni di euro, reperite nell’ambito delle risorse europee destinate alle misure di adattamento ai cambiamenti climatici, strettamente connesse con quanto viene messo più a rischio oggi: la protezione del suolo, la riduzione dei rischi idrogeologici, l’assorbimento di Co2, il mantenimento della biodiversità”.
A distanza di un paio di mesi, il ministro ha consegnato all’Anci il nuovo provvedimento. È avvenuto giovedì nel corso dell’assemblea dell’associazione dei Comuni a Vicenza.
Il piano del ministro si articola lungo due binari: da una parte il rafforzamento delle pene per i piromani, dall’altra il recupero dei luoghi.
Due le fasce a disposizione: il miglioramento della resilienza degli ecosistemi e la conservazione della biodiversità dei sistemi forestali. Nella prima ci sono gli interventi di recupero e rinaturalizzazione del materiale legnoso, ma anche quelli che riguardano la “tutela della risorsa suolo – si legge nella nota del ministero dell’Ambiente –, per il finanziamento, il controllo dello scorrimento dell’acqua piovana superficiale, le azioni per la stabilità morfologica dei versanti e per il ripristino della densità arborea naturale e artificiale”. Secondo filone per la “realizzazione di eventuali vivai derivati, affini per uso e composizione floristica a quelli percorsi dal fuoco, gli interventi per il recupero di forme forestali di alto fusto, per lo sfollamento in particolare nel caso di boschi di conifere, per la realizzazione di infrastrutture per segnalazione e avvistamento incendi”.
Diversi i criteri da considerare per accedere al finanziamento. Da quelli ordinari, che riguardano fattibilità, caratteristiche tecniche, costi, monitoraggio e livello della progettazione, fino ai benefici ambientali attesi come il recupero e la conservazione della biodiversità, la riduzione del rischio idrogeologico, la tutela del suolo, la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico.
Provvedimenti necessari perché nel 2017, stando ai dati di Legambiente diffusi la scorsa estate, quasi un terzo dell’intera superficie percorsa dal fuoco ha interessato aree di valore naturalistico e incluse nella rete Natura 2000. La Sicilia è stata tra le regioni più coinvolte: 31 siti si importanza comunitaria, 10 zone di protezione speciale, 12 parchi e aree protette. In quasi tutte le tipologie, l’Isola ha ospitato un terzo dei siti totali. Numeri che si ripercuotono sugli ettari percorsi dal fuoco (non cumulabili perché in alcuni casi la superficie coincide con più siti): 11.817 nei sic, 8.610 nelle Zps e 5.851 nelle aree protette.

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