“L’ultima legislatura, tra poche luci e molte ombre, va concludendosi e adesso il nostro diktat è uno solo: vincere le elezioni per fare meglio di quanto è stato fatto. Non perché è stato fatto tutto male, quanto perché sicuramente si poteva fare molto meglio. Dei punti fondamentali da cui ripartire? Dopo la mia esperienza a Palermo ho capito che ci sono due temi fondamentali, le infrastrutture e lo sviluppo economico, che sono imprescindibili per il rilancio di quest’Isola. Per il primo punto occorre una programmazione chiara e che comprenda le reali necessità del territorio: è inaccettabile che ancora i nostri cittadini non possano muoversi velocemente a causa di strade vecchie e dissestate o, peggio ancora, pericolose come la Strada provinciale che collega Catania a Gela. In quanto allo sviluppo economico, dobbiamo provare a far tornare gli imprenditori qui in Sicilia, sviluppando la voglia di fare impresa anche nei nostri giovani, evitando le partenze verso altre regioni o all’estero. La Sicilia è un’Isola ricchissima che può davvero, ripartendo dai giovani, essere rilanciata e crescere come merita. Mi permetta di aggiungere un’altra cosa”.
“Oggi più che mai è necessaria una semplificazione della macchina amministrativa siciliana. Se vogliamo davvero porre delle basi per nuove opportunità in ogni settore non possiamo non fare i conti con la ben nota burocrazia che rallenta qualsiasi pratica”.
“Guardi, credo fermamente in un principio. La politica deve essere servizio verso la comunità: non si può e non si deve prescindere da ciò. Partendo da questo presupposto posso dirle che porterò avanti le istanze della provincia di Catania e dei suoi abitanti. D’altra parte è questo quello che un rappresentante dovrebbe fare, senza promettere la luna e mantenendo fede ai propri ideali. Ad oggi sto lavorando per essere eletto all’Ars, se dovessi riuscire in questo potremo cominciare a parlare concretamente di quanto c’è da fare nella nostra provincia, passo dopo passo e Comune per Comune, senza lasciare indietro nessuno”.