La Pa apre le porte a 7.900 ingressi - QdS

La Pa apre le porte a 7.900 ingressi

Serena Giovanna Grasso

La Pa apre le porte a 7.900 ingressi

mercoledì 18 Ottobre 2017

Due decreti, a firma Madia e Padoan, attendono l’approvazione della Corte dei Conti per la pubblicazione in Guri. La maggior parte della assunzioni riguarderà le forze dell’ordine (5.149 posti)

PALERMO – La pubblica amministrazione apre le porte a 7.903 nuove assunzioni. Lo scorso 12 ottobre i ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e della Funzione pubblica, Marianna Madia, hanno firmato di concerto due decreti che sbloccano i nuovi ingressi. 
La maggior parte delle entrate riguarda le forze dell’ordine: 5.149 persone, tra arma dei carabinieri (2.033), polizia di Stato (1.032), amministrazione penitenziaria (1.090), guardia di finanza (619) e vigili del fuoco (375). In particolare, le 2.033 assunzioni previste per l’arma dei carabinieri rientrano nell’ottica delle 3.022 assunzioni stanziate nel 2016, che rimpiazzano le cessazioni del 2015 (sono già 989 le unità assunte nel 2016).
Mentre le assunzioni nella Polizia di Stato, amministrazione penitenziaria e guardia di finanza rimpiazzeranno le cessazioni avvenute nel corso del 2016. Per quel che riguarda le 375 assunzioni di vigili del fuoco, si prevede di attingere al budget del 2019.
Per le 5.149 nuove entrate nelle forze dell’ordine è previsto uno stanziamento ammontante complessivamente a quasi 226 milioni di euro (più di un terzo della somma sarà naturalmente destinato alle oltre 2 mila unità dell’arma dei carabinieri, per uno stanziamento ammontante a quasi 87 milioni di euro).
Le suddette amministrazioni sono tenute a trasmettere entro il 31 aprile 2018 i dati concernenti il personale assunto, la spesa annua lorda e il rispetto dei limiti di spesa previsti dal decreto. I predetti dati, necessari per le verifiche, andranno trasferiti alla presidenza del Consiglio dei ministri – dipartimento per la Funzione pubblica (ufficio per l’organizzazione ed il lavoro pubblico) e al ministero dell’Economia e delle Finanze – dipartimento della ragioneria generale dello Stato.
Le amministrazioni che intendono procedere ad assunzioni per unità di personale appartenenti a categorie e professionalità diverse rispetto a quelle autorizzate dal decreto possono avanzare richiesta di rimodulazione alla presidenza del Consiglio dei ministri – dipartimento per la Funzione pubblica (ufficio per l’organizzazione ed il lavoro pubblico) e al ministero dell’Economia e delle Finanze – dipartimento della ragioneria generale dello Stato, nel rispetto dei limiti di spesa previsti.

Spazio anche a nuove assunzioni all’Inps
(730, rispetto ai 1.442 posti vacanti), al Consiglio di Stato (99, contro i 321 posti vacanti), alla Corte dei conti (92, a fronte delle 779 vacanze) e all’avvocatura generale dello Stato (37, contro le 95 vacanze). Il Governo ha acceso poi semaforo verde a una rinnovata stagione di concorsi pubblici: il Mibact è infatti autorizzato a bandire per 509 posti; il ministero dell’Economia e delle finanze per 422 (contro i 1.167 posti vuoti); il ministero dello Sviluppo economico per 13 posti; il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per 41 posti (contro le 300 vacanze); il ministero della Salute per 30 posti; il ministero dell’Interno per 71 posti (contro i 1.833 posti vacanti); l’agenzia industria difesa per 15 (anche se i posti vacanti sono ben 103); l’agenzia delle Entrate per 236 posizioni.
Per le suddette posizioni, sono stati stanziati oltre 99 milioni di euro (dunque, complessivamente 325 milioni di euro). Si tratta certamente di una nota positiva, sebbene ancora sia solo un primo passo verso la completa copertura dei posti vacanti.
Si attende adesso la pubblicazione dei decreti sulla Guri, dopo l’approvazione della Corte dei Conti.

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